Review Party | "Big Bad Bunny" di Samuele Fabbrizzi

Ciao lettori! 
Come avete trascorso la giornata di ieri? Vi siete rilassati, magari con un buon libro o un buon film? Io ieri ho praticato uno degli sport più complessi: “il salto dello spoiler“. Come penso sappiate tutti ieri è uscito al cinema Infinity War e ci sono già persone che lo hanno visto e ne stanno ampiamente parlando. Io non voglio sapere niente, nemmeno il colore del rossetto della Vedova Nera, quindi vi lascio immaginare com'è la mia vita sui social al momento u.u 
Comunque, oggi sono qui per lasciarvi il mio pensiero riguardo al libro di Samuele Fabbrizzi! 


Big Bad Bunny
di Samuele Fabbrizzi
CrimeLine
€ 2,99 (ebook) 
Uscito il 26 marzo 2018
In viaggio con sei amici  alla volta di El Paso, Texas. Tutto sembra filare per il verso giusto, finché i ragazzi raggiungono Los Monstruos e il Marvin Hotel, con la strana e inquietante, malvagia famiglia che lo gestisce, unici superstiti di una comunità di circensi, di fenomeni da baraccone, di freaks. Votati a una divinità altra rispetto a quelle conosciute, un Grande Coniglio con la passione per i personaggi dei Looney Tunes.
Non sono mai stata una grande amante del genere horror, ma ciò non mi ha mai impedito di guardare film su film di questa tipologia. Tutto ciò perché sono sempre stata molto incuriosita dalle storie che spaventano (o dovrebbero farlo) e da tutta quella gamma di emozioni che si prova quando ci si trova davanti il cattivo di turno e si deve lottare per sopravvivere. Se però è vero che una volta ogni tanto guardo un film horror, sarebbe una menzogna dire che leggo tanti libri horror. Credo che, se si sorvola sulla serie Piccoli Brividi letta quando ero piccola, nella mia vita ho avuto a che fare solo con quattro letture a tema horror. Pochissime, ne sono consapevole. 
Il libro di Fabbrizzi rientra nel numero esiguo e lo fa solo perché mi ha incuriosita. Perché la trama, così come poi la storia e lo stile di narrazione, sembra quella di una pellicola, che dice tutto senza spiegarti niente. E poi, sì, ovviamente anche il circo ha avuto la sua buona parte e per fortuna che non mi sono imbattuta in un clown assassino perché altrimenti avrei ancora il batticuore. 


«In principio era il Coniglio»

Big Bad Bunny segue le vicende di Fargo, Jennifer, Pedro, Demetria, Sonia e Damasco mentre si dirigono ad un concerto in Texas. Il viaggio procede tranquillo e senza alcun intoppo, anche se sono sempre presenti le solite discussioni e litigate tipiche di chi convive giornate intere con le medesime facce, finché non si imbattono in qualcosa che sconvolge gli equilibri precari e li porta a dividersi. Fargo, completamente accecato dall'ira e dalla gelosia verso il suo ex migliore amico e non concorde con la scelta presa dal resto del gruppo, decide di allontanarsi al fine di sbollire in solitudine i cattivi sentimenti. Il giorno dopo di lui non c'è alcuna traccia e Jennifer, la sua fidanzata, inizia a preoccuparsi e finisce per coinvolgere anche il resto degli amici nei suoi sensi di colpa. Quando le arriva un messaggio sul cellulare inviato proprio da Fargo con la giustificazione per la sua assenza, la ragazza non ci pensa due volte a dirigere il gruppo verso il Marvin Hotel per pretendere spiegazioni. Nessuno di loro è però a conoscenza di che posto sia in realtà Los Monstruos e che da lì non si esce vivi. 


Il romanzo che conta pressappoco 300 pagine si può tranquillamente suddividere in due parti: la prima metà è un introduzione alla storia, a chi sono i vari personaggi e i legami presenti nel gruppo mentre la seconda è un susseguirsi di azione e follia fino al grande colpo di scena finale. Complice uno stile di scrittura scorrevole e dal ritmo incalzante che non ti lasciano staccare gli occhi dalle pagine, la storia si riesce a leggere tutta d'un colpo. 
Ciò che mi è piaciuto di più di questo libro sono senz'altro l'ambientazione e i personaggi. Los Monstruos è una cittadina nel bel mezzo del nulla in cui vi sono il famoso hotel sopraccitato e un tendone bruciato. Anni prima, infatti, il circo venne divorato dalle fiamme, uccidendo parte dei componenti e lasciando un pesante vuoto all'interno della famiglia di circensi. In un ambito 'normale' ciò mi avrebbe fatto provare pietà nei loro confronti e forse sarei anche arrivata a capire il loro comportamento, ma non in questo contesto. Ciò che diventano e il motivo per cui lo fanno mi fa provare ribrezzo, altro che empatia! A parte ciò, i cattivi, così come i personaggi buoni sono tutti ben tratteggiati e caratterizzati, ognuno con le loro debolezze e i loro punti di forza, con le paure e i sogni e le loro complessità. 
Ciò che non mi è piaciuto sono il finale, che mi ha lasciata con l'amaro in bocca, e gli strani incubi che Demetria vive ogni notte di cui non trovo il senso. La storia rimane comunque un buon prodotto ed è consigliatissima a chi adora il genere horror e splatter o a chi semplicemente non ha uno stomaco delicato. 


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Fatemi sapere cosa ne pensate, 
Leen

3 commenti

  1. Oh, interessante...
    A me il genere horror interessa abbastanza (per usare un eufemismo), e mi riferisco ai libri quanto ai film (anche se, come te, ho iniziato da piccolina con la serie di "Piccoli Brividi").
    Quello che consigli sembra un titolo da tenere in alta considerazione! ^^

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    1. Con i film sono molto meno selettiva, ma con i libri sono piuttosto pignola se non rientrano nei generi che leggo di solito. Motivo questo che mi ha sempre spinta a non leggere molti horror però questo di Fabbrizzi aveva quel qualcosa che mi attirava:)

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