Recensione: "L'incastro (im)perfetto" di Colleen Hoover

recensione I
Colleen Hoover è una garanzia. Quella donna ha l'abilità (cosa non da chiunque) di saper trattare temi delicati e sensibili rendendoli realistici. Infatti, ogni volta che leggo un suo romanzo penso sempre che lei abbia vissuto sulla sua pelle ciò che racconta ma so che non è così - o almeno, spero! Il libro che preferisco in assoluto è Forse un giorno perché è una di quelle storie che ti entra dentro all'anima e si appiglia alla parte più umana di una persona, tanto da non lasciarsi dimenticare, ma questo libro ha qualcosa di speciale. Avevo letto molti pareri negativi a proposito e pur non lasciandomi influenzare mai dai pensieri degli altri, mi ero scoraggiata un po', aspettandomi l'ennesima delusione letteraria di una storia non conforme al suo clamore o alla trama che viene presentata. Ebbene, sono rimasta sorpresa in modo positivo.




TITOLO: L'incastro (im)perfetto
AUTRICE: Colleen Hoover
EDITORE: Leggereditore 
PREZZO EBOOK: € 4,99
DATA DI PUBBLICAZIONE: 27 Agosto 2015 (solo formato e-book)

Quando Tate Collins incontra il pilota di linea Miles Archer, sa fin da subito che non potrà trattarsi di amore. A dire il vero, i due non potrebbero nemmeno considerarsi amici, se non fosse che condividono un'innegabile e travolgente attrazione reciproca. Quando scoprono le carte, pensano di aver trovato l'incastro perfetto: lui non cerca l'amore e lei non ha tempo per trovarlo. Cosa c'è di più semplice? L'importante è che Tate si attenga alle uniche due regole che Miles ha imposto: non chiedere mai del passato e non aspettarsi niente dal futuro. Sembra facile, ma non lo è, perché il loro legame si fa sempre più stretto e rispettare i patti per Tate diventa sempre più arduo., fino ad apparirle impossibile. Quella che doveva essere solo una storia di passione travolgente rischia così di trasformarsi in un qualcosa di veramente spiacevole, l'ultima cosa di cui Tate avrebbe bisogno: un amore travagliato e fallimentare.


Recensione:
Faccio una piccolissima premessa prima di iniziare la recensione vera e propria. Di recente ho subito alcune delusioni letterarie da parte di libri che aspettavo da tanto tempo e in cui avevo riposto molte speranze, questo in aggiunta i commenti negativi riscontrati mi aveva fatto venire il timore che anche per questo libro sarebbe stato lo stesso. Così fortunatamente non è stato, sarebbe stato un duro colpo per me essere delusa da un libro di un'autrice che adoro parecchio - sarebbe stato come rivivere l'esperienza di Freddo come la pietra di Jenny. Il libro mi è piaciuto non solo per la storia che viene raccontata, ma anche perché la Hoover ha la capacità di saper far entrare i propri lettori nella testa e nel cuore dei suoi protagonisti; rendendoli quasi un estensione di sé.
Il libro si apre con Tate che si appena trasferita nell'edificio dove vive il fratello e si ritrova davanti alla porta di casa un uomo che dorme ed è visibilmente ubriaco. L'uomo in questione altri non è che Miles, il suo vicino di casa, un amico del fratello e un pilota di linea molto sexy e scorbutico. Il primo incontro fra i due non fa scattare la scintilla del vero amore e nemmeno il secondo incontro-scontro della mattina dopo, ma è così che inizia la storia. Tate si rende conto fin da subito che quell'uomo che ha visto solo la sera prima in condizioni pietose, che ha dovuto portare nel suo appartamento sotto richiesta del fratello e che non l'ha trattata nei migliori dei modi è un bell'uomo. Molto attraente. Ma l'attrazione non le fa andare in pappa il cervello fino a non rendersi conto che è un po' troppo aggressivo nei suoi confronti. Ed è questo che mi piace di Tate.
Tate Collins è una ragazza forte e molto determinata. Uscita da una relazione finita male si trasferisce in un'altra città per poter frequentare la specializzazione e il tirocinio di infermieristica. Miles è di un'altra pasta. Vive per lavorare e vedersi sporadicamente con gli amici, piloti di linea anche loro. Con un passato che l'ha distrutto emotivamente, non intende ripercorrere gli stessi passi.
La storia prosegue finché l'attrazione che l'uno prova per l'altra non è evidente ai due e decidono di stringere un accordo. Miles propone una relazione puramente fisica con due piccole regole che non possono in alcun modo essere infante: non chiedere del passato e non aspettarsi nulla dal futuro. Tate, in cuor suo, sa che non riuscirà a rispettare il patto ma ci prova inesorabilmente comunque perché più i due si conoscono a fondo, più Tate comprende che Miles potrebbe essere l'uomo adatto a lei.
La storia è intervallata dai due protagonisti: un capitolo al presente vede protagonista Tale mentre Miles parlerà del suo passato. Questa cosa mi è piaciuta parecchio, così come l'aggiunta di un capitolo da parte di una persona, perché fa comprendere a 360° il perché Miles è come è. Che cosa gli è accaduto nella vita per renderlo di granito davanti ad ogni prospettiva di relazione. Capitolo dopo capitolo si riesce a mettere insieme i pezzi del puzzle che l'autrice ha sparso con maestria nei vari capitoli fino ad arrivare a comprendere cos'è che rende tanto tormentato Miles. Cosa gli è successo per farlo smettere di credere nell'amore. Il perché il suo cuore e la sua mente sono perennemente protetti da un'armatura che non si riesce a scalfire. Nel mentre vedremo come Tate riuscirà ad aprire una fessura nel muro e Miles combattere i sentimenti che gli cresceranno dentro. Infine, lo vedremo affrontare i suoi demoni e piangeremo con lui. Ci struggeremo per lui. Ci arrabbieremo con e verso di lui. Insomma, Miles mi ha lasciato uno scompenso emotivo di dimensioni bibliche. Passavo dal detestarlo, all'amarlo, al volerlo strangolare, al volerlo abbracciare nel giro di pochissime righe.
Questa è una storia di rinascita. Il messaggio che la Hoover manda attraverso esso è molto forte. Ci sono cose accadute nel passato di ognuno di noi che non si possono cambiare, non si possono dimenticare, rimarranno lì finché la memoria non si affievolirà; ma non siamo ciò che abbiamo passato o fatto, non possiamo basare la nostra vita, il nostro presente, il nostro futuro, su ciò che ci è successo. Bisogna andare avanti. Trovare la boccata d'aria fresca, la roccia a cui aggrapparsi e riemergere.
Per concludere consiglio il libro a chi crede nelle storie d'amore drammatiche fino a strapparsi i capelli, ma talmente reali e vive che le senti sulla tua pelle.

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Vi è piaciuta la recensione? Non sono voluta entrare nei dettagli di proposito perché altrimenti vi avrei narrato l'intero libro ma forse ho detto troppo poco. Per esperienza so che i libri di Colleen Hoover vanno letti, apprezzati, amati e magari anche odiati ma pur sempre letti. Non raccontati da terze persone.
Qualcuno di voi l'ha già letto e la pensa uguale/diversamente da me? Ditemi che cosa ne pensate se vi va.
A presto!

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