Recensione | "Half Bad" di Sally Green

Ciao lettori! Siamo arrivati alla conclusione di un nuovo gruppo di lettura ed io vi lascio il mio pensiero non proprio positivo. 



Half Bad (The Half Bad Trilogy, #1)
di Sally Green
Rizzoli
€ 8,99 (ebook) 
Amazon | Goodreads
Uscito il 19 marzo 2014
La Magia esiste, ed è spaccata da una guerra millenaria. Appartenere a un fronte definisce il ruolo di ciascuno nel mondo, garantisce compagni e alleanze; ma soprattutto decide chi sono i nemici, che vanno giustiziati senza rimorso.
Nathan vive in una zona grigia: figlio di una maga Bianca e dell’Oscuro più terribile mai esistito, cresce nella famiglia materna, evitato da tutti, vessato dalla sorellastra, perseguitato dal Concilio che non si fida di lui e anno dopo anno ne limita la libertà, fino a rinchiuderlo in una gabbia.
La stessa guerra che divide il mondo della Magia si combatte nel cuore di Nathan, in perenne bilico tra le due facce della sua anima, che davanti alla dolcezza di Annalise vorrebbe essere tutta Bianca, e invece per reagire alle angherie si fa pericolosamente Nera.
Ma è difficile restare aggrappato alla tua metà Bianca quando non ti puoi fidare della tua famiglia, della ragazza di cui ti sei innamorato, e forse nemmeno di te stesso.


Half Bad è ambientato in un'Inghilterra in cui la società è suddivisa fra Incanti, mezzosangue e Profani. I primi - che sono tutti coloro che sono in grado di padroneggiare un potere magico - sono ulteriormente suddivisi in Incanti Bianchi ed Incanti Neri. Nella prima fazione rientrano i 'buoni', i discendenti di coloro che hanno costruito la civiltà magica in cui vivono e la regolano attraverso un organo di governo che fa rispettare le leggi; mentre i secondi sono i 'cattivi', coloro che sono ricercati dalla legge in quanto criminali o i figli di Incanti Neri. I mezzosangue sono una disgrazia. I profani sono da tenere alla larga. 
Il protagonista della storia è Nathan, un giovane che appartiene ad entrambe le fazione e allo stesso tempo a nessuna delle due. Cresciuto dalla nonna materna, un Incanto Bianco, Nathan viene giudicato da chiunque perché figlio del più terribile e feroce Incanto Nero mai esistito. E più il ragazzo cerca di dimostrare di essere diverso, più il pregiudizio si radicaQuando il suo diciassettesimo compleanno si avvicina, età in cui tutti gli adolescenti ricevono i loro doni e diventano a tutti gli effetti degli Incanti, la vita di Nathan prende una pericolosa svolta e lui dovrà lottare per la sua sopravvivenza fino a raggiungere la tanto desiderata cerimonia dei tre doni.

«È il tuo corpo, non tu. Il vero te non ha niente a che fare con un Incanto Nero. Hai qualche gene di Marcus in te e qualche gene di Saba. Ma questa è solo una cosa fisica. E non sono le cose fisiche, i geni, il Dono, che fanno di una persona un Incanto Nero. Devi crederci. Conta come pensi e come ti comporti. Non sei malvagio, Nathan. Niente in te è malvagio. Avrai un Dono potente – ne siamo tutti convinti – ma sarà il modo in cui lo usi a dimostrare se sei buono o cattivo.»


