Ciao lettori! La scorsa settimana vi ho approfondito la figura della Maga Morgana all'interno di film e serie tv (qui) invece quest'oggi vi lascio il mio parere sulla grapich novel di Stéphane Fert & Simon Kansara.
Morgana
di Stéphane Fert & Simon Kansara
Tunué
€ 17,00 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 23 maggio 2019
Privata del suo destino di regina, la sorellastra di Re Artù diventa la sulfurea fata Morgana che si erge contro la tirannia della Tavola Rotonda e le manipolazioni di Merlino il pazzo. Una moderna rilettura del ciclo arturiano, che porta al centro della narrazione la libertà e la fierezza delle donne di corte, il loro desiderio di riscatto dall'egoismo e dalla brama di potere degli uomini.
Questa grapich novel è ambientata in un universo molto fedele a quello del Ciclo Arturiano che conosciamo tutti, ma allo stesso tempo è una rivisitazione che ribalta completamente la storia ed i personaggi e si concentra in tutto e per tutto sulla figura di Morgana. In sintesi, questa storia spiega quali sono state le motivazioni che hanno portato la ragazza a diventare nemica di Re Artù e di Mago Merlino.
Morgana è la figlia del Re e della Regina di Tintagel e come loro unica erede, anche se femmina, è stata cresciuta per prendere il posto del padre alla sua morte. Malgrado l'affetto del padre, che l'ha sempre spronata a diventare un giorno Regina, Morgana non è ben vista dal popolo e dagli altri nobili poiché non vogliono in alcun modo che a guidarli sia una donna, che per di più credono sia una strega. E, effettivamente, non sono molto lontani dalla realtà poiché la ragazza ha davvero dei poteri magici. Quando la morte del padre sopraggiunge prima del tempo, tuttavia, non è Morgana ad ereditare il ruolo di regnante ma il fratellastro Artù. Adirata per ciò che le è stato tolto, anche se suo per diritto di nascita, Morgana deciderà di vendicarsi di tutti coloro che l'hanno sempre fatta sentire in difetto e con l'artefice del suo triste destino.
Devo dirvi la verità che mi aspettavo qualcosa di molto diverso da questa grapich novel. Il personaggio di Morgana mi è piaciuto perché sono riuscita ad entrare in empatia con il suo dolore, il suo bisogno di vendetta e potere, ed il suo vissuto, lo avrei però preferito ancora di più se i suoi nemici fossero stati alla sua stessa altezza. Infatti, la storia di rivincita di Morgana sarebbe stata più incisiva se Re Artù cose stato al suo stesso livello di astuzia e furbizia. Invece, purtroppo, la disparità è evidente dal fatto che Artù è un idiota egoista in questa rivisitazione che a mala pena è in grado di tenere in mano una spada. Per fortuna almeno Merlino è un antagonista con i fiocchi, molto bravo a manipolare le vite degli altri per il suo profitto personale. Certo, è un pochino pazzo ma dopotutto è in linea con la sua caratterizzazione. Gli autori non si fanno mancare nulla e non si dimenticano di citare la Tavola Rotonda, rappresentandoli come dei bruti maschilisti, Ginevra e Lancillotto, gli amanti sfortunati.
Altro aspetto che non mi ha convinta del tutto è il lato femminista di questa storia. Morgana è una donna troppo avanti per il tempo in cui vive e, sì, è vero che gli uomini che popolano il suo mondo sono sessisti, misogini e maschilisti, che credono che tutto sia dovuto loro perché semplicemente esistono e che le donne siano deboli, ma le tematiche proposte le ho trovate troppo moderne. Nonostante ciò, mi è piaciuto comunque che sia stato volutamente inserito e che Morgana faccia della sua differenza un'arma vincente. Troppe volte nell'arco della storia le donne sono state denigrate e messe all'angolo perché diverse da ciò che la società imponeva.
Se con personaggi e storia non ci siamo trovati molto, non si può dire lo stesso con le tavole. I disegni non sono troppo articolati ma va bene così perché il punto forte sono i colori e i chiari riferimenti ad opere letterarie e artistiche. La palette di colori scelta ha toni molto scuri, in linea con le tinte dark della storia. A Morgana vengono associati i colori del blu e del viola, Merlino è raffigurato con il nero ed il grigio mentre gli altri personaggi hanno colori caldi, che disturbano con il resto delle scene. Quasi come se non si trovassero al posto giusto.
