Ciao lettori! È finalmente arrivato il mio turno di riepilogarvi gli ultimi capitoli letti e siamo quasi al punto più bello di questo libro, che è comunque bellissimo e pieno di tanta sofferenza!
Rebel. La nuova alba (Rebel of the Sands, #3)
di Alwyn Hamilton
Giunti
€ 9,99 (ebook) € 16,00 (cartaceo)
Uscito il 15 novembre 2017
Fuggendo dal suo sperduto paesino nel deserto, mai Amani avrebbe immaginato di unirsi a una ribellione e tanto meno di prenderne da sola il comando. Ma quando il sanguinario Sultano del Miraji imprigiona il Principe Ribelle nella mitica città di Eremot, non le rimane altra scelta.Armata solo della sua infallibile mira, della sua intelligenza e dei suoi poteri Demdji, Amani guida lo sparuto esercito dei ribelli in una missione attraverso le distese implacabili del deserto, per soccorrere i compagni.Ma quando vede proprio coloro che più ama mettere a repentaglio le proprie vite per affrontare Gul e soldati nemici, si chiede se davvero è lei la leader di cui hanno bisogno o se invece non li stia guidando tutti alla morte.Amore, vita, morte, queste le parole chiave delle scelte che la aspettano.
CAPITOLI DAL 22 AL 25
Dopo aver messo fuori combattimento Noorsham, Amani e Sam si preparano per attraversare da soli la montagna e raggiungere l'uomo imprigionato dentro. Purtroppo, la strada principale è bloccata da una porta su cui sono incise alcune parole nella Prima Lingua e quindi al Bandito toccherà sperimentare in prima persona i poteri di Sam. Quando riescono a raggiungere l'uomo della montagna, i due ragazzi scoprono che in verità lui è un Djinni (come se non fosse stato ovvio) e che è, sì, disposto a parlare ma sono con Amani poiché Sam non discende dal suo stesso retaggio.
Ritrovandosi davanti un essere immortale, Amani capisce che liberare il Djinni dalla sua prigionia è il solo modo per aiutare i suoi amici; ma per pronunciare la formula correttamente ha bisogno del suo nome e così si scopre che quel Djinni altri non è che il Creatore di Peccati. Amani, così come tutti i bambini del deserto, conosce la sua storia poiché è scritta all'interno dei Libri Sacri. I Libri Sacri dicono che il Creatore di Peccati venne imprigionato dai suoi stessi fratelli per tradimento, poiché egli cercò di uccidere il Primo Eroe. Tuttavia, le cose non sono davvero andate così ed Amani scopre che il Primo Eroe era una donna, probabilmente una sua sorella, e che il Djinni la amava e che aveva tentato di salvarla da morte certa. I suoi fratelli e sorelle, però, non concepivano come si potesse amare un mortale e ostacolarono la riuscita del suo piano, imprigionandolo all'interno della montagna. Il solo modo per il Creatore di Peccati di uscire dalla sua prigione sarebbe stato pentendosi delle sue azioni, ma quelle parole non arrivarono mai e il Creatore rimase intrappolato nella montagna per i secoli successivi. Amani sa che non dovrebbe liberarlo dalla sua condanna poiché non si è mai pentito di ciò che ha cercato di fare, ma sa anche che lei sarebbe disposta a morire pur di salvare coloro che ama e quindi, capendo ciò che lui deve aver passato, decide di liberarlo comunque.
«Vuoi salvare le persone a cui vuoi bene. E non c’è nessuno a cui vuoi più bene del ragazzo che ti aspetta dall’altra parte del muro, vero?» Non capii come faceva a sapere di Jin, e non mi piacque per niente. «Tu moriresti per loro, pur di evitare che mettano a rischio la loro vita per te. Vuoi fare tutto questo da sola, vero? Perché loro siano al sicuro.»
