Recensione | "Ti darò il sole" di Jandy Nelson

Buongiorno, lettori! Negli ultimi giorni non sono stata molto attiva qui sul blog perché non mi sono sentita un granché bene. Vedete, io adoro l'estate e sono felicissima quando fuori c'è il sole ed una temperatura calda, ma soffro anche di pressione bassa e quando c'è troppo caldo, come negli ultimi giorni, divento una sorta di vegetale. Non sono nemmeno riuscita a leggere molto e per me è stato un trauma ç_ç
Ho deciso quindi di racimolare un po' di energia e scrivervi durante le ore più fresche della giornata. Ecco quindi il mio parere su Ti darò il sole di Jandy Nelson, uscito per la Rizzoli lo scorso maggio.


Ti darò il sole
di Jandy Nelson
Rizzoli  
 € 8,99 (ebook) 17,50 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 26 Maggio 2016
Solo un paio d’ore dividono Noah da Jude, ma a guardarli non si direbbe nemmeno che sono fratelli: se Noah è la luna, solitaria e piena di incanto, Jude è il sole, sfrontata e a proprio agio con tutti. Eppure i due gemelli sono legatissimi, quasi avessero un’anima sola. A tredici anni, su insistenza dell’adorata madre stanno per iscriversi a una prestigiosa accademia d’arte. Tecnicamente è Noah ad avere il posto in tasca – è lui quello pieno di talento, il rivoluzionario, l’unico che nella testa ha un intero museo invisibile – e invece in un salto temporale di tre anni scopriamo che è Jude ad avercela fatta, ma anche che i due fratelli non si parlano più, che Noah ha smesso di dipingere, che si è normalizzato, e che Jude si è ritirata dal mondo che tanto le calzava a pennello. Cos’ha potuto scuotere il loro legame così nel profondo?In un racconto a due voci e a due tempi, Noah e Jude ci precipitano tra i segreti e le crepe che inevitabilmente si aprono affacciandosi all’età adulta, ma anche nelle coincidenze che li risospingono vicini, laddove, forse, il mondo può ancora essere ricucito.


Ti darò il sole non è solo il bellissimo titolo di questo romanzo, ma anche un gioco che Jude e Noah faranno più volte nel corso della storia e che personalmente mi ha fatto molta tenerezza. Un modo molto dolce per dirsi quanto si vogliono bene. 
Noah e Jude sono gemelli, nati solo ad un paio d'ore di distanza, e hanno condiviso tutto fin dal giorno della loro nascita, ma non potrebbero essere più diversi l'uno dall'altra.  Se Noah è la notte, Jude è il giorno. Se lui è il buio, lei è la luce.  
Noah è un ragazzo sensibile, schivo e solitario, con un talento eccezionale per l'arte. Si rifugia nel suo mondo pieno di colori e sfumature per sfuggire ai bulli e allo sguardo perennemente deluso del padre. Jude è popolare, socievole, piena di vita, con il sorriso stampato in viso. Ama fare surf, circondarsi di persone e ha un talento per le sculture. Eppure, nonostante le enormi differenze caratteriali - anzi, forse, proprio per quelle -, i due sono sempre stati incredibilmente uniti. Come spesso accade fra i gemelli, il loro è un rapporto incomprensibile per il resto del mondo. Sono la metà della medesima persona. Loro sono Noah&Jude e il resto può anche andare... beh, sapete perfettamente dove. 
Tuttavia, con un salto temporale di tre anni nel futuro scopriremo che sono molte le cose che sono cambiate. Noah è diverso e Jude è irriconoscibile. Lui è divenuto un sedicenne come tanti altri, è popolare e va alle feste, mentre Jude si è rinchiusa in se stessa, è solitaria ed ossessionata dalle superstizioni. 
Noah non disegna più mentre Jude frequenta l'accademia d'arte. I due si parlano ancora, vivendo sotto lo stesso tetto, ma le loro conversazioni sono prive di qualsiasi emozione. 
Inizialmente è un Noah tredicenne - poi quattordicenne - a raccontarci l'inizio della storia. La sua omosessualità mal celata,  il rapporto in crisi dei suoi genitori, il primo amore e il profondo legame con la gemella, la sua costante e il suo unico porto sicuro. Poi sarà la voce della sedicenne Jude a farci vivere il presente. La madre morta in un terribile incidente, la terribile competitività cha separato i due fratelli, la popolarità di Noah e Jude ridotta all’essere l’ombra di se stessa. 
Grazie ai due punti di vista alternati e all’alternanza fra passato e presente, l'autrice ci mostra cosa è successo nelle vite dei due ragazzi, cosa li ha separati, e tassello dopo tassello ci porterà alla verità. 
Ciò che ha diviso i gemelli non è solo la competitività o il fatto che Jude sia entrata all’accademia, ma c'è molto molto altro sotto. Che cosa è successo? Che cos’ha diviso due persone con un legame così profondo, così speciale?
La risposta è lì, dietro l'angolo, in attesa che i gemelli siano sufficientemente pronti a riconoscerla. 

