Buongiorno lettori! Quest'oggi vi parlo de L'impero delle tempeste di Sarah J. Maas, quinto volume della serie Il trono di ghiaccio, uscito nelle librerie italiane giusto qualche giorno fa.
L'impero delle tempeste (Thorne of Glass, #5)
di Sarah J. Maas
Mondadori
€ 7,99 (ebook) € 17,00 (cartaceo)
Uscito il 5 novembre 2019
La lunga strada dall'omicidio al trono è appena cominciata per Aelin Galathynius, l'ultima discendente della sua casata, la principessa perduta di Terrasen che in molti conoscono come Celaena Sardothien. I regni di Erilea stanno andando in frantumi attorno a lei. Per salvare coloro che ama dalle forze dell'oscurità, dovrà allearsi con i suoi nemici. Mentre la guerra incombe all'orizzonte, l'unica speranza di salvezza risiede in una tenace ricerca che potrebbe mettere fine a quanto Aelin ha di più caro.
Il mondo verrà salvato e ricostruito dai sognatori
L'impero delle tempeste si apre con un tuffo nel passato e vediamo uno scorcio di ciò che la principessa Elena ha affrontato durante la prima guerra contro i Valg, il ragionamento dietro alla pessima scelta che ha compiuto e le conseguenze immediate. Tornando invece nel presente vediamo Elide ancora in fuga, dopo essere stata salvata e lasciata nella foresta dalle Tredici, che si sta dirigendo a Nord per trovare Celeana, in modo da ripagare il debito che deve a Kaltain Rompier, e la regina Aelin, senza sapere che le sue due missioni riguardano il medesimo punto di arrivo. Nel frattempo, Aelin e la sua corte hanno raggiunto Terrasen e si stanno preparando all'incontro segreto con i Lord di cui Aedion più si fida. Quando finalmente arriva il giorno dell'incontro, Aelin si ritroverà di fronte alla diffidenza nei suoi confronti per ciò che è stata e ha fatto con il nome di Celaena Sardothien. Dall'altra parte del regno, intanto, le Denti di ferro si stanno preparando per sferrare un attacco alla capitale e uccidere il Principe Dorian.
Riuscirà Elide ad arrivare a Terrasen senza intoppi, Aelin a conquistare la corona e Manon a salvare la vita di Dorian?
La paura della perdita può distruggerti tanto quanto la perdita stessa
Devo ammettere che le aspettative che nutrivo per questo libro erano tante e molto, molto alte. Non tutte purtroppo sono state rispettate. Una cosa che proprio non mi è piaciuta è stato il continuo e stancante ripetersi di situazioni e schemi che l'autrice si porta appresso fin dal primo libro. Un'altro aspetto che non ho apprezzato sono state le numerose similitudini con ACOTAR. Badate bene, io la trilogia non l'ho letta perché non è una saga che mi ha mai vagamente incuriosita ma mi sono fatta spoilerare molti colpi di scena e purtroppo in questo volume ne ritroviamo alcuni. Ora io capisco che cose del genere possano accadere quando si scrivono libri con storie simili nello stesso periodo, ma che i protagonisti principali abbiano quasi lo stesso percorso proprio no. Soprattutto perché in L'impero delle tempeste sembra saltato fuori dal nulla.
Ciò che mi è piaciuto particolarmente di questo libro sono stati i personaggi, in particolare il duo Elide&Lorcan e Manon&Dorian. E no, non è un caso che abbia messo insieme i loro nomi perché sono anche due coppie per cui ho fatto il tifo dall'inizio alla fine del libro. Come dice Franci, dopotutto, questo è #illibrodelleship!