Amani, quindi, stringe un patto con Zaahir in cambio della sua libertà: lui la aiuterà a portare a compimento ciò che vuole e poi lei lo libererà per sempre dalla sua prigionia. Amani si fa quindi accompagnare a Eremot, la prigione impenetrabile circondata da un fuoco perenne, lasciando i suoi amici dietro di sé al fine di proteggerli. Mentre i due si dirigono verso la prigione, Amani scopre che il Muro di Ashra altro non è che l'anima di una Demji che brucerà in eterno per non permettere a niente e nessuno di uscire dalla prigione. Infatti, come il Bandito scoprirà poco dopo, il problema della prigione di Eremot non è entrare bensì uscire. Con l'aiuto di Zaahir, Amani riesce a liberare i suoi amici e ad evitare che gli Abdal li uccidano, ma scopre che Shazad non è più con loro da diverso tempo. Pronunciando Shazad è viva ad alta voce si tranquillizza un po', ma quando capisce che dovrà scendere da sola nella fessura in cui è caduta perché il Djinni non ha alcuna intenzione di farlo, Amani inizia ad avere nuovamente un po' di ansia. Con calma e concentrazione riesce ad andare da Shazad, evocare il suo potere e farsi riportare dai suoi amici quasi indenne in un breve lasso di tempo. Tuttavia, i problemi sono appena iniziati perché i ragazzi sono all'interno di una prigione che non ha vie di uscita. Zaahir scopre che le vere intenzioni di Amani sono sempre state quelle di non liberarlo dal suo patto, ma di farsi aiutare ancora e ancora a ottenere tutto ciò che vuole perché con un Djinni dalla loro parte sarebbero sempre stati invincibili quindi, l'immortale, sceglie di farle un dono. Le regala un coltello che permetterà ad Ahmed di sopravvivere alla battaglia e salire sul trono se un altro principe perderà la vita. Dopodiché, con un solo colpo, Zaahir manda in frantumi il Muro di Ashra ed il fuoco si spegne.
Considerazioni
Questi quattro capitoli personalmente mi sono piaciuti molto perché mostrano un altro lato dei Djinni, qualcosa che senza la storia di Zaahir e del Primo Eroe non avremmo mai scoperto. Mi è anche piaciuto che ha rivelato un lato di Amani, quello dell'egoismo e dell'avidità, che in teoria dovrebbe renderla meno idonea al ruolo di eroina ma in verità la rende solo molto più umana e realistica.
Infine, provo un po' di pietà nei confronti di Zaahir e di ciò che ha dovuto passare solo perché si era innamorato ma sono anche certa che mi rimangerò presto queste parole.
Ritrovandosi davanti un essere immortale, Amani capisce che liberare il Djinni dalla sua prigionia è il solo modo per aiutare i suoi amici; ma per pronunciare la formula correttamente ha bisogno del suo nome e così si scopre che quel Djinni altri non è che il Creatore di Peccati. Amani, così come tutti i bambini del deserto, conosce la sua storia poiché è scritta all'interno dei Libri Sacri. I Libri Sacri dicono che il Creatore di Peccati venne imprigionato dai suoi stessi fratelli per tradimento, poiché egli cercò di uccidere il Primo Eroe. Tuttavia, le cose non sono davvero andate così ed Amani scopre che il Primo Eroe era una donna, probabilmente una sua sorella, e che il Djinni la amava e che aveva tentato di salvarla da morte certa. I suoi fratelli e sorelle, però, non concepivano come si potesse amare un mortale e ostacolarono la riuscita del suo piano, imprigionandolo all'interno della montagna. Il solo modo per il Creatore di Peccati di uscire dalla sua prigione sarebbe stato pentendosi delle sue azioni, ma quelle parole non arrivarono mai e il Creatore rimase intrappolato nella montagna per i secoli successivi. Amani sa che non dovrebbe liberarlo dalla sua condanna poiché non si è mai pentito di ciò che ha cercato di fare, ma sa anche che lei sarebbe disposta a morire pur di salvare coloro che ama e quindi, capendo ciò che lui deve aver passato, decide di liberarlo comunque.
«Vuoi salvare le persone a cui vuoi bene. E non c’è nessuno a cui vuoi più bene del ragazzo che ti aspetta dall’altra parte del muro, vero?» Non capii come faceva a sapere di Jin, e non mi piacque per niente. «Tu moriresti per loro, pur di evitare che mettano a rischio la loro vita per te. Vuoi fare tutto questo da sola, vero? Perché loro siano al sicuro.»
