Review Party | "The Kingdom" di Jess Rothenberg


Buon giovedì, lettori! Per tutti gli studenti, e per qualche lavoratore, quest'oggi hanno iniziato le vacanze pasquali che verranno trascorse fra relax, divertimento, studio e tanto cioccolato. Perché fra quattro giorni è Pasqua e, dai, chi è che non si è fatto regalare o ha acquistato di tasca propria almeno un uovo? Io ne ho uno che mi aspetta da qualche giorno e non ne posso più di guardarlo e basta. 
Oggi torno con una nuova recensione di The Kingdom di Jess Rothenberg, un romanzo sci-fi thriller che mi ha totalmente appassionata fin dal primo capitolo! 
Ringrazio la DeA Planeta per la copia omaggio e le altre ragazze del Review Party per aver partecipato. 



The Kingdom
di Jess Rothenberg
DeA Planeta
€ 7,99 (ebook) € 14,90 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 16 aprile 2019
Ana è la principessa più bella di Kingdom, un parco incantato, protetto da mura altissime e popolato da sirene e altre meraviglie della natura. L’unico compito di Ana è essere felice: accogliere gli ospiti e sorridere, sempre. E d’altronde come potrebbe non sorridere? A Kingdom tutto è possibile, e per ogni storia esiste solo il lieto fine. Ma non per Ana. Perché, quando la principessa si innamora di Owen, il custode del parco, si rende conto che la sua vita non è altro che un terribile inganno. Kingdom è un parco di divertimenti, e lei è solo un androide programmato per rendere felici gli esseri umani. Ana, però, è pronta a tutto pur di conquistare la libertà. Anche a uccidere e, forse, a sacrificare il suo stesso amore.


Le storie si possono riscrivere. Ricostruire. Riformulare. 

Alla fine non importa di cosa parla una storia. Importa solo chi la racconta.

Quando ho scoperto che Jess Rothenberg sarebbe tornata in Italia con un nuovo romanzo di genere sci-fi thriller, ho compreso che era finalmente arrivata l'occasione per leggere quest'autrice di cui ho sempre sentito parlare. Storia catastrofica di me e di te, il suo romanzo d'esordio uscito anche da noi sei anni fa, sono sempre stata frenata dal leggerlo e infatti ancora a vegetare nella tbr, ma The Kingdom mi ha subito attirata nella sua rete. 
Protagonista e voce narrante della storia è Ana, una delle sette Fantasiste che vivono all'interno del Regno - un parco a tema a metà fra Disneyland e Jurrassic Park. Le Fantasiste hanno le fattezze delle principesse e sono sempre bellissime, sorridenti, gentili e perfette. Ognuna di loro riveste il ruolo di un personaggio e sono programmate per realizzare tutti i  desideri degli ospiti del parco. All’interno dei cancelli, infatti, gli ospiti devono essere sempre felici e contenti poiché è quella la promessa che il Regno regala. Ogni loro sogno può divenire realtà. Allora i visitatori possono partecipare ad esibizioni suggestive, visitare luoghi lontani, vedere animali estinti e addirittura partecipare a spettacoli con le sirene! 
E se sulla carta tutto ciò è meraviglioso e verrebbe voglia di andare a visitare il Regno seduta stante, nella loro realtà le cose sono diverse. Gli animali vengono creati in laboratorio per soddisfare i desideri degli umani e non sono altro che degli oggetti da sostituire al primo segnale di malfunzionamento. I creatori del Regno, così come i programmatori degli animali, non si fanno alcuno scrupolo a compiere certe scelte perché per loro (e per la maggior parte dell’umanità) gli androidi non sono altro che macchine. Non sono in grado di provare alcun genere di sentimento o formulare un pensiero, se non quelli programmati. 
E questo è uno dei perni centrali su cui si basa l’intera storia. Se gli androidi interagiscono per lungo tempo con gli umani, possono iniziare a provare sentimenti, emozioni e sensazioni? Possono iniziare a pensare, decidere, comprendere e scegliere? Possono smettere di essere quello che sono stati programmati per essere e divenire altro?

L’amore è quando tutto è una prigione tranne il posto in cui vorresti essere.

