Recensione | "Cub" di Cynthia L. Copeland

Buongiorno e buon venerdì, lettori! Quest'oggi vi parlo di Cub di Cynthia L. Copeland, una grapich novel in lingua inglese molto carina che è stata il mio primo libro del 2020. 


Cub
di Cynthia L. Copeland
Algonquin Young Readers
€ 12,43 (ebook) € 13,99 (cartaceo)
Uscito il 7 gennaio 2020
La dodicenne Cindy è appena entrata nel dramma della seconda media - con le sue amicizie complicate, i bulli ed i ragazzi carini - quando ottiene un tirocinio come reporter presso un giornale locale nei primi anni '70. Una (rara) giovane giornalista prende Cindy sotto la sua ala e Cindy impara presto non solo come scrivere l'intestazione di un articolo, ma anche come mettere rispettosamente in discussione l'autorità, come farsi valere in un mondo gestito da uomini e, mentre lo scandalo del Watergate incombe, come una scrittura e una reporter coraggiosa possono rovesciare un leader mondiale corrotto.
Alla ricerca dei suoi scoop, Cindy non sempre ci azzecca - sulla carta o nella vita reale. Ma sia che scriva di film sui cacciatori di fantasmi, sulle cadute dalla propria bicicletta e della sua prima cotta, o sul destreggiarsi fra amicizie che mutano, Cindy diventa più saggia e più sicura di sé ad ogni imbarazzante e divertente errore.


Cub segue le vicende che accadono a Cindy, una dodicenne che vive negli anni '70, e che attraverso un programma televisivo sugli animali finalmente capisce a cosa assomiglia la sua scuola: una giungla. Da una parte ci sono i ragazzi più belli e popolari, quelli che possono permettersi di dettar legge, che sono i cacciatori, mentre dall'altra ci sono le prede, i ragazzi che per una ragione o per l'altra sono considerati sfigati, e la protagonista si sente di far parte di quel secondo gruppo. Cindy tuttavia ha sempre reagito alle angherie delle ragazze popolari con l'indifferenza, come se nulla di ciò che dicevano o facevano le importava più di tanto. Almeno finché Katie, la sua migliore amica fin dalla prima elementare, non ha iniziato a sedersi con loro a pranzo allontanando Cindy quasi del tutto.
L'occasione per staccare un po' dal dolore che prova le arriva grazie alla professoressa di inglese, la sua maestra preferita, che dopo aver saputo che la sua alunna vorrebbe fare la reporter da grande decide di aiutarla a mettersi in contatto con una giovane giornalista, Leslie Jacobs, che si dice bene contenta di insegnarle a Cindy il suo lavoro  e che tutti i problemi, per quanto giganteschi sembrino, si possono superare. 

Esiste un altro tipo di protezione che le prede possono utilizzare: la difesa comune. Un gruppo di prede si difende attaccando e assalendo un predatore piuttosto che fuggire. Questo funziona fintanto che si ha un gruppo di fiducia e di amici fedeli.  

Ho trovato Cub molto coinvolgente, seppur sia indirizzato ad un target totalmente differente dal mio. Questa è una graphic novel di formazione che racconta uno scorcio di vita che tutti hanno affrontato - anche se magari in modo differente  - e ricorda che bisogna lottare per far sentire la propria voce e per i propri sogni. 
Ciò che ho particolarmente apprezzato è ovviamente Cindy, protagonista e voce narrante. Mi è piaciuta molto ed è stato bello e allo stesso tempo strano leggere della sua vita scolastica e sentirla così vicino a come è stata la mia, anche se in maniera molto differente. Ho davvero apprezzato la crescita che Cindy affronta fra queste pagine, infatti alla fine del suo percorso la ragazza troverà la propria voce, il proprio io, e capirà che non le importa un accidenti delle etichette. E proprio per questa ragione penso che questo libro potrebbe davvero essere utile da far leggere ai dodicenni di oggi, soprattutto magari a chi sta affrontando un percorso personale simile a quello della protagonista. 


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Cosa ne pensate di questa recensione? Vi ho abbastanza incuriosito da spingervi a voler leggere questa grapich novel? 
Fatemi sapere, 
Leen

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