«Posso prenderlo?»
Rimango di stucco. Non mi ha mai chiesto un disegno. E io li do via molto malvolentieri. «In cambio del sole, delle stelle, degli oceani e di tutti gli alberi, ci farò un pensierino» dico, sapendo che non accetterà mai. Lei sa che enorme bisogno ho del sole e degli alberi. Ci dividiamo il mondo da quando abbiamo cinque anni. Adesso mi sto prendendo la rivincita: il dominio dell’universo è alla mia portata per la prima volta. [...]
«Okay» dice. «Alberi, stelle e oceani. Va bene.»
«E il sole, Jude.»
«Oh, giusto» dice, lasciandomi di stucco. «Ti darò il sole.»
«Ora ho praticamente tutto io! Sei matta!»
«Ma io ho lui.»


Dei due fratelli quello che sicuramente ad occhio è il più cambiato è Noah. È divenuto la persona che non sarebbe mai voluta essere: normale, noioso, uguale agli altri. Il Noah tredicenne era un piccolo raggio di sole. Era un ragazzo particolare, con le sue istantanee mentali che poi divenivano fantastici quadri. Ma se si scava più nel profondo, si nota che Jude è totalmente un'altra persona. La se stessa tredicenne brillava di luce propria, attirando l'attenzione di chiunque le ronzasse intorno. Era allegra e spensierata. Ora è un involucro di rabbia, senso di colpa e stranezza. Jude parla e vede il fantasma della nonna, a cui era legatissima, che personalmente ho adorato, e pensa che il fantasma della madre la perseguiti; distruggendo qualsiasi cosa lei crei, vendicandosi di un torto passato. Ho apprezzato tantissimo il Noah 13enne e Jude “La Pazza”, un po' meno le altre loro versioni. I personaggi secondari hanno tutti quanti un loro perché. La nonna defunta, ma che si fa ancora sentire a gran voce; Brian, il ragazzo che sa leggere dentro a Noah e che lo ha aiutato ad uscire dal suo guscio; Oscar, un ragazzo bellissimo che metterà a dura prova la determinazione di Jude nello stare lontano dai ragazzi. Se si aggiunge anche lo stile molto introspettivo, descrittivo, semplice e incalzante della Nelson, la tela che ne viene fuori - giusto per rimanere in tema d'arte! - è qualcosa di spettacolare. 
Il messaggio di sottofondo è molto forte. Questo libro parla di amore, nel senso più puro del termine. Quello romantico, quello fraterno, quello per una passione e quello famigliare - che dovrebbe essere il più forte di tutti. 
Pur avendo adorato questo romanzo non posso esimermi dal segnalarne i difetti.  Infatti, anche se il romanzo mi è piaciuto molto non è accaduto nel modo in cui mi aspettavo. Sono rimasta un po’ delusa perché le mie aspettative erano molto molto più alte.

Ci sono stati alcuni aspetti che non sono riuscita ad apprezzare nella loro pienezza, certe scelte che ho contestato molto, certi eventi che avrei evitato e alcuni legami che ho trovato un po' troppo forzati. Per non parlare delle cose che la Nelson ha deciso di non dire! Jude “La Pazza” (lo dico in modo molto affettuoso, credetemi) vede i fantasmi. Non ci sarebbe nulla di strano se il genere fosse paranormale o fantasy, peccato che questa sia una storia di formazione. Tutto ciò può essere dovuto ad uno shock post-traumatico? Ai sensi di colpa che la stanno mangiando viva? È una sorta di coscienza che fuoriesce in modo un po' strambo? Ma se è davvero così, allora a cosa sono dovuti gli strani incidenti che capitano a Jude? Ecco. Il lasciare alcune questioni senza ALCUNA risposta non mi è piaciuto affatto. Non fraintendetemi, la spettrale coscienza (se è questo che doveva essere) mi è piaciuta tantissimo, ma avrei preferito una spiegazione. 
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Cosa ne pensate della mia recensione? Avete letto il romanzo e concordate con quanto ho scritto? 
Fatemi sapere cosa ne pensate,  
Leen 

2 commenti

  1. Ciao Leen come ti capisco il sole, il caldo ma soprattutto l'afa e l'umidità mi mettono ko possiamo stringerci la mano! Bella e profonda recensione, come sai ho amato questo libro che ho recensito davvero col cuore in mano, ho amato sia Noah ma anche Jude allo stesso modo <3 <3

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    1. Ciao Ely!
      Io ti avevo risposto ç_ç Blogger lo sto sinceramente odiando in questo periodo!

      Negli ultimi giorni qui fa meno caldo, peer fortuna! Il diluvio di domenica ha tolto l'afa che c'era.

      Grazie mille per il complimento :3 Il libro, a parte per le cose che ho elencato, mi é piaciuto molto! Non so cos'avesse il Noah 16enne, ma non mi piaceva molto. Forse perché non era più lui, forse perché non avevo il suo punto di vista, ma boh.. Non mi ha fatta impazzire. Stesso discorso per Jude. Non riuscendo ad immedesimarmi nella lei 13enne ha influito parecchio -.-"
      Ma li ho adorati nelle altre vesti!

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