Buon pomeriggio, lettori! Quest'oggi il blog ospita la seconda tappa recensione per il blog tour dedicato all'uscita de Gli strani viaggio di Giulio Verne di Jules Verne, una raccolta di alcuni dei più bei libri che lo scrittore ha prodotto nella sua vita. Oggi io vi lascio il mio parere su una di queste storie ma non sarà l'ultima volta che ne parlerò da queste parti...
Gli strani viaggio di Giulio Verne
di Jules Verne
Mondadori
€ 10,99 (ebook) € 28,00 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 26 maggio 2020
Nelle viscere della terra, sotto gli abissi dell'oceano, tra gli spazi siderali e le steppe siberiane, la penna di Jules Verne riesce a farci vivere mille avventure. Questo volume raccoglie i più famosi e i più amati racconti celebrando uno dei grandi maestri della narrativa fantastica.
Sembra una tranquilla domenica mattina di maggio quando il professor Otto Lindenbrock, un eccentrico cinquantenne, torna a casa tutto contento per il ritrovamento di un vecchio libro in una bottega. Non sa ancora che quel piccolo tesoro sarà il primo tassello per un viaggio fantastico che intraprenderanno di lì a poco lui ed il nipote Axel.
La felicità diventa entusiasmo quando dal testo scivola una pergamena contenente un messaggio cifrato. Con un'attenta osservazione, il professore comprende di trovarsi davanti ad un testo redatto da Arne Saknussemm, alchimista esploratore del 1600, e grazie ad un'intuizione del nipote, l'uomo farà una scoperta sensazionale. Il manoscritto contiene infatti le indicazioni per raggiungere il centro della Terra. L'entrata si trova in Islanda, all'interno del vulcano Snaeffels, e il professore Otto decide su due piede che lui ed il nipote partiranno alla volta dell'avventura. Arrivati in Islanda troveranno una guida nel taciturno Hans, che li condurrà prima in vetta al vulcano e poi li seguirà nel loro viaggio nelle profondità del mondo, irto di pericoli e bellissime ambientazioni.
La felicità diventa entusiasmo quando dal testo scivola una pergamena contenente un messaggio cifrato. Con un'attenta osservazione, il professore comprende di trovarsi davanti ad un testo redatto da Arne Saknussemm, alchimista esploratore del 1600, e grazie ad un'intuizione del nipote, l'uomo farà una scoperta sensazionale. Il manoscritto contiene infatti le indicazioni per raggiungere il centro della Terra. L'entrata si trova in Islanda, all'interno del vulcano Snaeffels, e il professore Otto decide su due piede che lui ed il nipote partiranno alla volta dell'avventura. Arrivati in Islanda troveranno una guida nel taciturno Hans, che li condurrà prima in vetta al vulcano e poi li seguirà nel loro viaggio nelle profondità del mondo, irto di pericoli e bellissime ambientazioni.
[...] Mi diede l'addio con un verso che Virgilio pareva aver scritto per noi, viaggiatori incerti del loro cammino: “Et quacumque viam dederit fortuna sequamur” (E qualunque sia la sua direzione, seguiamo la via che la sorte ci ha dato).
Ciò che ho apprezzato maggiormente di Viaggio al centro della Terra riguarda il viaggio che i tre uomini affrontano nelle profondità della Terra e quindi la sfrenata fantasia dell'autore. Verne ha creato un ecosistema all'interno di un altro grande mondo. Tutto ciò appare oggi, come in fin dei conti già nel 1800, come una possibilità poco credibile poiché è chiaro che il centro della Terra raggiunge temperature impossibili da sopportare per l'essere umano, ma dopotutto non è questo il bello del genere fantascientifico? Unire al possibile le cose impossibili o altamente improbabili?
Nei vari strati della Terra secondo Verne, i tre personaggi troveranno dinosauri, funghi enormi, grotte, un oceano abitato da strani pesci e mostri terribili, fenomeni elettromagnetici, aurore boreali e tante altre magnificenze.
Con le varie descrizioni, l'autore ha reso questo viaggio super interessante e super affascinante. Mi sembrava proprio di vivere il viaggio assieme ad Otto, Axel e Hans, e come avventura sinceramente non mi dispiacerebbe affatto!
Un altro punto forte sono sicuramente i personaggi a tutto tondo. Axel, il giovane professore di mineralogia di Amburgo, che vive assieme allo zio ed è innamorato della figlioccia del parente, è la voce narrante del romanzo ed è un po' colui che rappresenta la ragione. Infatti, inizialmente Axel aveva aiutato lo zio a decifrare il manoscritto per gioco e non credeva assolutamente alla veridicità delle informazioni in esso contenuto. Per lui, così pragmatico, non c'era alcuna verità nella possibilità di arrivare nelle profondità del pianeta passando da un vulcano. nel viaggio e che si potesse davvero arrivare al centro della terra passando da un vulcano.
