Recensione | "In fuga da Houdini" di Kerri Maniscalco [Review Party]

Ciao lettori! Eccoci arrivati alla fine si questa prima parte di evento - continuerà da domani sui nostri profili instagram - e alla recensione del terzo volume della serie historical mystery di Kerri Maniscalco. Oggi vi parlo di In fuga da Houdini, il romanzo che mi è piaciuto meno di tutti e a breve vi dirò il perché.  


In fuga da Houdini (Stalking Jack the Ripper, #3)
di Kerri Maniscalco
Mondadori
€ 20,00 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
In uscita il 15 settembre 2020
Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l’America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l’esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l’altra, giovani donne vengono trovate morte.
Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull’identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

Alla fine di Alla ricerca di Dracula, Audrey Rose e Thomas hanno scoperto che sarebbero salpati presto alla volta di Chicago per aiutare lo zio Jonathan a risolvere un caso sinistro. Felici di godersi una meritata vacanza e di poter amoreggiare un po' senza troppe persone conosciute fra i piedi, i due ragazzi salgono sulla RMS Etutria preparandosi al meglio. Fin dal primo giorno verranno accolti dal Circo al chiaro di luna, un gruppo circense che delizierà le sere dei loro ospiti con fascinosi spettacoli, e da un omicidio improvviso. Una nuova indagine è pronta per i due detective in erba in cui nessuno sembra al sicuro.

«Questa nave entrerà nella leggenda, ve lo assicuro. Molto presto, tutti i transatlantici vorranno offrire un intrattenimento di questo tipo. Sarà l’inizio di una nuova era nel mondo dei viaggi.»

Sgancio subito la bomba. Sono rimasta talmente delusa da In fuga da Houdini che lo reputo il peggior romanzo dell'autrice (spero di non dover riconsiderare questa affermazione in futuro). Considerando come era andata bene con il precedente libro, ho iniziato questa terza parte di storia con le migliori aspettative. Speravo di leggere qualcosa al pari del precedente, considerando anche che sarebbe stato introdotto uno dei personaggi dello spettacolo più affascinante di sempre, invece sono rimasta fregata ancora una volta da Audrey Rose. In questo romanzo ha dato il peggio di sé e mi ha fatto saltare i nervi ad ogni singola pagina. E capirete bene che, essendo il romanzo interamente narrato dal suo punto di vista, non è stata una passeggiata leggerlo. Se nello scorso volume potevo incolpare il trauma per la sua totale incapacità di giudizio ed il comportamento infantile, in questo romanzo posso incolpare solo il suo lei stessa. Oppure l'autrice che crede che essere una donna forte e moderna significhi non fidarsi e affidarsi ai propri amici. Sinceramente non so quale delle due eventualità sia la peggiore. Ma ciò che mi ha fatto ancora più arrabbiare è che Thomas sia stato messo in un angolo in favore di una nuova parentesi romantica per Miss Wadsworth. Mi sarebbe piaciuto molto di più se il dramma romantico non ci fosse mai stato, visto che Audrey Rose è stata ben capace di creare tensione da sola. Fra l'altro, la terza punta della nuova figura amorosa, il direttore Mefistole, mi è piaciuto un sacco! Ho apprezzato tantissimo la sua entrata in scena perché ha dato un po' di pepe alla vicenda ma avrei preferito al fine di una collaborazione che coinvolgesse anche Thomas. E sarebbe stato bello se fosse stato Houdini ad avere questo ruolo, visto che nel titolo ci sta il suo nome eppure il sig. Illusionista è stato relegato in un angolino. Sigh.

L'ambientazione l'ho apprezzata ma al tempo stesso mi è stata abbastanza indifferente. La RMS Etruria, un transatlantico realmente esistito, avrebbe potuto essere un bellissimo intermezzo fra l'Europa e l'America, peccato solo che la Maniscalco ha deciso di voler soprassedere alle descrizioni della nave e l'unica cosa di cui si parla a più riprese è la sala da pranzo. Per fortuna che almeno con 'Il circo al chiaro di luna' ha dato un po' più di informazione. È stato interessante osservare il lato nascosto di un gruppo di circensi e dare un'occhiata a come vivono, i legami che si creano. 

L'aspetto che più ho apprezzato del romanzo, ed il motivo per cui nonostante il fastidio ho continuato a leggerlo, è la parte mystery. Per la prima volta dall'inizio dell'intera storia ho avuto qualche dubbio sull'identità del killer! Il colpevole, a onor del vero, l'ho indovinato praticamente subito, ma la Maniscalco ad una certa ha fatto sì che si sospettasse di tutti perché gli omicidi sembravano essere casuali e senza un reale tassello che li collegasse. La motivazione dietro ai vari omicidi l'ho anche trovata molto realistica e plausibile. Finalmente, un omicida che non ammazza le sue vittime per qualche credenza al limite dell'assurdo! 

In definitiva, In fuga da Houdini è il romanzo che secondo me non doveva esistere poiché è stato scritto unicamente per inserire la punta di dramma che, secondo l'autrice, mancava. Eppure, ha fortunatamente avuto delle ragioni per cui si è fatto apprezzare un minimo. 


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Cosa ne pensate di questo romanzo e del mio parere? Mi raccomando, passate a leggere le recensioni delle mie colleghe. 
A presto, 
Leen

4 commenti

  1. Sono assolutamente d'accordo con te, questo romanzo non ha senso di esistere. Per me poteva benissimo scrivere una trilogia e basta. Inoltre era ora che inserisse un assassino che non fosse un pazzo psicopatico.

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  2. io sono felice che non abbia inserito troppe descrizioni altrimenti mi avrebbe annoiato da morire xD

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