Recensione | "Lei che divenne il sole" di Shelley Parker-Chan [Review Party]

Ciao lettori! Oggi vi parlo di Lei che divenne il sole di Shelley Parker-Chan, un romanzo fantasy che potrebbe piacere molto a chi ha letto e apprezzato i romanzi di R.F. Kuang!


Lei che divenne il sole
di Shelley Parker-Chan
Mondadori 
€ 10,99 (ebook) € 20,00 (cartaceo)
In uscita oggi, 30 novembre 2021
Una piana polverosa, un villaggio tormentato dalla siccità, un indovino. È così che due bambini apprendono il loro fato: per il maschio si prepara un futuro di eccellenza; per la femmina, nulla. Ma nella Cina del 1345, che soggiace irrequieta al gioco della dominazione mongola, l'unica "eccellenza" che i contadini possono immaginare è negli antichi racconti e il vecchio Zhu non sa proprio come suo figlio, Chongba, potrà avere successo. Viceversa, la sorte della figlia, per quanto intelligente e capace, non stupisce nessuno. Quando un'incursione di banditi devasta la loro casa e li rende orfani, però, è Chongba che si arrende alla disperazione e muore. La sorella decide invece di combattere contro il suo destino: assume l'identità del fratello e inizia il suo viaggio, in una terra in cui si è accesa la fiamma della rivolta. Riuscirà a sfuggire a ciò che è scritto nelle stelle? Potrà rivendicare per sé la grandezza promessa al fratello e sollevarsi oltre i suoi stessi sogni?


Lei che divenne il sole è ambientato nella Cina del 1345 e segue le vicende di Zhu, una bambina cresciuta nella povertà del suo villaggio che non ha mai conosciuto nient’altro nella vita. In quanto figlia femmina, Zhu non ha alcuna speranza di ottenere un po’ di misericordia dal Cielo ma non è intenzionata a lasciarsi vincere dalla morte. Finché un giorno padre e fratello vengono uccisi dai banditi e Zhu capisce che l’unico modo per avere una vita diversa è assumere l’identità di Chombra. Un’esistenza che, a sentire l’Indovino del loro villaggio, è destinata a grandi cose.


Vincere cento trionfi in cento battaglie non è l’apice del talento. Soggiogare il nemico senza combattere è l’apice del talento.


Quando ho iniziato a leggere Lei che divenne il sole mi aspettavo di trovare qualcosa di simile a La guerra dei papaveri, considerato che spacciano le due storie per “uguali”. In realtà, oltre ad essere ambientate in Cina, a riscrivere parte della storia passata e ad avere due ragazzine che hanno la determinazione di un esercito, non hanno nulla da spartirsi. 


Un elemento sicuramente a favore di questo romanzo sono i personaggi principali: Zhu e Ouyang. Zhu è una ragazza coraggiosa, curiosa ed estremamente intelligente. Per essere una persona che per i primi anni della sua vita è cresciuta in un villaggio di ignoranti dove veniva trattata alla stregua di una schiava, si è riscoperta essere particolarmente dotata.

Ouyang è invece il generale dell’esercito di Yaun, unico superstite di una famiglia molto facoltosa sterminata dal principe Henan in persona. Ouyang è un personaggio molto complesso, inizialmente si pensa a lui come l'antagonista della storia, il rivale di Zhu, quando in realtà non è completamente un villan. Reso schiavo quando era un bambino, il Generale non vuole altro che mantenere la promessa fatta ai suoi antenati ed ottenere vendetta.  


Francamente, l'unica cosa di questo romanzo che non ho molto apprezzato e che non sono riuscita a comprendere è la dicitura fantasy. Ad un certo punto sembra che Zhu manifesti un talento ma ciò è più qualcosa che fa da sfondo alle vicende e non viene approfondito. Sono sinceramente confusa e mi auguro che il volume successivo possa essere più chiarificatore. 



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