Review Party | "Figli di virtù e vendetta" di Tomi Adeyemi


Buon pomeriggio, lettori! Oggi vi parlo di Figli di virtù e vendetta di Tomi Adeyemi, in proprio quest'oggi nelle nostre librerie. Se siete interessati, qui trovate la recensione del volume precedente. 



Figli di virtù e vendetta (Legacy of Orïsha, #2)
di Tomi Adeyemi
Rizzoli
€ 9,99 (ebook) 
Amazon | Goodreads
In uscita oggi, 9 giugno 2020
Dopo aver combattuto contro l'impossibile, Zélie e Amari sono finalmente riuscite a far rivivere la magia a Orïsha. Ma il rituale per risvegliarla si è rivelato più forte di quanto avrebbero potuto immaginare, e ha riportato alla luce non solo i poteri dei maji, ma anche quelli dei nobili che avevano della magia nel loro sangue.
Ora Zélie deve lottare per unire i maji in una terra dove il nemico è potente quanto loro.
Quando reali ed esercito stringono una mortale alleanza, Zélie deve tornare a combattere per assicurare ad Amari il trono e per proteggere i nuovi maji dall'ira della monarchia.
Ma con la minaccia di una guerra civile all'orizzonte, Zélie si trova a un punto critico: dovrà trovare un modo per riunire il regno oppure lasciare che Orïsha venga distrutta da se stessa.

Figli di virtù e vendetta riprende quasi dove la storia si era precedentemente interrotta. È trascorso un mese da quando Zélie e Amari sono riuscite nella missione di riportare la magia nelle terre di Orïsha e le conseguenze di quel gesto si sono rivelate inaspettate ed insperate. Infatti, il sacrificio del padre di Zélie per attivare il rituale non ha restituito i doni solo ai maji, ma anche  a coloro che detenevano una scintilla di magia nel sangue: i nobili.
Dopo i primi sanguinosi scontri, la monarchia rimasta ed i i militari cercano di ripristinare il controllo nelle proprie terre usando la forza. Con scarso successo. La miccia della resistenza si è oramai accesa e la battaglia per liberare e riunire Orïsha sotto un unico popolo si svolgerà ad armi pari. Zélie ed Amari sono pronte a tutto per vedere il loro sogno avverarsi, anche allontanarsi l'una dall'altra se la situazione lo richiederà. 


"Siamo i figli degli dei." alzai il mento. "Se qualcuno scapperà, non saremo noi."

Ho atteso per due anni di scoprire come si era risolta la situazione di Orïsha. Anni in cui ho pensato più di una volta che non avrei letto il romanzo perché il primo libro non mi aveva conquistata. Poi però è uscito in patria e sono iniziati a circolare i primi pareri poco incoraggianti e mi è venuta curiosità.
Personalmente, sono rimasta molto delusa a livello di intreccio, perché siamo fermi ad un punto un po' morto e non va affatto bene visto che il prossimo libro è l'ultimo, ma le tematiche esposte ed i personaggi li ho apprezzati! Si potrebbe infatti dire che questo secondo libro si concentra molto di più sulle relazioni fra i personaggi e sulla crescita, o involuzione, dei singoli piuttosto che sul resto. E, per carità, va benissimo impegnarsi su questi aspetti, ma non al costo di lasciare la trama a se stessa.  


