Review Tour | "La prima legge. L'ultima ragione dei re" di Joe Abercrombie


Questo pomeriggio vi lascio il mio parere sull'ultimo volume della trilogia La prima legge che mi ha tenuto compagnia per quasi tutto il mese di novembre. Che dirvi, lettori, questo capitolo conclusivo è stato una bomba e mi è piaciuto un sacco dall'inizio alla fine. 
Ringrazio Ylenia per aver creato questo evento e avermi reso partecipe e la Mondadori per la copia arc. 


La prima legge. La trilogia
di Joe Abercrombie
Mondadori
€ 14,99 (ebook) € 28,00 (cartaceo)
Uscito il 19 novembre 2019
Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un'ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l'Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l'ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l'idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull'Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell'oro e della tecnologia.


L'ultima ragione dei re si apre direttamente con la conclusione del volume precedente. Il gruppo campeggiato dal Primo Mago ha fatto l'amara scoperta che il Seme, l'artefatto magico da cui dipendevano le sorti della guerra, altro non era che un semplice sasso. Ingannati fanno ritorno ad Adua, la capitale dell'Unione, e si dividono. Luthar, Ferro, Bayaz e Quai rimangono in città con lo scopo di difenderla dalle truppe Gurkish che si stanno dirigendo a Sud, e le pianificazioni messe in atto da Bayaz raggiungono il loro splendore quando Jezel si ritrova sul trono, mentre Logen Novedita decide di tornare al Nord per fermare Bethod una volta per tutte. Ad attenderlo troverà il comandante West che si trova suo malgrado a guidare l'esercito dell'Unione.  
Nel frattempo, Glotka si trova nella difficile situazione di dover decidere a chi prestare i propri servizi: se verso l'Arcilettore, il suo diretto superiore, oppure verso la Valynt&Balk, che lo ha aiutato con le difese di Dagoska. Fra un doppio gioco e l'altro, l'Inquisitore scova Piedelungo e lo interroga circa i piani di Bayaz. 

Non facciamo altro che girare in tondo, annaspiamo verso dei succes­si che non riusciamo mai ad afferrare, e alla fine inciampiamo sempre sugli stessi, vecchi fallimenti.

Arrivata all'ultimo libro di questa trilogia posso affermare senza ombra di dubbio che amo Abercrombie. Ho già deciso che il prossimo suo volume che leggerò sarà Un piccolo odio - che è ambientato nello stesso universo di questo ma svariati anni dopo - ma poi recupererò tutta la sua bibliografia pubblicata in Italia. 
Riconfermo la mia convinzione dei libri precedenti: l'aspetto migliore di questa storia sono i personaggi. Persone imperfetti e totalmente anti-eroiche, che si ritrovano loro malgrado a dover ribaltare le sorti del mondo. In questa ultima parte confermano che nessuno di loro è 'buono' o 'cattivo'.  Ne è l'esempio lampante il Primo Mago, che come servitore del bene dovrebbe essere colui che compie le azioni più buone e, invece, è disposto a tutto - anche macchinazioni, manipolazioni ed inganni -  per salvare l'Unione. Solitamente, poi, in un arco narrativo lungo o corto, i personaggi crescono, evolvono e cambiano, invece i personaggi di questo libro non subiscono questo percorso di crescita. Pur attraversando ognuno il proprio cammino personale, alla fine dei giochi ognuno di loro si riconferma avere la medesima personalità della partenza. Confermando, infine, che non si può cambiare poi molto nella vita. Questo aspetto lo si nota molto in Logen e in Glotka e non credo che sia un caso che siano i miei personaggi preferiti della saga. So che Glotka non ha tanti fan perché è un uomo piuttosto insopportabile ma io l'ho adorato per il suo cinismo, i suoi continui lamenti ed il suo essere poco compassionevole con il mondo. Non è una bella persona ma è un buon personaggio
Altro aspetto apprezzato molto dalla sottoscritta è il finale poco scontato. Non mi è piaciuto del tutto - un po' troppo amaro per i miei gusti - ma l'ho trovato ugualmente molto coerente. Il cerchio si è chiuso così come tutto è iniziato. 
Dello stile di Abercrombie non ho ancora mai parlato nelle recensione e, beh, che dirvi a parte che l'ho trovato perfetto? Le descrizioni sono talmente vivide che le scene delle varie battaglie mi sembrava di viverle in prima persona. 

In conclusione, il mio giudizio complessivo su questa trilogia è molto molto positivo. Se siete amanti dell'epic fantasy e non avete ancora letto alcun libro di questo autore, dovreste correre in libreria ad acquistare questa trilogia. 


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Cosa ne pensate di questa recensione? Se avete letto il romanzo, cosa ne pensate del finale che Abercrombie ha ideato?  
Fatemi sapere, 
Leen

2 commenti

  1. A me è piaciuto tantissimo tutt, pure il finale. Secondo me non poteva essere totalmente positivo, non dopo tutto quello

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