Elide è stato un personaggio a cui non ho dato subito molto peso - tanto che nello scorso libro manco volevo leggere i suoi capitoli - ma ci ho messo davvero poco a comprendere quanto mi sbagliassi e che bella persona sia. Elide è una ragazza la cui vita l'ha messa di fronte a tante sfide ed insidie e anziché abbandonarsi alla rabbia, ha scelto di reagire. È una ragazza molto in gamba e furba, in grado di sfuggire alle grinfie dei tirapiedi di Erawan con astuzia. Il suo percorso all'interno di questo volume si intreccerà con quello di Lorcan, secondo in comando di Maeve, che sarà per lei un compagno di viaggio inaspettato. Lorcan in questo libro mi ha molto stupita perché in Regina delle ombre lo avevo proprio detestato! Certo, non sono mancati i momenti in cui mi è venuta voglia di prenderlo a schiaffi in questo volume, ma il suo comportamento - in particolare il suo essere protettivo nei confronti di Elide - me lo hanno fatto rivalutare molto e ora lo capisco meglio. Spero che abbia un finale decente, magari proprio assieme alla ragazza, perché se lo merita.
Un altro personaggio che si merita un bel finale felice è Manon Blackbeak. In questo libro è diventata il mio personaggio femminile preferito dell'intera serie, spodestando Celeana dal podio. Ho profondamente amato il legame che lega la strega ad Abramox e le Tredici, e quanto sia pronta a rischiare tutto per salvare le sue sorelle. Mi è piaciuto molto anche l'amicizia con Elide e l'affetto evidente che nutre per questa ragazza che, forse, in alcune circostanze, le ricorda un po' se stessa. In questo libro scoprirà la sua eredità e dovrà fare i conti con questo e con tutto ciò che sua nonna, la matrona Blackbeak, le ha nascosto fin dalla nascita. Scoprirà anche dove è meglio offrire la propria lealtà e forza. Il rapporto che instaura con Aelin devo dire che mi ha sorpresa molto perché non me lo ero aspettata, ma quello che mi è piaciuto di più è stato il suo legarsi a Dorian. Anche se forse il tutto si è svolto in maniera un po' troppo veloce però, okay, alla fine mica sapevano se sarebbero usciti vivi. Dorian è un altro personaggio che in questo libro ho apprezzato molto. Il suo è un personaggio che mi è risultato ostico fin dall'inizio, soprattutto quando vedevo in lui semplicemente il cliché del principe e null'altro, ma capitolo dopo capitolo, libro dopo libro, con i suoi sbagli ed errori, ho iniziato a trovarlo sempre più ben fatto. All'inizio della storia lo ritroviamo come nuovo sovrano di Adarlan, in seguito alla recente morte del padre, che deve capire come ricostruire un regno che sta cadendo a pezzi. E nel mentre deve anche evitare di lasciarsi sopraffare dai ricordi di ciò che ha compiuto mentre era controllato da un Valg e diventare in grado di gestire i suoi poteri prima che questi vadano fuori controllo. Di lui mi è piaciuto tutto tranne il poco risalto che ha avuto nella storia. E questo è davvero triste. In particolare dopo le varie scoperte che lui ed Aelin fanno sui loro antenati. E parlando proprio di Aelin, lei è il tasto dolente di questo libro. Non ho assolutamente apprezzato il suo personaggio poiché l'ho trovata troppo perfetta. Sembra essere diventata la migliore in tutto: assassina, regina, generale, stratega, guerriera. Non ho assolutamente apprezzato che non riveli a nessuno - neanche a Rowan o Aedion - i suoi piani e che poi si risenta quando loro, logicamente e giustamente, si arrabbiano. Io capisco il volerli proteggere, ma in questa guerra ci sono dentro anche loro. Esattamente come lei. Per questo mi è piaciuto che Darrow, uno dei Lord di Terrasen, vecchio amico dello zio di Aelin, si sia opposto con veemenza alla sua incoronazione. Certo, i motivi che hanno spinto l'uomo a farlo non sono stati dei più giusti e nemmeno le parole utilizzate, ma c'era bisogno che qualcuno la trattasse come l'adolescente che alla fine è. Io spero davvero che nel corso del prossimo libro - soprattutto considerando come l'epilogo di questo - le cose prendano un'altra piega.
Gli altri personaggi che purtroppo non mi hanno detto molto sono stati Aedion, Lysandra, Gavriel e Fenrys. Aedion mi ha abbastanza delusa mentre Lysandra non ho ancora capito se mi è simpatica oppure no. Gavriel devo ammettere che non mi dispiace come personaggio invece Fenrys non riesco a digerirlo.
