Recensione | "Prendimi per mano" di Sarina Bowen

Purtroppo, negli ultimi tempi la lettura è tornata in modalità stand-by. Ciò è accaduto un po' perché non ho nulla da leggere che mi ispiri e un po' perché non ho il tempo per farlo. Avrei la sera, certo, ma preferisco vedere le serie tv.. forse perché mi conciliano anche il sonno. 
Questo è il motivo principale per cui nei prossimi giorni potrei sparire. Se non leggo nulla, non ho nemmeno nulla da dirvi.. 
In ogni caso, oggi vi espongo la mia idea su un libro di cui volevo parlarvi da tanto tempo!


Prendimi per mano (The Ivy Years, #1)
di Sarina Bowen
DeA
€ 6,99 (ebook) € 14,90 (cartaceo)
Uscito il 1° Settembre 2015
Corey Callahan non avrebbe mai immaginato di iniziare il college inchiodata su una sedia a rotelle. E' bastato un attimo, un maledetto attimo, per infrangere i sogni di una vita e rovinare una promettente carriera sportiva. Corey è convinta che nessuno al mondo possa capire come si senta... Almeno finché non incontra Hartley, il ragazzo che abita nell'appartamento di fronte al suo. Hartley è bello, affascinante e gentile. E ha smesso di giocare a hockey a causa di una frattura alla gamba che lo costringe a trascorrere i pomeriggi sul divano. L'amicizia tra Corey e Hartley è immediata, una scintilla che illumina i loro cuori. E così, tra stampelle, confidenze e risate a tarda notte, Corey inizia a sentirsi di nuovo se stessa. Di nuovo felice. Come se la vita avesse finalmente ricominciato a sorriderle ora che Hartley è lì insieme a lei. Ma c'è un piccolo problema: lui è fidanzato, con una ragazza assolutamente perfetta. E Corey non vuole compiere un passo sbagliato. Perché questa volta inciampare significherebbe cadere, e non rialzarsi mai più...

Ho letto questo romanzo nella prima settimana di settembre e devo ammettere che è stata la scelta sbagliata. Ho avuto dei giorni difficili e ho cercato rifugio nel mondo dei libri, ma così facendo non sono riuscita a godermi appieno le letture. 
Prendimi per mano è un libro che è piaciuto veramente tanto alla mia amica di letture, colei con cui condivido la passione e i generi letterari preferiti; ed è anche la sola persona che conosco con cui condivido i pensieri. Quindi, quando dopo averlo concluso mi sono resa conto che non mi aveva soddisfatta, che non mi era piaciuto come mi ero aspettata inizialmente, ho capito che forse il motivo era da collegarsi al mio stato d'animo. Ho riscontrato parecchi pareri positivi sul web in merito al libro perciò questa è la sola conclusione che mi sono potuta dare. Certo, è anche vero che è già capitato che un libro che a me non piacesse sul web aveva fatto furore, ma solitamente sono libri che trattano argomenti differenti. Dicendo ciò vi voglio far comprendere il mio punto di vista. Il libro mi è piaciuto, non troppo né troppo poco, ma senz'altro non come credevo. La storia è originale sotto certi aspetti ma sotto altri appare un po' scontata, ma di certo mi è piaciuto il messaggio che lascia. Perché è un messaggio molto bello, di forte impatto, che tutti dovrebbero imparare a comprendere quando ancora non sono arrivati al limite.
Ci si rialza sempre se si ha la volontà di farlo. E' questo ciò che mi ha lasciato il libro e di seguito vi spiegherò il perché e il per come, cercando però di non entrare troppo nel vivo della storia per evitare anticipazioni spiacevoli.
Questa è la storia di Corey Callahan che, dopo aver subito un incidente durante una partita di hockey, si ritrova su una sedia a rotelle. La grinta di certo non le manca e non ha alcuna intenzione di rimanere a casa a farsi accudire dai genitori che sono diventati iperprotettivi - la madre in special modo - e quindi si iscrive al college. Qui incontra il suo vicino di casa, l'affascinante Adam Hartley. Hartley è un ragazzo alla mano, bello, divertente ed è lui stesso un giocatore di hockey; a causa di una stupidata commessa si ritrova con una gamba ingessata. Impossibilitato ad allentarsi e con la sua fidanzata dall'altra parte dell'oceano, le sue giornate si legano a quelle di Corey.  Con la ragazza inizia a passare tutti i pomeriggi fra chiacchiere, scherzi e giocate ai videogame, finché non si instaura una profonda amicizia condita da una sintonia perfetta. Loro due si capiscono e si comprendono meglio di chiunque altro. Sono entrambi giocatori e appassionati dello stesso sport ed entrambi ne devono stare lontani. Hartley con il suo carattere frizzante ed espansivo riesce a far uscire Corey dal guscio in cui si è rinchiusa e, passando molto tempo assieme, inevitabilmente i sentimenti iniziali subiscono un mutamento. Corey sa che Hartley è impegnato e avendo già perso troppo, vuole evitare di trovarsi col cuore spezzato. Hartley, di rimando, crede davvero di essere innamorato di Stacia ma comunque ha due occhi che notano quanto sia una bella ragazza Corey - e non solo esteticamente.
Ho adorato entrambi i personaggi così come mi sono piaciuti quelli secondari che non rimangono completamente sullo sfondo ma si intromettono nelle vicende dei due.
Mi è piaciuta molto la grinta, il carattere forte e la forza di volontà di Corey. E' una protagonista di tutto rispetto. Ho apprezzato molto anche la sensibilità con cui l'autrice ha descritto la sua paralisi, il modo in cui Corey l'ha affrontata e il percorso che le è servito per iniziare la risalita verso la felicità. Di Hartley ho apprezzato la premura che mostra nei confronti della sua vicina, la sua simpatia, le battute e il suo voler essere per la protagonista prima di tutto un amico, un confidente, un aiutante.
Ho apprezzato molto anche la scorrevolezza lenta della storia. Non succede tutto subito ma ad ogni cosa c'è il suo tempo, il momento adatto. Questa è stata sicuramente una nota positiva. E' una storia senza ombra di dubbio molto dolce, romantica e leggera, sebbene appunto la Bowen tratti un argomento delicato come l'handicap. Il doppio punto di vista dei due fa avere un introspezione completa di ciò che avviene dentro i due e questa è una cosa che mi piace sempre poter vedere.
Le uniche note che sono stonate in tutto ciò sono il comportamento di Stacia, la ragazza di Hartley, che non mi è piaciuto affatto e il pensiero insistente di aver già letto qualcosa di simile. Fino a quando non mi sono resa conto che notavo delle piccole somiglianze con Forse un giorno della Hoover. 
Parlano di argomenti differenti, tuttavia per alcune cose possono essere similari.
In conclusione, Prendimi per mano è un libro che consiglio a chiunque; soprattutto a chi di voi ha subito un incidente e a chi ama le storie teneramente romantiche. 
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Cosa ne pensate della recensione? Vi è piaciuto ciò che ho avuto da dire in merito oppure avete avuto un'idea diversa dalla mia?
Parlatemene pure nei commenti!
Leen

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