Looking the book, #1 | "Resta anche domani" di Gayle Forman

Buona sera, lettori! 
Per inaugurare la nuova rubrica Looking the book, finalizzata al confronto fra romanzo e qualsiasi sua trasposizione cinematografica, ho scelto Resta anche domani di Gayle Forman. Primo volume auto conclusivo di una duologia che ha fatto battere il cuore a milioni di lettori, fra risate sorrisi e tante lacrime. Me compresa. 



Looking the book 


..............................................................................


Non ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua ad uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion. Mia è in coma, ma la sua mente vede, soffre, ragiona e, sopratutto, ricorda. La passione per il violoncello e il sogno di diventare una grande musicista, l'ironia implacabile di Kim e la scazzottata che ha inaugurato la loro amicizia, l'amore di un ragazzo che sta per diventare una rockstar e la prima volta che, fra le sue braccia, si è sentita vibrare come un delicato strumento. Ma ricorda anche quello che non troverà al risveglio: la tenerezza arruffata di suo padre, la grinta di sua madre, la vivacità del piccolo Teddy, l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di ex batteristi punk e indomabili femministe. A tanta vita non si può rinunciare.
Ma cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare anche domani?


Il libro mi ha fatta impazzire dalla tenerezza dei momenti del passato, dall'incredibile amore fra Mia e i genitori, Kim e Adam. Mi sono sciolta, pagina dopo pagina, e quando sono arrivata alla fine - poche ore dopo aver letto la prima pagina - avevo versato un mare di lacrime, riso tantissimo e avevo una voglia matta di suonare il violoncello. Mia è un personaggio che mi è piaciuto tantissimo, con un passato sorprendente e un futuro incerto. Circondata da famigliari che farebbero di tutto, ogni singola cosa per poterla riavere fra loro, ma che comprendono (chi più, chi meno) Mia e il suo non voler vivere senza metà della sua famiglia. Kim un'amica favolosa, una di quelle persone che s'incontrano poche volte nella propria vita. Le persone che bisogna tenersi strette. Adam che ama Mia pur essendo cosi diversi, uniti dall'amore per la musica, uniti da un legame indissolubile.





Regia: R. J. Cutler
Sceneggiatura: Shauna Cross 
Cast: Chloe Grace Moretz (Mia Hall), Jamie Blackley (Adam Wilde), Liana Liberato (Kim Schein), Mireille Enos (Kat Hall), Joshua Leonard (Denny Hall), Lakob Davies (Teddy Hall), Stacy Keach (Nonno), Lauren Lee Smith (Willow), Aliyah O'Brien (EMT).

Mia è un'adolescente introversa che comunica col mondo attraverso la musica. Aggrappata al suo violoncello si difende dagli attacchi della vita che molto presto le porta via le persone più care. In coma a seguito di un incidente automobilistico, dove perde padre, madre e fratellino, Mia ripercorre dentro un'altra dimensione la sua giovane esistenza e il suo amore per Adam, frontman di una rock band in ascesa.
Sospesa dentro un sonno profondo, dovrà decidere se andare o restare, se eseguire una fuga al di là della vita o realizzare al risveglio la sua fiaba sinfonica.


Il film mi è piaciuto moltissimo, quasi ancora più del libro! Ed è una di quelle situazioni che accadono poche volte, veramente poche. Ma la trasposizione cinematografica è stata realizzata talmente bene che, a parer mio, le emozioni sono state tutte intensificate ancora di più. Chloe è stata una perfetta Mia. E' un'attrice bravissima, che è riuscita ad entrare nella parte e a farmi avvertire ogni singola emozione che avevo provato durante la lettura. Mireille e Joshua erano fantastici nei panni dei genitori, lei cosi tenace, grintosa e amorevole, lui col sorriso sempre sul viso, la dolcezza negli occhi, l'orgoglio nel guardare i suoi figli. Per non dimenticare Liana! L'unico che non mi ha fatta impazzire è stato Joshua. Per carità, è stato molto bravo nel ruolo e ha reso giustizia all'Adam del libro, ma non me l'ero immaginata cosi. Fisicamente, intendo, non mi è piaciuto. Ma questi sono gusti personali e una critica per un attore non si può basare sull'aspetto fisico, ma sul suo modo di recitare. E su quello non ho nulla da dire.
Il tutto è stato incredibile, Willow, l'infermiera e il nonno. Loro sono stati fantastici. Nelle scene del nonno, nelle sue parole, gestualità, nel suo sguardo, tutto quanto giusto. Cosi giusto, che i fazzoletti a portata di mano sono serviti.
Spero sinceramente che anche il secondo libro diverrà una pellicola, lo spero davvero tanto!


..............................................................................


Si conclude qui il primo appuntamento di questa rubrica. La prossima volta, forse, vi parlerò di Scrivimi Ancora
Cosa ne pensate di questo post? Concordate con il mio pensiero oppure avete avuto un'idea diversa di libro e film? 
Fatemi sapere, 
Leen 

Nessun commento