Buongiorno lettori! Dopo che ieri pomeriggio vi ho lasciato il mio parere su i primi due volumi de Il trono di ghiaccio (qui) oggi vi beccate le mini recensioni dei libri di mezzo. E domani poi ci risentiamo per il mio parere sul quinto volume!
La corona di fuoco (Throne of Glass, #3)
di Sarah J. Maas
Celaena Sardothien è sopravvissuta a combattimenti mortali e a orribili sofferenze, ma di fronte all'assassinio della sua più cara amica è sconvolta e annientata. Consumata dal senso di colpa e dalla rabbia, vuole mettere in atto la sua vendetta nei confronti del responsabile dell'atroce delitto, il re di Adarlan. Ogni speranza per distruggere il tiranno, però, giace nelle risposte che potrà darle Maeve, la regina dei Fae, a Wendlyn. Sacrificando il suo futuro, Chaol, il Capitano della Guardia Reale, l'ha mandata laggiù con l'idea di proteggerla, senza sapere che questo viaggio potrebbe invece costarle la vita.
Alla fine del precedente volume, Chaol stringe un accordo con padre per proteggere la paladina del Re. Convinto che rimanendo alla corte Celaena si sarebbe trovata in grave pericolo, il capo delle guardie ha fatto in modo che venisse spedita a Wendlyn con l'incarico di uccidere il principe ereditario. Ciò che Chaol non sa è che il regno degli Ashryver è il luogo più sicuro e al contempo più pericoloso per qualcuno come Celaena. Infatti, dopo aver trascorso le prime settimane nel regno di Wendlyn la ragazza viene avvicinata da Rowan, un guerriero fae, che ha l'incarico di scortarla a Doranelle dalla regina Maeve. Intanto, ad Adarlan, Dorian sta affrontando il risentimento verso i segreti che i suoi amici hanno tenuto segreti e la sorpresa nello scoprire che possiede poteri magici. Il ragazzo deve riuscire a tenerli controllati e nascosta al padre perché altrimenti le conseguenze potrebbero essere terribili. Fondamentale per riuscire in ciò sarà l'aiuto di Sorcha, l'assistente della guaritrice del castello che è innamorata di Dorian da anni.
Celaena e Dorian riusciranno a portare a compimento le loro imprese o ne saranno sopraffatti?
Era l’erede di cenere e fuoco, e non si sarebbe inchinata davanti a nessuno.
Ciò che mi è piaciuto molto di questo libro riguarda la parte della storia che vede Rowan allenare Celaena. Non solo perché la nostra paladina si trova a dover ridimensionare il suo atteggiamento arrogante o perché viene finalmente introdotto il mondo dei fae e mezzi fae, ma soprattutto perché mi è proprio piaciuto leggere del loro allenamento. Rowan, infatti, ha il compito da parte della sua regina di far scoprire nuovamente alla giovane i poteri che le sono rimasti assopiti per anni e poi di essere scortata nel regno dei fae mentre Celeana intende essere portata da Maeve per ottenere le risposte sulle chiavi di Wyrd e la magia del re. L'altra cosa che mi è piaciuta molto riguarda i nuovi arrivi che vi sono in questo romanzi, ovviamente parlo di Rowan (che però mi è stato abbastanza antipatico all'inizio), Manon e Aedion.
Manon è una strega, membro del clan Denti di ferro e leader delle Tredici. Ammetto che durante la prima lettura non mi sono piaciuti un granché i suoi capitoli, seppur siano brevi, perché ero troppo presa nello seguire la storia di Celaena tuttavia rileggendo il romanzo ho scoperto quanto Manon fosse un personaggio meraviglioso ed il rapporto con Abraxos, il suo drago, è semplicemente bellissimo. Aedion Ashryven è il cugino di Aelin, il suo migliore amico e protettore quando erano bambini. Tutti pensano che sia un traditore della corona poiché è uno dei generali più conosciuti e rispettati del re, tanto che lo chiamano con un soprannome poco lusinghiero, ma il realtà ben pochi sanno che fa il doppio gioco da anni reclutando ribelli che si uniscano alla causa della sua regina. Perché sì, nonostante siano trascorsi più di dieci anni di totale silenzio lui pensa che Aelin sia ancora viva. Questa sua speranza e lealtà nei confronti di una persona che oramai potrebbe essere bella che morta mi ha intenerita un sacco e non ha fatto altro che farmi apprezzare ancora di più il personaggio di Aedion.