Otto Linkdenbrock è completamente il contrario e rappresenta l'istinto. Geologo dell'università di Amburgo, dall'atteggiamento burbero e stravagante, con un difetto di pronuncia per cui i suoi studenti lo prendono in giro, Otto è molto simile alla rappresentazione di un qualunque professore pazzo. Pazzia accentuata dal fatto che crede subito che ciò che dice Saknussemm corrisponde al vero e non avendo alcuna intenzione di farsi rubare la scoperta da qualcun altro decide di partire subito per l'Islanda.
Il silenzioso Hans non viene lasciato sullo sfondo ma diventa lui stesso un personaggio importante ai fini della storia. Infatti, se non fosse stato per la sua presenza ed il suo importante aiuto, il professore ed il nipote si sarebbero ritrovati morti probabilmente fin dal primo momento.
Infine, il solo aspetto che mi ha fatto un po' storcere il naso è lo stile di scrittura così classico a cui non sono assolutamente abituata e il perdersi in dettagli e informazioni un po' inutili.
In conclusione, Viaggio al centro della Terra è stato solo il mio secondo romanzo di Jules Verne, ma fino ad ora è il mio preferito. Lo consiglio a tutti coloro che sono alla ricerca di un po' di avventura e di evasione dal quotidiano e anche a chi ama le storie fantastiche. Questo romanzo sarà pure classificato come un romanzo per ragazzi, ma sinceramente credo fortemente che i libri di Verne siano per tutte le età!
Nei vari strati della Terra secondo Verne, i tre personaggi troveranno dinosauri, funghi enormi, grotte, un oceano abitato da strani pesci e mostri terribili, fenomeni elettromagnetici, aurore boreali e tante altre magnificenze.
Con le varie descrizioni, l'autore ha reso questo viaggio super interessante e super affascinante. Mi sembrava proprio di vivere il viaggio assieme ad Otto, Axel e Hans, e come avventura sinceramente non mi dispiacerebbe affatto!
Un altro punto forte sono sicuramente i personaggi a tutto tondo. Axel, il giovane professore di mineralogia di Amburgo, che vive assieme allo zio ed è innamorato della figlioccia del parente, è la voce narrante del romanzo ed è un po' colui che rappresenta la ragione. Infatti, inizialmente Axel aveva aiutato lo zio a decifrare il manoscritto per gioco e non credeva assolutamente alla veridicità delle informazioni in esso contenuto. Per lui, così pragmatico, non c'era alcuna verità nella possibilità di arrivare nelle profondità del pianeta passando da un vulcano. nel viaggio e che si potesse davvero arrivare al centro della terra passando da un vulcano.
Otto Linkdenbrock è completamente il contrario e rappresenta l'istinto. Geologo dell'università di Amburgo, dall'atteggiamento burbero e stravagante, con un difetto di pronuncia per cui i suoi studenti lo prendono in giro, Otto è molto simile alla rappresentazione di un qualunque professore pazzo. Pazzia accentuata dal fatto che crede subito che ciò che dice Saknussemm corrisponde al vero e non avendo alcuna intenzione di farsi rubare la scoperta da qualcun altro decide di partire subito per l'Islanda.
Il silenzioso Hans non viene lasciato sullo sfondo ma diventa lui stesso un personaggio importante ai fini della storia. Infatti, se non fosse stato per la sua presenza ed il suo importante aiuto, il professore ed il nipote si sarebbero ritrovati morti probabilmente fin dal primo momento.
Infine, il solo aspetto che mi ha fatto un po' storcere il naso è lo stile di scrittura così classico a cui non sono assolutamente abituata e il perdersi in dettagli e informazioni un po' inutili.
In conclusione, Viaggio al centro della Terra è stato solo il mio secondo romanzo di Jules Verne, ma fino ad ora è il mio preferito. Lo consiglio a tutti coloro che sono alla ricerca di un po' di avventura e di evasione dal quotidiano e anche a chi ama le storie fantastiche. Questo romanzo sarà pure classificato come un romanzo per ragazzi, ma sinceramente credo fortemente che i libri di Verne siano per tutte le età!
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Cosa ne pensate di questo racconto se lo avete letto? Concordate con il mio pensiero?
Fatemi sapere,
Leen
non sono ancora arrivata a metà, ma devo dire che sono d'accordo! Alcune pagine mi stanno annoiando (più che altro a me non piacciono quando vengono elencate le azioni che fanno i personaggi e le descrizioni dei paesaggi) e alcune le sto trovando molto coinvolgenti. Però mi sa che devo ancora iniziare la parte più bella!
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