Recensione | "La notte che ho dipinto il cielo" di Estelle Laure

Buongiorno e buona domenica, lettori! Come inizio di mattinata vi lascio il mio parere riguardo ad un romanzo che è letteralmente fuori dagli schemi della solita editoria. Una storia che è stata un caleidoscopio di emozioni e sensazioni uniche nel suo genere. Una vera chicca! 


La notte che ho dipinto il cielo
di Estelle Laurie
DeA
€ 6,99 (ebook) € 14,90 (cartaceo)
Uscito il 15 febbraio 2016


Quanti volti ha l’amore? 
Per Lucille, diciassette anni e una passione per l’arte, l’amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo, Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nem-meno a se stessa: sua madre se n’è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrenny sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l’una dall’altra. 
Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l’amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un’altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? 
L’unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi…



Quando ho iniziato questa storia me lo sono sentita nelle ossa che sarebbe stata una satira diversa dalle altre che avevo letto quest'anno, ma non avevo ben compreso quanto. La trama mi ha catturata subito e appena ho potuto ho colto l'occasione e l'ho divorato. Come se fosse una torta ricoperta di glassa al cioccolato. Una vera delizia. E lo è, delizioso.
La notte che ho dipinto il cielo racconta la storia di Lucille che si ritrova improvvisamente senza alcun genitori, senza sostegno economico e con a carico la sorella più piccola. In una notte come tantissime altre, suo padre è uscito fuori di testa e ha mandato a rotoli l'intera vita della famiglia. Suo padre, quel mitico uomo che se la portava dietro ai concerti, un musicista dall'animo ribelle, non ce l'ha più fatta a condurre una vita ordinaria ed è uscito dai binari della sanità mentale. La madre, Lucille e Wren hanno cercato di andare avanti anche senza la sua presenza, senza il sostegno di un padre e di un marito. Finché anche la madre ha ceduto. Ed ora Lucille e Wrenny si ritrovano sole, a sopravvivere ad un passato tormentato ed un futuro non più roseo di aspettative e promesse bensì lugubre.
Lucille non sa che cosa può fare per provvedere ai suoi bisogni e a quelli della sorella, non sa come pagare la moltitudine di bollette che arrivano a casa, ma sa assolutamente cosa non deve fare: dire la verità. Lucille e Wrenny devono lottare contro un sistema che se sapesse le dividerebbe, devono lottare contro i vicini di casa che diventano sempre più sospettosi, contro i professori che capiscono che c'è qualcosa che non quadra in famiglia. La più grande delle due deve, soprattutto, lottare contro la rabbia che ogni giorno cresce sempre di più dentro di lei. Detesta i suoi genitori per ciò che hanno fatto, detesta la madre per il rifiuto e per l'abbandono, detesta il padre per la sua assenza prolungata; loro che dovrebbero essere i pilastri della loro vita, loro che dovrebbero essere delle entità sempre presenti a sostenere e proteggere, loro che dovrebbero essere i più forti, loro che hanno scelto di andarsene piuttosto che lottare, eppure... eppure Lucille non può esimersi dallo sperare in un loro ritorno.
E se anche le cose vanno sempre peggio, c'è comunque l'amore. L'amore di due sorelle che farebbe di tutto per proteggersi l'un l'altra, l'amore e il sostegno sempre presenti di Eden, la migliore amica di Lucille, e infine la leggerezza del primo amore. Quell'amore che potrebbe rendere le cose migliori oppure peggiorarle definitivamente.
In tutto ciò, Lucille non si lascia abbattere da questa nuova e quasi irreale situazione. Cerca di continuare a gestire la casa, Wren, la scuola e la vita di sempre come può, come se la madre non se ne fosse mai andata, come se non le avesse mai abbandonate al destino. Ciò che più mi ha colpito di questa protagonista, oltre all'amore per la sorellina, è la determinazione che la caratterizza. Lucille è determinata a far quadrare la sua vita anche senza i suoi genitori, è determinata a dare una vita serena a Wrenny e così impara a cavarsela da sola. Trova un lavoro, in parallelo con la scuola, per potersi permettere i soldi per pagare le bollette, sacrificando la sua adolescenza. Ma come può pensare a lei stessa quando c'è una bambina da accudire?
Infatti non può e non lo fa. Ciò che è davvero ammirabile in questa ragazza è che pur avendo solo diciassette anni - e pur vivendo alcune cose come una normale adolescente - è in grado di portare sulle spalle il peso del suo mondo. Non c'è nulla che la abbatta o la intimidisca, non c'è nulla che la possa solo scalfire, perché tutto ciò che poteva accadere nella sua vita è già successo. Col passare del tempo, la ragazza riesce a comprendere anche uno degli arcani più tosti che la vita possa metterti di fronte: non tutti sono forti, non tutti riescono a farcela
In un crescendo continuo di emozioni e di avvenimenti che sconvolgerebbero nel profondo chiunque, Lucille cresce. Sono tanti, tantissimi i messaggi che questo libro - e l'autrice - lascia al lettore. 
Una cosa che ho trovato bellissima in questo libro è il gruppo di angeli custodi. Ci sono Eden e Digby che aiutano Lucille come possono, accudendo Wrenny quando la ragazza è al lavoro, e ce ne sono altri di cui non siamo a conoscenza che si prendono cura delle due sorelle. Riempiono il frigorifero con vari tipi di cibarie, tagliano il prato, sistemano la macchina, fanno tutte una serie di faccende che Lucille non riesce a compiere e le aiutano enormemente. Questo è un romanzo davvero particolare, unico nel suo genere. Un libro che apre la tua mente ad una prospettiva diversa, un mondo che fa male vedere, leggere, sapere perché è così reale che spaventa. La vita di Lucille spaventa perché sarebbe potuta capitare a chiunque, a qualunque persona, poiché non sempre le cose vanno a seconda di come vogliamo noi. Delle volte la vita semplicemente prende, prende e basta, senza dare alcun compenso in cambio e tu ti ritrovi ad annaspare in cerca d'aria, a nuotare per tornare in superficie verso la vita che volevi davvero poter avere. 
Insomma, lettori, non c'è bisogno di dirvi quanto io l'abbia amato e quanto lo ritenga meraviglioso. Ma lo dico perché così è stato ed è tutt'ora oggi.
L'unico consiglio che vi posso dare in merito a questo romanzo è di leggerlo. Leggetelo e innamoratevi. Innamoratevi dello stile della Laure, innamoratevi della tenacia di Lucille, dell'adorabile Wren, di Eden e di Digby. 
Aprite la mente, lasciate da parte qualunque pensiero e tuffatevi in un mondo che potrebbe essere il vostro mondo.

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Vorrei dirvi di più ma non posso. Non posso perché questo è un libro da vivere appieno, conoscendone il meno possibile. 
Cosa ne pensate della mia recensione? Avete letto questo romanzo o siete in procinto di farlo?
Fatemi sapere,
Leen

2 commenti

  1. Io lo sto leggendo proprio ora, appena finisco la lettura ripasso di qui e ti dico cosa ne penso ;)

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