Sorvolando sulle sconcertanti similitudini al mondo di Harry Potter che chiunque, anche i non fan della saga, non possono non vedere, il libro non mi è dispiaciuto. Tuttavia, non mi è nemmeno piaciuto. Ammetto che mi aspettavo molto di più, complici anche tutti i commenti positivi che ho letto nel corso degli anni. 
L'idea di base è molto buona e mi è piaciuta, peccato solo che lo sviluppo sia stato troppo veloce e ci sia stata una grande mancanza di dettagli. 
Il world-building non esisteSarebbe stato molto carino se l'autrice avesse dato qualche informazione sulla società magica in cui il tutto è ambientato. Ma, ahimè, così non è stato. Sappiamo di trovarci in Inghilterra, e che siamo almeno nel ventesimo secolo, ma non sappiamo altro. Non sappiamo perché gli Incanti hanno deciso di stabilirsi proprio lì e se fuori dalla Gran Bretagna ne esistano altri. Non sappiamo chi ha deciso di dividere la società magica in due fazioni e in base a cosa hanno diviso i maghi in codici. Non si sa perché i figli degli Incanti Neri paghino per le colpe dei genitori. Per un primo volume mi aspettavo qualche dettaglio in più e invece ho avvertito solo mancanze. Spero che vengano colmate nel seguito. Altra cosa che non mi è piaciuta molto è la quasi assenza di magia. Gli Incanti usano i loro poteri magici solo se sono costretti a farlo, altrimenti utilizzano le armi dei Profani. E capisco questo atteggiamento per coloro che hanno un Dono difensivo, ma per chi ha un potere d'attacco no. Un'altra pecca è il ritmo troppo veloce. Ci sono alcuni eventi che venivano reputati importanti che sono stati snocciolati nel giro di poche righe o il finale, la parte che reputavo essere la migliore, che mi ha delusa tantissimo per la rapidità con cui è stato descritto. 
Nonostante tutto ciò, però, ci sono dei lati positivi in questa storiaUna cosa che mi è piaciuta molto è stata la scelta dell'autrice di inserire le tematiche dell'odio, del pregiudizio, del bullismo e del capovolgimento dei colori (dove non sempre il bianco indica il buono e il nero il cattivo). Nathan viene giudicato per tutta la sua vita, senza che nessuno si chieda chi lui sia davvero. Viene giudicato non per qualcosa che ha fatto, ma perché è il figlio del più terribile Incanto Nero. E per questo, per una colpa che non è nemmeno sua, viene vessato dalla sorellastra maggiore per tutta la sua vita, maltrattato dai coetanei e ignorato da tutti gli altri. Senza che il Consiglio intervenga. Il Consiglio, che dovrebbe essere l'organo supremo di una società di persone buone e giuste, assomiglia terribilmente ad un governo dittatoriale. Il diverso non viene accolto bensì perseguitato
Io per Nathan ho provato sentimenti un po' contrastanti ma si può dire che tutto sommato l'ho trovato un bel personaggio. Ho apprezzato molto la sua resistenza e caparbietà, così come il fatto che sia un personaggio dalla personalità grigia. Non ho sempre apprezzato le sue decisioni o scelte.
Dello stile di scrittura di Sally Green mi è piaciuta la sua semplicità e scorrevolezza, grazie a cui non ho sentito troppo il peso delle pagine e la noia di certe scene. 
In conclusione, non me la sento di bocciare totalmente questo libro perché ci sono aspetti ben fatti, ma per me non è scattata la scintilla. Continuerò comunque la serie, sperando che tutto migliori.

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Cosa ne pensate della mia recensione? Avete letto questo libro e siete d'accordo con me oppure siete fra i fortunati a cui è piaciuto? 
Fatemi sapere, 
Leen

4 commenti

  1. A me proprio non è piaciuto, peccato. Speriamo nei seguiti

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  2. Io però non vedo queste similitudini con il.mondo di Harry Potter anzi. Temo di essere l'unica a cui questo libro sia piaciuto e non vedo l'ora di continuare

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  3. L'unica cosa che ricordo di questo libro è che non l'avevo trovato eccezionale, però la lettura mi aveva coinvolto abbastanza. Onestamente però, dopo aver letto i vostri commenti, la mia (poca) voglia di leggere i seguiti è sparita xD

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  4. Il libro mi è piaciuto molto e ci vedo Harry Potter anche io (magici e profani, profezie...)., non vedo l'ora di andare avanti perché mi sono sentita coinvolta.

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