Per ovvi motivi, Chaol in questo libro non c'è stato e la sua assenza l'ho avvertita veramente tantissimo. Sarebbe davvero stato bello averlo a bordo del team perché, nonostante il suo rapporto con Aelin sia cambiato molto, mi pare ancora il solo in grado di far prevalere la ragione sull'avventatezza della ragazza. E poi mi sono proprio mancate le sue interazioni con Dorian e il suo essere semplicemente un umano.
Un altro aspetto che mi è piaciuto molto è stato che finalmente abbiamo le risposte che tango abbiamo agognato fin dal primo momento in cui Elena Havillard è apparsa nel primo libro. Tutti i tasselli trovano il loro posto e permettono di avere una visuale completa sulla storia che la Maas ha intessuto. Devo ammettere che scoprire cosa è capitato ad Elena e Gavin mi ha fatto comprendere molto di più il personaggio della Regina, ma comunque lei continua a starmi poco a genio. Capisco e appoggio le azioni che ha compiuto nel passato, visto e considerato che credeva di fare le cose migliori possibili con le poche conoscenze che possedeva, ma le decisioni recenti che ha preso no.
In conclusione, posso dire con certezza che io non riuscirò ad aspettare un anno per conoscere il finale di Kingdom of Ash e infatti probabilmente mi toccherà recuperarlo in lingua. A meno che la Mondadori non decida di pubblicare sesto e settimo volume nel giro di pochi mesi come ha fatto per l'altra serie dell'autrice.
Elide è stato un personaggio a cui non ho dato subito molto peso - tanto che nello scorso libro manco volevo leggere i suoi capitoli - ma ci ho messo davvero poco a comprendere quanto mi sbagliassi e che bella persona sia. Elide è una ragazza la cui vita l'ha messa di fronte a tante sfide ed insidie e anziché abbandonarsi alla rabbia, ha scelto di reagire. È una ragazza molto in gamba e furba, in grado di sfuggire alle grinfie dei tirapiedi di Erawan con astuzia. Il suo percorso all'interno di questo volume si intreccerà con quello di Lorcan, secondo in comando di Maeve, che sarà per lei un compagno di viaggio inaspettato. Lorcan in questo libro mi ha molto stupita perché in Regina delle ombre lo avevo proprio detestato! Certo, non sono mancati i momenti in cui mi è venuta voglia di prenderlo a schiaffi in questo volume, ma il suo comportamento - in particolare il suo essere protettivo nei confronti di Elide - me lo hanno fatto rivalutare molto e ora lo capisco meglio. Spero che abbia un finale decente, magari proprio assieme alla ragazza, perché se lo merita.
Un altro personaggio che si merita un bel finale felice è Manon Blackbeak. In questo libro è diventata il mio personaggio femminile preferito dell'intera serie, spodestando Celeana dal podio. Ho profondamente amato il legame che lega la strega ad Abramox e le Tredici, e quanto sia pronta a rischiare tutto per salvare le sue sorelle. Mi è piaciuto molto anche l'amicizia con Elide e l'affetto evidente che nutre per questa ragazza che, forse, in alcune circostanze, le ricorda un po' se stessa. In questo libro scoprirà la sua eredità e dovrà fare i conti con questo e con tutto ciò che sua nonna, la matrona Blackbeak, le ha nascosto fin dalla nascita. Scoprirà anche dove è meglio offrire la propria lealtà e forza. Il rapporto che instaura con Aelin devo dire che mi ha sorpresa molto perché non me lo ero aspettata, ma quello che mi è piaciuto di più è stato il suo legarsi a Dorian. Anche se forse il tutto si è svolto in maniera un po' troppo veloce però, okay, alla fine mica sapevano se sarebbero usciti vivi. Dorian è un altro personaggio che in questo libro ho apprezzato molto. Il suo è un personaggio che mi è risultato ostico fin dall'inizio, soprattutto quando vedevo in lui semplicemente il cliché del principe e null'altro, ma capitolo dopo capitolo, libro dopo libro, con i suoi sbagli ed errori, ho iniziato a trovarlo sempre più ben fatto. All'inizio della storia lo ritroviamo come nuovo sovrano di Adarlan, in