Ammetto che inizialmente ero un po' titubante sul potermi sentire in sintonia con una Fantasista, ma il tutto è scemato quando Ana ha fatto la sua prima apparizione. Si può dire che mi sono innamorata a prima lettura. Più volte ho fatto fatica a ricordarmi che non era fatta di sangue, ossa e carne, perché appariva umana in tutto e per tutto. Alcuni dei suoi pensieri, atteggiamento e modi di porsi con gli altri e le sue sorelle, apparivano così simili ai miei che mi sembrava davvero troppo strano fossero solo programmati. Quando poi Ana ha iniziato a diventare senziente, acquistando coscienza di sé e di ciò che le accadeva intorno, è stato come vederla uscire da un lungo sogno. È stato bello vederla scoprire e riscoprirsi con occhi nuovi e seguirla nel percorso evolutivo che ha affrontato. Ho adorato il suo rapporto con la sorella Nia, la sirena del parco, con cui condivide dubbi ed incertezza sulla propria esistenza e su quello che c'è fuori dalle mura. Mi è piaciuto anche il  rapporto pieno di contrasti con Eva, la sorella maggiore, per cui prova un grande astio. La consapevolezza di provare sentimenti per le sue sorelle saranno uno dei primi campanelli d'allarme che risuoneranno in Ana. Niente però sarà come i sentimenti d'amicizia e amore che inizierà a provare per Owen, l'inserviente del parco. Ammetto che anche se non ho mai tifato per loro - infatti la parte romance è ciò che non mi è piaciuto di questo libro - è stato bello vedere i primi sintomi di una cotta in Ana, che non aveva la più pallida idea di cosa le stesse accadendo.
Un punto forte di questo romanzo è la struttura della narrazione. Il libro si apre due anni nel futuro, con la consapevolezza che qualcuno è stato ucciso e che Ana è ritenuta la colpevole del gesto, e prosegue a ritroso fino al presente. In più, i vari capitoli sono intervallati da trascrizioni di interrogatori e di telefonate, permettendo così una visione a 360° di tutta la vicenda. Questa scelta narrativa non è sempre una mossa vincente, ma la Rothenberg è riuscita ad incuriosire ed appassionare sia che la storia fosse collocata nel passato attraverso gli occhi di Ana, sia che fosse puntata sull’indagine.
Non si può non menzionare la scelta di parlare di temi e problematiche che ci toccano tutti e per cui ognuno di noi dovrebbe iniziare a fare qualcosa, in una veste totalmente nuova. Lancia messaggi d’allarme sulle catastrofi che hanno segnato il mondo con guerre, il clima e ambiente, evidenziando più volte come il Regno sia un’oasi di pace e serenità per gli abitanti della Terra. Attraverso le Fantasiste l’autrice parla di abusi, molestie e maltrattamenti, di maschilismo e della condizione della donna vista come un oggetto con la funzione di soddisfare i piaceri altrui. Attraverso Ana, Pania, Eva e le altre esprime anche insegnamenti positivi sulle diversità, la ribellione e l’unione. 
Il tutto con grande sensibilità e accortezza, senza mai dimenticare che sta parlando anche alle generazioni più giovani.
Unica pecca che personalmente ho riscontrato all'interno della storia è la parte romance. Comprendo che tutto ciò fosse funzionale ai fini del cambiamento di Ana e della storia, ma l'ho mal sopportata. Forse perché, per me, c'erano già ottime ragioni per far scattare qualcosa nella Fantasista e non c'era alcun tipo di necessità di infilarci anche Owen. 
Nonostante questo piccolo difetto, il libro non perde assolutamente il suo smalto e si conferma essere una lettura meravigliosa. Inquietante al punto giusto poiché non così lontano dalla realtà di tutti i giorni.  

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Cosa ne pensate della mia recensione? Mi raccomando, non dimenticatevi di passare da Jessica, Francesca, Vanessa e Rosalba per leggere i loro pensieri! 
A presto, 
Leen 

3 commenti

  1. concordo con te: è difficile pensare ad Ana come ad un ibrido e non come un "vero" essere umano, anzi aveva più umanità lei che alcuni umani della storia.

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  2. Sono d'accordo su tutto, anche secondo me la parte romance è quella più debole, e quella che mi interessava di meno onestamente XD Ero troppo rapita e affascinata da tutto il resto per pensare all'amore.

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  3. credo proprio che lo aggiungerò alla wishlist!
    Devo ammettere di averlo sottovalutato parecchio e invece ci sono elementi che di solito apprezzo tantissimo (tipo la narrazione) :)

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