Recensione | "L'orlo della Fondazione" di Isaac Asimov [Review Party]


Buon pomeriggio e buon venerdì, lettori! Per fortuna siamo ad un passo dal fine settimana e questo, almeno per me, significherà relax senza nessun pensiero. Oggi comunque sono qui per parlarvi di L'orlo della Fondazione di Isaac Asimov, il primo dei due sequel scritti da Asimov anni dopo la conclusione della trilogia originale. 
Siete curiosi di scoprire cosa ne penso? 



L'orlo della Fondazione (Il ciclo completo, #6)
di Isaac Asimov
Mondadori
€ 14,99 (ebook) € 32,00 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 9 giugno 2020
Il ciclo originale della Fondazione venne pubblicato tra il 1951 e il 1953, subito acclamato come un capolavoro della fantascienza. Trent'anni più tardi tra gli anni '80 e '90 del novecento sono stati pubblicati i due romanzi che costituiscono il prequel della saga. Per la prima volta in questo volume è disponibile l'intera saga.




Sono trascorsi all'incirca 500 anni dall'inizio del Piano Seldon, il progetto ideato dal matematico Hari Seldon per accorciare il periodo nero che la Galassia avrebbe attraversato in seguito alla distruzione dell'Impero Galattico. Il professore aveva ipotizzato che ci sarebbero voluti all'incirca mille anni, e che il modo migliore per riportare l'ordine sarebbe stato tramite alcune Crisi.
Tuttavia, ci sono alcuni individui che non credono alla parola di Seldon. Fra loro c'è il consigliere Golan Trevize che è convinto che il Piano Seldon sia un progetto troppo perfetto. Esiliato da Terminus per ragioni politiche, Trevize viene incaricato di andare alla ricerca del pianeta Terra. 

In tutta la storia della Galassia non risulta che alcuna civiltà sia mai stata così sciocca da usare le esplosioni nucleari come armi belliche.

L'orlo della Fondazione è uno dei quattro romanzi che è stato chiesto dai fan per scoprire come la storia è andata avanti in un arco temporale di cui Asimov non ha raccontato all'interno della trilogia originale. Così come per Preludio, anche per questo sono contenta che i lettori della trilogia abbiano richiesto questa storia perché ha una trama ben costruita. Sebbene, purtroppo, non lo abbia trovato all'altezza dei romanzi precedenti

Più dei personaggi, ciò che mi è piaciuto di più di questo volume è come Asimov ha tratteggiato la Terra. Il luogo originale dell'essere umano assume tratti quasi mitologici. Infatti, pur essendo il pianeta da cui tutto ha avuto inizio e da cui l'umanità è scappata per espandersi nell'universo, andando a colonizzare tutti gli altri pianeti, nessuno più lo conosce. I più hanno dimenticato la sua esistenza e nessuno è a conoscenza della sua ubicazione. Motivi per cui, fra le altre cose, la missione di Trevize sembra impossibile. Un personaggio che però ho davvero apprezzato, anche se definirlo così mi fa un po' ridere, è Gaia. È un pianeta popolato da persone che hanno poteri mentali, una coscienza collettiva che li rende un unico organismo vivente e ha aiutato Trevize in più di un'occasione per fargli prendere una decisione che da solo non poteva fare. 

Infine, non posso che rinnovarvi l'invito a leggere questa saga se ancora non lo avete fatto. 



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Cosa ne pensate di questo romanzo? Ci risentiamo martedì per il mio parere su Fondazione e Terra.
A presto,
Leen

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