Tavolo per due, #4 | "L'accademia del Bene e del Male" di Soman Chainani

Ciao lettori!
Oggi torna un nuovo appuntamento con la rubrica Tavolo per due, in collaborazione con Mille Splendidi Libri. La scelta del genere del mese è ricaduta su Sofia che mi ha sorpreso moltissimo con la decisione di leggere un romanzo fiabesco
Inizialmente sono andata un attimo nel panico perché non sapevo proprio che cosa avrei potuto leggere e quindi sono andata a spulciare qualche titolo su google. Non mi ha affatto aiutato - dovreste provare a vedere cosa vi esce fuori! - ma ho comunque scovato un titolo nella mia tbr infinita che faceva proprio al caso mio. 






L'accademia del Bene e del Male (The School for Good and Evil, #1)
di Soman Chainani
Mondadori
€ 4,99 (ebook) € 11,50 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 3 marzo 2015
Dentro la foresta primordiale c'è un'accademia del bene e del male.
Ci sono due castelli, due teste gemelle: uno benigno e l'altro maligno.
Prova a fuggire: le vie son bloccate.
L'unica uscita è una storia di fate. 

Sophie e Agatha sono da sempre amiche del cuore e non vedono l'ora di scoprire cosa significhi studiare nella leggendaria Accademia del Bene e del Male, dove ragazze e ragazzi normali vengono preparati a diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Con i suoi eleganti abiti rosa, le scarpette di cristallo e la passione per le buone azioni, Sophie sa che otterrà ottimi voti nella Scuola del Bene. Agatha invece, con i vestiti neri e informi e il carattere scontroso sembra una perfetta candidata per la Scuola del Male. Quando arrivano all'Accademia le due ragazze fanno una scoperta sorprendente: Sophie finisce nella Scuola del Male a seguire lezioni di Imbruttimento, Trappole mortali e Storia della Cattiveria, mentre Agatha si ritrova nella Scuola del Bene, a lezione di Etichetta principesca. Si tratta di un errore? O forse il loro autentico carattere è diverso da ciò che tutti credono? Per Sophie e Agatha comincia un viaggio in un mondo straordinario, dove l'unico modo per uscire dalla fiaba è viverne una fino alla fine.


No, questo non è assolutamente un genere letterario che leggo molto. Anzi, se proprio devo essere sincera, e devo esserlo, si possono contare sulle dita di una mano i libri fiabeschi che ho letto in tutta la mia vita. 
L'accademia del Bene e del Male ha tutti gli elementi fiabeschi che potrebbero venire in mente: ci sono da una parte i buoni (i Sempre) e dall'altra i cattivi (i Mai), ci sono gli animali parlanti e spaventosi, ci sono le fate, c'è una foresta proibita e spaventosa, c'è un Gran Maestro che non si sa se sia il cattivo della situazione o faccia parte dei buoni. 
Ciò che mi ha conquistata di più è sicuramente l'ambientazione e tutti i vari riferimenti alle fiabe. Ciò che invece non mi è piaciuto proprio è l'evoluzione che l'autore ha voluto dare a certi personaggi - ad uno in particolare - e il finale. 
Mi ha lasciata un po' stranita. 


