Review Party | "Loki. Il giovane dio dell'inganno" di Mackenzie Lee


Buongiorno lettori! Quest'oggi vi lascio la mia recensione su Loki. Il giovane dio dell'inganno di Mackenzi Lee, uscito giusto ieri nelle librerie. 



Loki. Il giovane dio dell'inganno
di Mackenzi Lee
Mondadori
€ 20,00 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 3 marzo 2020
Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos'è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.

Loki. Il giovane dio dell'inganno ruota attorno alla figura di Loki in una versione adolescenziale, pieno di insicurezze, di desiderio di compiacere il padre e di dimostrare cosa è in grado di fare. 
Al contrario del fratello maggiore, infatti, Loki non è adatto a ricoprire le vesti di un guerriero ma è più indirizzato allo studio e alle arti magiche
Sfortunatamente, nonostante Odino in prima persona si affidi alla maga di corte Karmilla, il Re deve essere un guerriero prima di ogni altra cosa. Ecco perché, per quanto si sforzi di fare del suo meglio, di sopprimere la sua natura magica, Loki in fondo sa che la corona andrà al fratello Thor.
L'unica persona in tutto il regno a capire come si sente è Amora, adepta della maga consigliera Karmilla, e futura maga di corte. La giovane vede in Loki qualcosa che gli altri non riescono o non vogliono vedere, lo accetta e lo sprona sempre a non accettare i limiti imposti da Odino.
Durante una serata di festa, i due ragazzi causano un danno irreparabile e Amora si prende la colpa per proteggere il principe, senza sapere che Odino è intenzionato a punirla esiliandola su Midsgard. 
Non molto tempo dopo, Loki verrà mandato sulla Terra con il compito di indagare su una serie di omicidi connessi alla magia di Asgard. Una missione che per il ragazzo si rivelerà una punizione crudele poiché dovrà svolgerla assieme alla S.H.A.R.P. Society, una società segreta composta da umani incaricati di vigilare sulle attività extraterrestri. Un viaggio da cui Loki ricaverà la possibilità di rivedere Amora, di scusarsi con lei e di riportarla a casa. 

Vanesio. Superficiale. Manipolatore. Un predatore crudele. Il padre delle bugie. Loki imbroglia. Loki ruba. Loki uccide. Assassino. Malvagio. Cattivo. Era la sua descrizione? Era quello che era o ciò che sarebbe diventato? Se gli umani conoscevano quelle storie, significava che erano già successe? Sapeva che il tempo era una cosa sfuggente e mutevole. Ma cattivo? Era quello che era destinato a essere? Aveva senso cercare di fare la cosa giusta se il suo futuro era già scritto nei miti, se era l’antagonista delle storie di tutti gli altri?

La ragione principale che mi ha spinto a voler leggere questo romanzo è che sono una fan di Loki. Mi piace molto anche il Loki della mitologia norrena, ma preferisco di gran lunga quello della Marvel. Questo personaggio mi ha sempre intrigata e lo trovo molto più interessante di altri. Perciò, quando ho scoperto che c'era la possibilità di leggere una storia inedita su di lui e sul suo passato, ho colto al volo l'occasione. 
Non posso dire che con Loki. Il giovane dio dell'inganno sia andata male, perché ho trovato il libro molto gradevole, ma non posso neanche dire che sia andata come speravo. 
Ho apprezzato la caratterizzazione e psicologia che l'autrice ha dato al personaggio di Loki, rendendolo un adolescente per lo più fragile delle sue capacità e del suo futuro. Ho davvero molto apprezzato che, sebbene sia dipinto come il fautore della caduta degli Dei di Asgard, in verità non sembra affatto un invidio che causerebbe la disfatta di tutti
È stato molto strano leggere di un Principe di Asgard così diverso dalla versione che ho imparato a conoscere e apprezzare, per il comportamento e l'atteggiamento ma anche per le cose che desidera. Al tempo stesso, però, è anche molto simile poiché continua ad avere la paura di mostrarsi così come è nato poiché ha il timore che le persone a cui tiene non lo accetterebbero mai.
Altro aspetto che ho trovato particolarmente bello è che il libro di fatto sia un romanzo di formazione e che quindi tutte le tematiche ruotino attorno al percorso di Loki, alla sua redenzione da cattivo che non sapeva neanche di essere e alla sua crescita come persona. Il tempo che trascorrerà sulla Terra, assieme ad un gruppo di umani che lui ritiene inferiori, lo renderà una persona molto più coscienziosa di chi è e di cosa è davvero in grado di fare se non si sente costantemente sotto pressione
Mi è piaciuta un pochino anche il legame che hanno Thor e Loki perché le loro scene mi hanno strappato sempre una risata e perché è bello che l'autrice si sia ricordata di mostrare anche questo lato della vita del ragazzo. 
Nonostante ciò, gli aspetti che non mi sono piaciuti di questo libro sono molto di più rispetto a quelli che mi sono piaciuti. Non mi è piaciuto che l'autrice si sia concentrata pochissimo sull'ambientazione e non abbia fatto delle ricerche più approfondite. Certo, è sempre bello ambientare un romanzo nella Londra Vittoriana poiché ha il suo fascino, ma poi bisognerebbe anche ricordarsi di adattare la storia a quel tempo. 
Non ho apprezzato la prevedibilità della storia poiché già dai primi capitoli puoi capire dove l'autrice andrà a parare e come alla fine la storia si risolverà. Questo è un aspetto che non mi piace mai trovare nei romanzi, soprattutto in quelli di genere fantasy che rivisitano un personaggio già conosciuto ed utilizzato in altri ambiti. L'ultimo punto riguarda la caratterizzazione quasi nulla dei personaggi secondari. Di tutti i personaggi che interagiscono con Loki sia su Asgard che su Misgard si sa davvero poco, giusto due o tre cosine per renderli diverso l'uno dall'altro. Questo aspetto non mi è piaciuto perché ha fatto sì che neanche il cattivo fosse dovutamente approfondito e quindi non ho potuto comprendere appieno il motivo delle sue scelte. Non come avrei fatto con Loki se fosse stato sia eroe che cattivo. 

Nel complesso trovo che Loki. Il dio dell'inganno sia un romanzo molto carino e scorrevole, uno di quelli che definirei 'con potenziale mal applicato'. Trovo comunque che sia un libro adatto ai fan più giovani che vogliono avvicinarsi ad uno dei cattivi più celebri dell'universo Marvel. E, perché no?, anche ai fan del Dio dell'Inganno che vogliono leggere di un lato inedito del loro personaggio preferito. 

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Cosa ne pensate di questa recensione? Leggerete questo romanzo oppure non siete assolutamente interessati?
Fatemi sapere, 
Leen

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