In conclusione, Morgana non è la lettura che mi aspettavo ma devo dire che è andata meno peggio di altre grapich novel della Tunué lette di recente. Peccato la disparità fra disegni e storia.
Morgana è la figlia del Re e della Regina di Tintagel e come loro unica erede, anche se femmina, è stata cresciuta per prendere il posto del padre alla sua morte. Malgrado l'affetto del padre, che l'ha sempre spronata a diventare un giorno Regina, Morgana non è ben vista dal popolo e dagli altri nobili poiché non vogliono in alcun modo che a guidarli sia una donna, che per di più credono sia una strega. E, effettivamente, non sono molto lontani dalla realtà poiché la ragazza ha davvero dei poteri magici. Quando la morte del padre sopraggiunge prima del tempo, tuttavia, non è Morgana ad ereditare il ruolo di regnante ma il fratellastro Artù. Adirata per ciò che le è stato tolto, anche se suo per diritto di nascita, Morgana deciderà di vendicarsi di tutti coloro che l'hanno sempre fatta sentire in difetto e con l'artefice del suo triste destino.
Devo dirvi la verità che mi aspettavo qualcosa di molto diverso da questa grapich novel. Il personaggio di Morgana mi è piaciuto perché sono riuscita ad entrare in empatia con il suo dolore, il suo bisogno di vendetta e potere, ed il suo vissuto, lo avrei però preferito ancora di più se i suoi nemici fossero stati alla sua stessa altezza. Infatti, la storia di rivincita di Morgana sarebbe stata più incisiva se Re Artù cose stato al suo stesso livello di astuzia e furbizia. Invece, purtroppo, la disparità è evidente dal fatto che Artù è un idiota egoista in questa rivisitazione che a mala pena è in grado di tenere in mano una spada. Per fortuna almeno Merlino è un antagonista con i fiocchi, molto bravo a manipolare le vite degli altri per il suo profitto personale. Certo, è un pochino pazzo ma dopotutto è in linea con la sua caratterizzazione. Gli autori non si fanno mancare nulla e non si dimenticano di citare la Tavola Rotonda, rappresentandoli come dei bruti maschilisti, Ginevra e Lancillotto, gli amanti sfortunati.
Altro aspetto che non mi ha convinta del tutto è il lato femminista di questa storia. Morgana è una donna troppo avanti per il tempo in cui vive e, sì, è vero che gli uomini che popolano il suo mondo sono sessisti, misogini e maschilisti, che credono che tutto sia dovuto loro perché semplicemente esistono e che le donne siano deboli, ma le tematiche proposte le ho trovate troppo moderne. Nonostante ciò, mi è piaciuto comunque che sia stato volutamente inserito e che Morgana faccia della sua differenza un'arma vincente. Troppe volte nell'arco della storia le donne sono state denigrate e messe all'angolo perché diverse da ciò che la società imponeva.
Se con personaggi e storia non ci siamo trovati molto, non si può dire lo stesso con le tavole. I disegni non sono troppo articolati ma va bene così perché il punto forte sono i colori e i chiari riferimenti ad opere letterarie e artistiche. La palette di colori scelta ha toni molto scuri, in linea con le tinte dark della storia. A Morgana vengono associati i colori del blu e del viola, Merlino è raffigurato con il nero ed il grigio mentre gli altri personaggi hanno colori caldi, che disturbano con il resto delle scene. Quasi come se non si trovassero al posto giusto.
In conclusione, Morgana non è la lettura che mi aspettavo ma devo dire che è andata meno peggio di altre grapich novel della Tunué lette di recente. Peccato la disparità fra disegni e storia.
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Cosa ne pensate della recensione? Avete letto la grapich novel e concordate con il mio pensiero oppure il vostro è discordante?
Fatemi sapere,
Leen
in linea di massima la pensiamo allo stesso modo, però nel complesso l'ho apprezzata tanto!
RispondiEliminanon ho letto questa GN ma ammetto mi ispira parecchio
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