Ciao lettori,
oggi vi propongo un nuovo appuntamento della rubrica mensile Tavolo per due. Questo mese la scelta del genere letterario toccava alla sottoscritta e, considerando l'avvicinarsi di Halloween, essa è ricaduta sull'horror.
Volevo leggere qualcosa di terrificante che mi tenesse sveglia la notte e mi facesse aver paura anche della mia stessa ombra, ma ciò non è successo.
Però manca ancora qualche giorno al 31 quindi posso sempre rifarmi. Perciò se avete titoli da consigliare, consigliate pure!
Carrie
di Stephen King
Bompiani
€ 14,00 (cartaceo)
Uscito il 5 aprile 1974
Carrie è un'adolescente presa di mira dai compagni, ma ha un dono. Può muovere gli oggetti con il potere della mente. Le porte si chiudono. Le candele si spengono. Un potere che è anche una condanna. E quando, inaspettato, arriva un atto di gentilezza da una delle sue compagne di classe, un'occasione di normalità in una vita molto diversa da quella dei suoi coetanei, Carrie spera finalmente in un cambiamento. Ma ecco che il sogno si trasforma in un incubo, quello che sembrava un dono diventa un'arma di sangue e distruzione che nessuno potrà mai dimenticare.
Non ricordo quando è stata l'ultima volta che ho letto un libro horror perché Carrie non è assolutamente un horror. Sinceramente non so nemmeno perché lo classifichino così, visto che non ha nemmeno un elemento che lo faccia rientrare nel genere.
Partiamo dal presupposto che Carrie mi è piaciuta, sebbene qualche volta le avrei dato una bella strigliata o scrollata. È l'unico personaggio con cui è facilissimo entrare in sintonia. Una ragazza che non ha fatto nulla di male, almeno all'inizio, se non nascere nella famiglia sbagliata. Ha una madre che è completamente pazza che la ritiene figlia del peccato e, per questo motivo, la tortura e umilia costantemente. Per il modo in cui è stata cresciuta, poi, a scuola non si è mai fatta un amico ed è stata emarginata fin dagli inizi. Schernita, beffeggiata e bullizzata, Carrie è sempre stata la vittima sacrificale perfetta. Per il suo carattere chiuso, timido e per il suo essere un bel po' ingenua, non ha mai risposto alle angherie dei suoi compagni. Finché qualcosa non si è completamente spezzato dentro di lei e ha rilasciato tutta la rabbia che ha covato per anni e anni.
Carrie voleva solo un po' di amore e sostegno, un po' di comprensione. Invece non ha ricevuto nulla di ciò né a casa né a scuola.
Dei personaggi secondari non ce n'è stato uno che mi piacesse. Avrei voluto prendergli a schiaffi tutti quanti, dall'inizio alla fine, più di una volta ciascuno. Margaret White, in particolare modo.
Gli aspetti che più mi hanno conquistata di questo libro sono i personaggi tremendamente realistici, sotto molti punti di vista, la drammaticità della storia e i temi molto forti e sempre (purtroppo) attuali: bullismo, emarginazione e fanatismo. Mi è piaciuta molto anche la componente soprannaturale e che fosse, sì, una parte fondamentale del libro ma non il perno di esso.
Ciò che non mi è piaciuto proprio è l'alternarsi della storia ai ritagli di giornale e le interviste ai vari personaggi secondari alle vicende. Non sono affatto noiosi, tuttavia fanno perdere la linearità alla storia e preannunciano già che cosa accadrà alla fine. E, sì, okay, ce lo si può benissimo aspettare già dagli inizi come la storia si sarebbe conclusa, ma non fino a quel punto. Lasciare un alone di mistero mi sarebbe piaciuto molto di più.
Un altro punto debole sono alcuni personaggi troppo stereotipati. Come Carrie che non è una bella ragazza ed è un po' ingenua e quindi la vittima perfetta o Christine, la più bella, popolare e ricca della scuola, che è una strega. Sono dei cliché che non mi aspettavo proprio di trovare, ecco tutto.
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Cosa ne pensate di questo mio pensiero? Siete d'accordo con me?
Fatemi sapere,
Leen
Ciao! Ho nominato il tuo blog qui per il Blogger Recognition Award! 😀
RispondiEliminaCiao ho sentito nominare Carrie però mai letto il libro. Ho visto però il film, devo dire che come film mi è piaciuto. Buona domenica.
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