Regina delle ombre (Throne of Glass, #4)
di Sarah J. Maas
Ancora una volta nascosta sotto il suo manto da assassina, Celaena è tornata a Rithfold, ma non è più una schiava. Ora è Aelin Ashryver Galathynius, Regina di Terrasen. Tuttavia, prima di riprendere il trono che le spetta, dovrà ancora combattere: scavare tra i ricordi più dolorosi, battersi per la sopravvivenza e lottare contro una passione che potrebbe consumarla. E soprattutto si troverà nuovamente di fronte al suo vecchio padrone, il Re degli Assassini. Pronta a reclamare vendetta.
Regina delle ombre si apre con un capitolo dal punto di vista di Dorian. Appare fin da subito chiaro che nel Principe ci sia qualcosa che non vada. Infatti, Dorian si trova sotto il controllo di un Valg che gli fa compiere azioni indicibili senza che lui possa fare nulla; pur rimanendo del tutto cosciente di farle poiché c'è ancora un barlume di coscienza dentro di sé che lo fa lottare incessantemente contro l'ospite indesiderato.
Dall'altra parte abbiamo Aelin, appena tornata a Rithfold, con lo scopo di vendicarsi delle persone che le hanno fatto del male in passato; in cima alla lista vi sono Arobynn, il capo degli Assassini, e il Re di Adarlan. Il suo primo incontro con Chaol non va affatto bene poiché il ragazzo si sente ancora tradito dalle bugie che lei gli ha rifilato e Aelin non riesce più a comportarsi come prima della morte di Nehemia. Il loro legame è inevitabilmente compromesso, soprattutto per l'atteggiamento di ostilità che il Capitanoha nei confronti dell'Assassina. Chaol sta affrontando anche un'altra battaglia interiore poiché non si perdona per ciò che è capitato al suo migliore amico e nell'attesa di poterlo salvare si è unito alla Resistenza al fianco di Aedion. Intanto, Manon si trova a Morath assieme alle Tredici e ai loro draghi in attesa di ordini che stanno tardando ad arrivare.
Tu sei un mostro. Io sono un mostro
Di questo quarto volume non ho assolutamente approvato la direzione in cui la Maas ha spinto Chaol. Sì, è vero, lui è sempre stata una persona molto contraria ai poteri magici e ai fae, considerate le sue idee molto radicali, ma il suo atteggiamento nei confronti di Celaena è stata comunque troppo. A mio parere è sembrato quasi che l'autrice non sapesse come interrompere la relazione fra Chaol e Celeana, per far spazio a quella fra Aelin e Rowan, e quindi ha fatto diventare il primo un razzista. Questo a me non è proprio piaciuto e mi ha fatto inevitabilmente piacere meno la coppia formata da Aelin e Rowan. Sarebbe stato molto bello se il loro fosse stato un amore cresciuto in maniera molto lenta, in modo tale che i due si conoscessero meglio, anziché fare tutto così in fretta. Ma soprattutto mi sarebbe piaciuto che Celeana/Aelin fosse stata per qualche tempo da sola.
Altra cosa che non ho particolarmente apprezzato è stato il cambio di personalità di Aelin. Sembra quasi che tornando a farsi chiamare con il suo nome di battesimo, l'Assassina di Adarlan sia anche cambiata a livello caratteriale. Sarebbe stato bello se ci fosse stato un percorso di crescita e maturazione da parte sua. Invece così è stato troppo repentino.
Invece, a piacermi molto sono stati Dorian e Manon. Ho apprezzato molto la forza che Dorian ha tirato fuori per opporsi al controllo del Valg che alberga dentro di lui, così come d'altra parte ho apprezzato molto che la strega Becconero abbia iniziato a coltivare dubbi sulla sua vita, sulla nonna e sulla missione che il duca di Perrington ha proposto loro.
Altra cosa che non ho particolarmente apprezzato è stato il cambio di personalità di Aelin. Sembra quasi che tornando a farsi chiamare con il suo nome di battesimo, l'Assassina di Adarlan sia anche cambiata a livello caratteriale. Sarebbe stato bello se ci fosse stato un percorso di crescita e maturazione da parte sua. Invece così è stato troppo repentino.
Invece, a piacermi molto sono stati Dorian e Manon. Ho apprezzato molto la forza che Dorian ha tirato fuori per opporsi al controllo del Valg che alberga dentro di lui, così come d'altra parte ho apprezzato molto che la strega Becconero abbia iniziato a coltivare dubbi sulla sua vita, sulla nonna e sulla missione che il duca di Perrington ha proposto loro.
Altra cosa che ho apprezzato molto è stata la narrazione che, con l'aggiunta di tanti e vari personaggi, è stata arricchita di punti di vista che hanno permesso di avere una visuale a 360° del quadro che si sta sempre più velocemente formando.
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Qual è il vostro pensiero a proposito di questi due romanzi? Cosa ne pensate di Manon e Rowan?
Fatemi sapere,
Leen
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