BlogTour | "Big Bad Bunny" di Samuele Fabbrizzi | Estratti

Con questa tappa si conclude il blog tour indetto per l'uscita di Big Bad Bunny di Samuele Fabbrizzi, un romanzo di genere horror. Non sono una grande amante del genere horror e, solitamente, preferisco guardare i film anziché leggere i libri, ma a questa storia ho voluto dare una possibilità perché mi sembrava interessante. E lo è stata, ma non è questo il luogo giusto per parlarvene. 
Di seguito vi lascio alcuni estratti che mi hanno colpito di più del libro. 


Big Bad Bunny
di Samuele Fabbrizzi
CrimeLine
€ 2,99 (ebook) 
Uscito il 26 marzo 2018
In viaggio con sei amici  alla volta di El Paso, Texas. Tutto sembra filare per il verso giusto, finché i ragazzi raggiungono Los Monstruos e il Marvin Hotel, con la strana e inquietante, malvagia famiglia che lo gestisce, unici superstiti di una comunità di circensi, di fenomeni da baraccone, di freaks. Votati a una divinità altra rispetto a quelle conosciute, un Grande Coniglio con la passione per i personaggi dei Looney Tunes.


Estratti

“Storielle a parte, di una cosa era sicura: c’era qualcosa nascosto nell’erba, occultato dagli alberi, vestito di tenebra.
Qualcosa capace di sfuggire alla razionalità. 
Qualcosa che neanche il tempo era riuscito ad ammazzare. 
Qualcosa sopravvissuto al fuoco, ai pregiudizi e al piombo.”

“Si voltò indietro e le fu lampante che nel proseguire non si era lasciata alle spalle solo la bellezza, ma anche la propria umanità. Le scale a specchio erano disseminate di capelli neri, sangue e porzioni di carne. Pezzi di sé. La curiosità non si era limitata a uccidere il gatto, lo aveva smontato e rimontato, trasformato, snaturato, riducendolo all’antitesi di se stesso.
«In principio era il Coniglio», echeggiò una voce.”

“Mentre cercava di prendere tempo, di demotivare l’ex ragazza, di convincerla a ritirare quella fottuta domanda, gli venne spontaneo pensare che a volte le persone si meritano le ferite che hanno, i dolori che provano. Alcune di loro, la parola uccidimi ce l’hanno scritta in fronte e ti consegnano perfino il coltello indicandoti dove colpire: dritto al cuore.”


 «Il Grande Coniglio è presente in ogni cultura, testa di cazzo. È il cerchio senza fine. La notte è il suo palcoscenico e la luna il suo occhio. Il Grande Coniglio è Osiride, Chak Chel, Menebuch, Alì, Buddha e il Coniglio Lunare. Presto lo vedrete, miscredenti, e lo nutrirete.» Girò il capo verso Demetria. «Proprio così, ragazzi di città, voi siete l’offerta. Gli altri quarantaquattro il sacrificio necessario all’evocazione.»



Se siete vi siete persi le altre tappe, le trovate tutte qui


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Se volete sapere che cosa ne penso di questo libro, sintonizzatevi il 25 sul blog! 
A presto, 
Leen  

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