Un aspetto che ho apprezzato nuovamente molto di questo secondo libro sono i personaggi: Amari e Nehanda, sopra a tutti. Amari si riconferma essere la mia protagonista preferita, oltre che una persona molto tosta, con dei forti ideali e ben poche intenzioni di indietreggiare di fronte ai suoi sogni. Amari non è più solo la principessa che aveva deciso di cambiare il mondo perché il padre aveva assassinato una sua cara amica. È cresciuta, è cambiata, e ha deciso di rivendicare il trono di Orïsha. Vorrebbe essere la regina giusta di cui il suo popolo - il suo intero popolo - ha bisogno ma il suo desiderio sarà osteggiato da più parti. Amari si ritroverà ad essere sola a combattere la sua battaglia e dovrà prendere decisioni che nessuno capirà e scendere a patti con alcune cose che la cambieranno molto. 
Zélie invece è un personaggio che non ho tollerato. E mi dispiace tantissimo perché nel libro precedente mi era piaciuta tanto! Ho cercato di giustificare il suo comportamento per quasi tre quarti del libro perché era devastata dalla perdita di Baba, di cui si sentiva e sente in colpa, perché era triste, sconfitta, delusa ed arrabbiata di aver dato la magia a tutti, ma ad un certo punto ho detto basta. Ho salutato le buone maniere quando inizia a comportarsi come i nobili razzisti che tanto odia, trattando Amari come se fosse sua nemica. Più che una protagonista, Zélie rappresenta un po’ l’antagonista della storia. Peccato solo che appare molto come una bambina che pesta i piedi e si dispera perché le cose non sono andate come lei voleva.
Nehanda invece è la Regina di Orïsha, madre di Inan e Amari, che ha assunto la reggenza all morte del marito ed è in attesa che il figlio torni per cedergli il trono. Lei mi è piaciuta perché è una degli antagonisti di questa storia e si comporta esattamente come si dovrebbe comportare un cattivo. Non posso scendere troppo nei dettagli per quello che la riguarda perché il rischio di spoiler è grande, ma mi è piaciuta molto la scena di battaglia fra lei e la figlia perché fa comprendere quanto effettivamente si somiglino. 
Per quanto riguarda i personaggi maschili, invece, ho apprezzato molto Tzein, fratello di Zélie ed interesse amoroso di Amari, sebbene il suo ruolo continui ad essere interrottamente quello di una spalla, perché è una gran bella persona e mi è piaciuto molto anche Roen, il capo del gruppo di mercenari che nel libro precedente ha dato una mano al trio, che in questo volume ha deciso di dare la sua totale lealtà - e forse anche il cuore? -  a Zélie. 
Un altro punto forte è sempre il world building.  In verità, non è stato approfondito molto rispetto al volume precedente ma sono state rivelate cose nuove che hanno reso il tutto più interessante. Si è scoperto, infatti, che non esistono solo le tribù dei maji.  Il potere si può sviluppare in maniera differente, soprattutto a seconda della propria discendenza. La magia che detengono i nobili, ad esempio, è molto più oscura e devastante rispetto a quella che hanno i maji, che sembra quasi naturale e nel rispetto degli elementi della terra. 
Sempre per quanto riguarda il world building, ho apprezzato molto l'approfondimento sulla società di Orïsha. Per lungo tempo, vi è stata una crepa negli abitanti di queste terre, divisi fra coloro che avevano i poteri e coloro che non li avevano, e da questa diversità è nato odio, terrore, disgusto e disprezzo. I nobili vedevano nei maji delle larve, qualcuno da estirpare perché maledetto. Ciò non è cambiato solo perché ora ci sono più persone con i poteri magici. La tematica del razzismo è più forte e più viva, ma non riguarda più solo la nobiltà. Come dicevo prima, Zélie si comporta in maniera molto brutta nei confronti di Amari ma non è la sola maji ad aver adottato questo comportamento discriminante. Sono in molti i giovani che provano un odio incontrollato nei confronti dei nobili con i poteri e spero che nel prossimo libro questo aspetto venga analizzato con un maggior criterio e anche che venga fatto capire quanto sia sbagliato


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Cosa ne pensate di questo romanzo? Avete letto il precedente e non vedevate l'ora di buttarvi su questo?
Fatemi sapere, 
Leen

4 commenti

  1. Non ho letto né il precedente libro né questo, inizialmente mi aveva frenato tutto l'entusiasmo visto sui social, non so come mai ma quando un libro piace a tutti mi parte una sorte di diffidenza istantanea 😅 forse è anche un po' costituita dalla paura di essere l'unica a cui può non piacere.
    Ma sono molto curiosa e forse darò una chance al primo libro e... Vedremo se mi convincerà! Sicuramente questa tua recensione mi ha incuriosita moltissimo, sembra una storia con dei personaggi molto interessanti! ☺️

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  2. Sono curiosa,ma allo stesso tempo impaurita. Come ben sai lo leggerò... Speriamo che non mi deluda!

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  3. io ho messo anche questo e il precedente in list sulla scia dei commenti positivi della Ropolo!

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