Amani, quindi, stringe un patto con Zaahir in cambio della sua libertà: lui la aiuterà a portare a compimento ciò che vuole e poi lei lo libererà per sempre dalla sua prigionia. Amani si fa quindi accompagnare a Eremot, la prigione impenetrabile circondata da un fuoco perenne, lasciando i suoi amici dietro di sé al fine di proteggerli. Mentre i due si dirigono verso la prigione, Amani scopre che il Muro di Ashra altro non è che l'anima di una Demji che brucerà in eterno per non permettere a niente e nessuno di uscire dalla prigione. Infatti, come il Bandito scoprirà poco dopo, il problema della prigione di Eremot non è entrare bensì uscire. Con l'aiuto di Zaahir, Amani riesce a liberare i suoi amici e ad evitare che gli Abdal li uccidano, ma scopre che Shazad non è più con loro da diverso tempo. Pronunciando Shazad è viva ad alta voce si tranquillizza un po', ma quando capisce che dovrà scendere da sola nella fessura in cui è caduta perché il Djinni non ha alcuna intenzione di farlo, Amani inizia ad avere nuovamente un po' di ansia. Con calma e concentrazione riesce ad andare da Shazad, evocare il suo potere e farsi riportare dai suoi amici quasi indenne in un breve lasso di tempo. Tuttavia, i problemi sono appena iniziati perché i ragazzi sono all'interno di una prigione che non ha vie di uscita. Zaahir scopre che le vere intenzioni di Amani sono sempre state quelle di non liberarlo dal suo patto, ma di farsi aiutare ancora e ancora a ottenere tutto ciò che vuole perché con un Djinni dalla loro parte sarebbero sempre stati invincibili quindi, l'immortale, sceglie di farle un dono. Le regala un coltello che permetterà ad Ahmed di sopravvivere alla battaglia e salire sul trono se un altro principe perderà la vita. Dopodiché, con un solo colpo, Zaahir manda in frantumi il Muro di Ashra ed il fuoco si spegne.
Considerazioni
Questi quattro capitoli personalmente mi sono piaciuti molto perché mostrano un altro lato dei Djinni, qualcosa che senza la storia di Zaahir e del Primo Eroe non avremmo mai scoperto. Mi è anche piaciuto che ha rivelato un lato di Amani, quello dell'egoismo e dell'avidità, che in teoria dovrebbe renderla meno idonea al ruolo di eroina ma in verità la rende solo molto più umana e realistica.
Infine, provo un po' di pietà nei confronti di Zaahir e di ciò che ha dovuto passare solo perché si era innamorato ma sono anche certa che mi rimangerò presto queste parole.
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Cosa ne pensate degli avvenimenti di questi quattro capitoli? La storia vi sta ancora piacendo o vedete qualche difetto?
Fatemi sapere,
Leen
Questi capitoli mi sono piaciuti, ma ho trovato il tutto un po' troppo facile.
RispondiEliminaZaahir lo adoro 😂
Zaahir mi fa morire!
EliminaLa narrazione in questi cap. è entrata più nel vivo, però ancora non avverto quel mordente che aveva il secondo libro: siamo a oltre metà storia e le cose restano ancora vaghe.
RispondiEliminaNon preoccuparti, manca poco e poi collegherai tutti i fili!
EliminaLa parte della liberazione è stata molto bella, l'abbraccio con Ahmed e l'incontro con Shazad sono stati davvero emozionanti!
RispondiEliminaSì, hai proprio ragione! A me è piaciuto in particolare l'incontro con Shazad perché adoro l'amicizia fra quelle due!
EliminaZaagir è fantastico e secondo me non sarà del tutto negativo.
RispondiEliminaSono preoccupata per l'evoluzione delle vicende.
Amani non l'ho trovata egoista, al massimo calcolatrice e mi piace. È proprio un personaggio speciale ed umano.
capitoli che hanno fatto chiarezza e anche io come te ho apprezzato di più Amani per essere stata tentata, per essere più umana. Adoro Zaahir
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