seguito alla recente morte del padre, che deve capire come ricostruire un regno che sta cadendo a pezzi. E nel mentre deve anche evitare di lasciarsi sopraffare dai ricordi di ciò che ha compiuto mentre era controllato da un Valg e diventare in grado di gestire i suoi poteri prima che questi vadano fuori controllo. Di lui mi è piaciuto tutto tranne il poco risalto che ha avuto nella storia. E questo è davvero triste. In particolare dopo le varie scoperte che lui ed Aelin fanno sui loro antenati. E parlando proprio di Aelin, lei è il tasto dolente di questo libro. Non ho assolutamente apprezzato il suo personaggio poiché l'ho trovata troppo perfetta. Sembra essere diventata la migliore in tutto: assassina, regina, generale, stratega, guerriera. Non ho assolutamente apprezzato che non riveli a nessuno - neanche a Rowan o Aedion - i suoi piani e che poi si risenta quando loro, logicamente e giustamente, si arrabbiano. Io capisco il volerli proteggere, ma in questa guerra ci sono dentro anche loro. Esattamente come lei. Per questo mi è piaciuto che Darrow, uno dei Lord di Terrasen, vecchio amico dello zio di Aelin, si sia opposto con veemenza alla sua incoronazione. Certo, i motivi che hanno spinto l'uomo a farlo non sono stati dei più giusti e nemmeno le parole utilizzate, ma c'era bisogno che qualcuno la trattasse come l'adolescente che alla fine è. Io spero davvero che nel corso del prossimo libro - soprattutto considerando come l'epilogo di questo - le cose prendano un'altra piega.
Gli altri personaggi che purtroppo non mi hanno detto molto sono stati Aedion, Lysandra, Gavriel e Fenrys. Aedion mi ha abbastanza delusa mentre Lysandra non ho ancora capito se mi è simpatica oppure no. Gavriel devo ammettere che non mi dispiace come personaggio invece Fenrys non riesco a digerirlo.
Per ovvi motivi, Chaol in questo libro non c'è stato e la sua assenza l'ho avvertita veramente tantissimo. Sarebbe davvero stato bello averlo a bordo del team perché, nonostante il suo rapporto con Aelin sia cambiato molto, mi pare ancora il solo in grado di far prevalere la ragione sull'avventatezza della ragazza. E poi mi sono proprio mancate le sue interazioni con Dorian e il suo essere semplicemente un umano.
Un altro aspetto che mi è piaciuto molto è stato che finalmente abbiamo le risposte che tango abbiamo agognato fin dal primo momento in cui Elena Havillard è apparsa nel primo libro. Tutti i tasselli trovano il loro posto e permettono di avere una visuale completa sulla storia che la Maas ha intessuto. Devo ammettere che scoprire cosa è capitato ad Elena e Gavin mi ha fatto comprendere molto di più il personaggio della Regina, ma comunque lei continua a starmi poco a genio. Capisco e appoggio le azioni che ha compiuto nel passato, visto e considerato che credeva di fare le cose migliori possibili con le poche conoscenze che possedeva, ma le decisioni recenti che ha preso no.
In conclusione, posso dire con certezza che io non riuscirò ad aspettare un anno per conoscere il finale di Kingdom of Ash e infatti probabilmente mi toccherà recuperarlo in lingua. A meno che la Mondadori non decida di pubblicare sesto e settimo volume nel giro di pochi mesi come ha fatto per l'altra serie dell'autrice.
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Cosa ne pensate della recensione che vi ho proposto? Avete letto il romanzo e siete d'accordo con me?
Fatemi sapere la vostra,
Leen
Concordo. Tante similitudini con Acotar, sembrano inserite a tavolino.
RispondiEliminaAdoro la frase "La paura della perdita può distruggerti tanto quanto la perdita stessa." *-*
RispondiEliminaPs. Già ACOTAR non mi è piaciuto, ora mi sta passando la voglia di provare a dare una chance ai seguiti... XD
tra le similitudini acotar-tog inseriamo elide che per certi aspetti mi ricorda feyre (prima che peggiorasse), ecco perché non riesco ancora a digerirla del tutto!
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