Recensione | "Gideon. La Nona" di Tamsryn Muir [Review Party]


Buongiorno lettori! Oggi vi parlo di Gideon La Nona di Tamsyn Muir, primo volume di una nuova trilogia fantasy ambientata in un universo di Negromanti!
Ringrazio Miriam per avermi coinvolta all'interno di questo evento e la Mondadori per la copia arc :) 


Gideon La Nona
di Tamsyn Muir
Mondadori
€ 10,99 (ebook) € 22,00 (cartaceo)
Uscito il 17 novembre 2020
L'imperatore ha bisogno di negromanti. Il nono negromante ha bisogno di una spadaccina. Gideon ha una spada, non ne può più di tutta quella robaccia da non morti in mezzo a cui è cresciuta e vorrebbe sfuggire al destino che la attende: una vita come servitrice e un post-vita come corpo rianimato. E così si prepara a fuggire. Ma la sua nemesi non la lascerà libera senza chiedere qualcosa in cambio...



Gideon La Nona segue le vicende che hanno per protagonista Gideon Nav, una spadaccina fuori di testa che fin da bambina ha cercato di fuggire dalla Nona Casa. La Nona è una delle diverse casate di Negromanti, ognuna di esse specializzata in una branca della morte e tutte sotto il servigio di uno stesso Dio. 

Gideon non è una Negromante e, a onor del vero, non è nemmeno una adepta della Nona Casa ed è per questo che ha sempre tentato di scappare. Fughe inutili perché è sempre stata ripescata e punita, ma questa volta sarà la sua arcinemica in persona a scomodarsi di andare a fermarla. 

Harrow Nonagenimus è l'erede della Casata, una giovane che veste sempre di nero e con il potere di risvegliare e controllare gli scheletri. Harrow odia Gideon come poche altre cose e la sua sola vista la disgusta, ma ha bisogno di una spadaccina e la migliore in circolazione è proprio lei. In cambio del suo aiuto con una questione della massima importanza, la Negromante è intenzionata a concederle la libertà. Gideon avverte che c'è puzza di bruciato nella questione, ma non si immagina nemmeno lontanamente che il prezzo da pagare sia rischiare di morire. 


Gideon, non dispiacerti per i morti. Sono convinta che la morte debba essere un trionfo assoluto.

Le mie aspettative per Gideon La Nona erano altissime e manco a dirlo sono state tutte deluse ed io nei confronti di questo libro è proprio così che mi sento. Non posso negare che questa storia sia originale ed innovativa, che la Muir ha pensato e scritto delle cose che nessuno prima di lei aveva pensato o scritto, ma anche con tutto questo in testa, il libro non mi è piaciuto di più. Penso che il problema sia il numero nove che quest'anno mi porta sfortuna. Altrimenti non mi spiego come due romanzi con così tanto potenziale e apprezzamento da parte mia perché parlano di morte (che detta così mi rendo conto che sia brutto) non siano diventati i miei preferiti. 

C'è qualcosa che salvo di questo romanzo e sono le sue protagoniste. Gideon e Harrow le ho adorate, una più irriverente dell'altra hanno conquistato il mio cuore dalle prime pagine.

Gideon è una spadaccina di diciotto anni, che è stata portata alla Nona Casa dalla madre, che purtroppo non ha mai conosciuto. È carismatica, schietta e allo stesso tempo molto gentile e interessata al benessere degli altri. Dice tutto ciò che pensa e fa delle imprecazioni il suo stile di linguaggio. Questi elementi della sua personalità li ho tutti apprezzati, in particolare il linguaggio scurrile che si ritrova nello stile di narrazione, ma non tutte le battute mi hanno fatta ridere.  

Harrow Nonagenimus, la Reverenda Figlia del Drearburh, erede della Nona Casa, e potentissima Negromante, è un po' il contrario di Gideon. Harrow è molto intelligente e ha una mente acuta. Il suo passato difficile e tormentato l'hanno segnata e vive la vita con un costante senso di colpa. Vorrebbe diventare Littrice, servitrice immortale del sommo Imperatore, per onorare coloro che l'hanno fatta diventare ciò che è. Il loro rapporto si basa su rabbia e odio, nato quando erano bambine e alimentato nel tempo. Di conseguenza, ogni volta che si trovano ad avere a che fare l'una con l'alta, si insultano pesantemente e i loro altarini fanno ridere parecchio. Nonostante si professino l'una la nemica giurata dell'altra, le due ragazze sono ugualmente unite da un grande affetto

Fra i personaggi secondari, coloro che mi sono piaciuti di più e mi hanno lasciato qualcosa alla fine della lettura, sono i negromanti ed le paladine della Quarta Casa (Isaac e Jeannemary) e della Sesta Casa (Palamedeus e Camilla). I due adolescenti li ho apprezzati perché sono appunto due adolescenti, quindi donano un po' di freschezza all'atmosfera, ma soprattutto per il modo in cui Gideon si rapporta a loro. Li protegge come se fossero i suoi fratelli minori.  


Quindi, qual è stato il mio problema con questo romanzo? Semplicemente, non mi ha coinvolta appieno. La storia è intrigante, interessante, il mistero è fitto e dovrebbe appassionare, ma io non ho avuto alcun desiderio di divorare questo libro. Cosa che invece mi succede quando una storia mi appassiona. 

Il tutto è molto, troppo, confuso, con un world building e sistema magico appena abbozzati. L'autrice dà troppe cose per scontate e questo fatto non mi è assolutamente piaciuto. Un libro devo capirlo per poterlo apprezzare totalmente. 

Comunque, il poco che viene detto preannuncia grandi cose quindi la mia speranza è che il seguito migliori le carte in tavola. Sempre a proposito del prossimo libro, lo voglio leggere anche per scoprire più informazioni dietro ad una questione che in questo primo volume è stata solo accennata. 



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