Recensione | "Beta" di Mirya

Buona sera e buona Vigilia, lettori! Questa sera vi parlo di un libro che ho letto oramai quasi due mesi fa,  ma di cui ho voluto parlarvi solo quest'oggi per darvi - e darmi - un po' di atmosfera tutta natalizia. Beta di Mirya è un retelling de Il canto di Natale di Dickens, in un'atmosfera tutta fantascientifica. 



Beta
(Wired, #2)
di Mirya
Self publishing
€ 2,99 (ebook) € 12,90 (cartaceo)
Uscito il 25 ottobre 2016

La relazione tra Caleb e Leanne è nata da poco e sta ancora facendo i conti con anni di ostilità e reciproci pregiudizi. In questo clima di tensione basta un errore, a Caleb, per lasciare che ciò che è stato rovini ciò che potrebbe essere, perché un errore non è mai solo un errore, ma è la somma di tutti quelli che l’hanno preceduto. Allora è proprio al passato che Caleb deve guardare, per capire il presente, per cambiare il futuro, e deve farlo in fretta, perché Natale non è solo una festa sconnessa ma un modo per dire ‘famiglia’. E la sua famiglia ha qualcosa da mostrargli, nel bene e nel male, e qualcosa da nascondergli ancora. Sballottato nel tempo e nello spazio da tre Spiriti non proprio bendisposti, Caleb insegue la sua Bug e fugge da se stesso, insegue se stesso e fugge dalla sua Bug, per capire quale sia la differenza, cosa davvero voglia per Natale e come ottenerlo, strisciando e calcolando.


Beta è il secondo volume della trilogia Wired ed è interamente narrato dal punto di vista di Caleb Webster, il Gold che nel primo volume era riuscito a rubare il cuore della dolcissima Leanne. 

Esso potrebbe essere considerato come una novella, un libro di passaggio fra l'inizio di tutto e la sua conclusione, ma è molto più di questo. 
Beta è la chiave di lettura. È il romanzo che ti dà risposta alle domande e te ne fa avere di nuove
Anche se con un arco narrativo minore, più ristretto rispetto al suo predecessore, acquista la definizione di libro a pieno titolo grazie alla moltitudine di eventi che vengono narrati al suo interno. 
La storia si dispiega fra un passato che conosciamo già, anche se da un diverso punto di vista, e fidatevi fa la differenza, in un presente che fa comprendere appieno quanto il ragazzo ne sappia poco di relazioni sentimentali, e un futuro che potrebbe essere ma che ancora non è. 
Ci troviamo a casa di Caleb, lontano da Upgrade e dai luoghi che abbiamo già incontrato, e troviamo un ragazzo arrabbiato con la sua ragazza e incredibilmente triste per non essere riuscito nel suo intento. Caleb voleva passare il Natale con Leanne, lontano dai suoi amici e da quelli di lei, in una casa che ha tutto l'aspetto di una bolla protettiva e che nasconde, cela, una relazione nata in punta di piedi che è ancora incredibilmente fragile, sebbene la potenza esplosiva dei sentimenti. Invece, si è ritrovato da solo a passare le feste. Sua madre è lontana da casa, in uno dei suoi interminabili viaggi, la sua ragazza è assieme agli amici di sempre e lui è in una casa vuota. E quella casa rispecchia appieno l'umore del ragazzo e i suoi sentimenti. 
Il senso di abbandono che prova, il vuoto all'altezza del cuore ma anche intorno a lui, la piena consapevolezza - errata - che le donne della sua vita preferisco fare tutt'altro e stare con altri, piuttosto che stare insieme a lui. 
In aiuto del ragazzo arrivano tre spiriti - quello del passato, del presente e del futuro - per fargli vivere (e noi con lui) un viaggio attraverso i ricordi, una casa festante ma con un inquilino incredibilmente demoralizzato e un E se?, un'ipotesi che dopo averla vissuta Caleb farà di tutto per evitare che accada. 
Ed è questo terzo viaggio, unito agli altri due, che faranno fare un passo indietro e poi centomila avanti al Gold. 

Questo libro è in realtà lui stesso un viaggio, un cammino percorrere per comprendere il protagonista. Esso è il sentiero di crescita personale di Caleb Webster. 
Nel passato vediamo un Caleb bambino a cui viene impartita una dura lezione dal padre: mai affezionarsi a nessuno perché gli affetti ti rendono debole. Lo vediamo crescere in un arrogante principino Gold, con i suoi pregiudizi e i suoi ideali. Con la credenza di essere superiore ai Beta e ai Glitch per il suo sangue e il suo patrimonio genetico. Poi riviviamo la morte forse non più significativa della saga, ma certamente lo è per Caleb e vediamo il cambiamento, interiore e mentale, che il ragazzo vive. Caleb che si trasforma, che capisce di poter avere l'appoggio incondizionato di Martia, che comprende che gli affetti non sono delle debolezze ma sono dei punti di forza, su cui contare sempre e che non chiedono nulla in cambio. E poi c'è il punto di svolta, il vero punto di svolta. Il sentimento scomodo che si insinua nella mente e nel cuore di Caleb e gli fa aprire finalmente gli occhi. E lei Leanne, la sua bug, che gli apre le porte ad un mondo nuovo. E Caleb diventa un Sullivan, a pieno effetto. 

Questo è stato probabilmente il libro più emozionante della trilogia ma sono certa che non sarà il più distruttivo poiché il primato lo vincerà senz'altro Gold. Ho il terrore di scoprire cos'ha in serbo per noi l'autrice, davvero. 
Ho amato ogni singola pagina e ogni singola parola di questo libro. Mirya è riuscita a farmi vivere l'atmosfera natalizia in pieno ottobre, a pochi giorni da Halloween. Ho amato il personaggio di Caleb e sono riuscita a comprenderlo molto più di quanto già non avevo fatto. Molti lettori hanno detestato il ragazzo, soprattutto dopo aver scoperto che cosa aveva fatto, invece io ho detestato Leanne. Per la serie che mi devo sempre far riconoscere, ahah 

Beta è un libro che consiglio ad occhi chiusi, così come consiglio l'intera trilogia e le altre opere di Mirya. Se ancora non avete letto nulla di suo, sbrigatevi! 

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Cosa ne pensate di questa recensione? Avete già letto il romanzo e siete d'accordo con me? 
Fatemi sapere cosa ne pensate! 
Rinnovo gli auguri di una buona Vigilia e vi auguro buon Natale! Domani il blog si prenderà un giorno di pausa per tornare, poi, a pieno ritmo da lunedì. 
Leen 

1 commento

  1. Grazie, grazie, grazie. Ho avuto una giornata faticosa e tu, con questa recensione, sei come il pigiama che indosso: un ben tornata a casa e all'affetto.

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