Inizialmente, quando ancora leggere questo libro era soltanto un'intenzione, avevo la vaga sensazione che avrei adorato Aghata mentre con Sophie avrei avuto un rapporto molto contrastante. Mai cosa fu più sbagliata. 
Aghata inizialmente mi è piaciuta abbastanza, soprattutto quando dimostra ampiamente quanto tiene a Sophie e alla sua amicizia, ma più la storia andava avanti, più il suo personaggio ha iniziato un tantino ad infastidirmi. Ad Aghata il mondo fiabesco non piace e vorrebbe tornare a casa e, okay, lo capisco, dopotutto è una sua scelta, ma perché trascinarsi dietro anche Sophie quando è cristallino che quella è la vita che lei vuole vivere? Anche se le cose non sono affatto andate come la sua amica voleva? 
Sophie vuole quel mondo, si sente di appartenere a quell'universo e vuole il suo lieto fine, ed Aghata lo ha sempre saputo, quindi non mi è piaciuto proprio il suo cercare di obbligare l'amica a fare qualcosa che non voleva. L'ho trovato in un certo senso abbastanza egoista.
E sì, lo so perfettamente che nessuno si sarebbe mai immaginato l'aggettivo 'egoista' accostato ad Aghata perché comunque tutto ciò che fa, almeno nella prima parte della storia, lo fa perché pensa di fare del bene alla sua amica. Tuttavia, questo suo incessante bisogno di proteggerla e di spingerla a fare qualcosa che in verità non vuole fare, non mi è piaciuto proprio. 
D'altra parte se Sophie mi è piaciuta tantissimo all'inizio del libro e praticamente per tutta la storia, sul finale mi è un po' scaduta. Speravo davvero che l'evoluzione del suo personaggio fosse positiva e che il suo essere una brava persona (perché infondo lo è anche lei) uscisse fuori, invece l'autore ha scelto di renderla più infantile ed egoista di quello che in realtà è sempre stata. Sì, Sophie ha sempre pensato a se stessa e ha messo i suoi bisogni e desideri davanti agli altri, davanti al padre che la voleva a casa al sicuro con lui e davanti ad Aghata che voleva lo stesso, ma prima di criticarla tanto bisognerebbe ricordarsi che Sophie non ha mai nascosto ciò che voleva. Lei voleva andarsene da casa sua, realizzare un sogno e vivere la storia della sua vita. Più che una personalità egoista, io penso che sia semplicemente molto ostinata. E che non guarda in faccia niente e nessuno per i suoi sogni e desideri. 
In più, non ha mai avuto nessuno che la capisse e che appoggiasse le sue scelte. Nemmeno la sua migliore amica. 
Per quanto riguarda i personaggi secondari, invece, mi sono piaciuti quasi tutti. Ho apprezzato tantissimo le tre compagne di stanza di Sophie e mi è piaciuto molto, anche se si è visto molto poco in questo primo libro, un MAI. Invece, Tedros, il figlio di Re Artù, mi ha solamente provocato una grande orticaria. Non mi è piaciuto come si è comportato nei confronti delle due ragazze e in generale. Vorrebbe essere migliore dei suoi genitori, ma in verità deve ancora crescere parecchio. 


Trovo che il punto di forza più grande di questo libro sia che i personaggi non sono buoni o cattivi al 100%. Nè Sophie, né Aghata, né i Sempre e i Mai appartengono esclusivamente ad una delle due fazioni. 
E questo è un messaggio bellissimo perché fa capire che, come nelle fiabe, anche nella vita reale, le persone non sono bianche o nere ma sono fatte da mille sfumature diverse. 
Il punto debole, a parer mio, è la lunghezza. L'autore ha scelto di tirare avanti certe questioni fino allo sfinimento e si poteva perfettamente ridurre il libro di almeno un centinaio di pagine. Senza alterare troppo la storia, per di più. 

In conclusione, non posso dire che L'accademia del Bene e del Male sia stato il libro più bello del 2017 ma non è stato nemmeno il più deludente.  È il primo volume di una serie perciò si può senz'altro migliorare e spero davvero che accadrà.
Mi è piaciuto abbastanza da lasciarmi la curiosità di continuare la serie. 

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Cosa ne pensate di questo mio sproloquio? Avete letto il libro e siete d'accordo con me oppure avete avuto un'altra impressione? 
Fatemi sapere, 
Leen  

4 commenti

  1. Mi spiace che non ti abbia convinto del tutto!
    A me ispira moltissimo e sono secoli che vorrei leggerlo.

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    1. Ti dirò, a me non ispirava un granché poi però ho letto una recensione e mi ha conquistata! Leggerò i seguiti perché comunque voglio conoscere la storia di Sophie e Agatha ma purtroppo non mi è piaciuto moltissimo.

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  2. Non pensavo di averti lasciato nel panico, sinceramente! Mi dispiace xD
    Mi avevi già anticipato la tua opinione su questo libro, ma leggere il tuo pensiero mi ha permesso di capire di più ciò che intendevi! Mi spiace che questo primo libro non ti abbia convinto al 100% ma, da una parte, sono contenta che non ti abbia fatto venire voglia di lanciarlo dalla finestra. Fammi sapere se deciderai di leggere anche il prossimo capitolo, che non vedo l'ora di sapere se questa saga migliorerà o meno!

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    1. Abbiamo fatto un po' per uno xD La volta scorsa io ho scelto un genere che non era nelle tue corde e questo mese tu lo hai fatto con me!
      La proseguirò sicuramente ma non so ancora quando, devo essere sincera, tuttavia ti farò sapere qualcosa sicuramente.

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