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Review Party | "La teoria imperfetta dell'amore" di Julie Buxbaum



Ciao lettori! 
Finalmente è arrivato il momento di lasciarvi il mio pensiero su La teoria imperfetta dell'amore di Julie Buxbaum. 



La teoria imperfetta dell'amore
di Julie Buxbaum 
DeA 
€ 6,99 (ebook) € 14,90 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 4 settembre 2018
Da quando suo padre è morto in un incidente d'auto, Kit non è più la stessa. Non ha più voglia di ridere, scherzare o confidarsi con le amiche di sempre. L'unica cosa che desidera è chiudere fuori il mondo intero. Per questo decide di lasciare il tavolo affollato a cui si siede ogni giorno in mensa e prendere posto a quello di David. David, che ha la sindrome di Asperger e non parla mai con nessuno. David, che odia il mondo e ama la scienza. I due non potrebbero essere più diversi, ma lentamente quei pranzi in solitudine diventano un appuntamento fisso, atteso. Tra sguardi e parole sussurrate, Kit e David imparano a essere amici, e forse qualcosa di più. Sarà proprio lui a ricomporre i pezzi del cuore infranto di Kit. E sarà lei ad aiutare il ragazzo ad affrontare sé stesso e gli altri. Ma quando le cose si complicano per davvero, il sentimento che li lega sarà abbastanza forte per salvare entrambi?
Dovete sapere che il mio primo approccio con questa autrice non è andato nel migliore dei modi. Rientro fra quelle pochissime persone che hanno trovato Dimmi tre segreti carino ma nulla di più, una lettura leggera e divertente che ti tiene compagnia per qualche ora e che poi ti puoi anche dimenticare e non succede nulla. Ecco, io mi sono scordata in fretta di che cosa parlava quel libro e sinceramente non riesco a dirmi dispiaciuta perché, appunto, non mi aveva presa. 
Con La teoria imperfetta dell’amore invece è stato completamente diverso e totalmente l’opposto. Ho trovato la storia meravigliosa, i personaggi bellissimi e ho adorato ogni singola pagina. È sicuramente uno dei libri YA più belli ed emozionanti che ho letto nell’ultimo anno e si aggiudica il podio come miglior libro young adult letto quest’anno. Ora sono proprio curiosa di leggere altro di questa autrice per comprendere se questo romanzo è stato un caso fortuito oppure se è il precedente libro il “problema”. 

C’è una famosa citazione che dice che se hai incontrato una persona con autismo, ha incontrato UNA persona con autismo. 
Tu hai incontrato me. 
Semplicemente me. 
Non una diagnosi. 

Protagonisti di questa storia sono i diciassettenni Kit e David; due adolescenti che si conoscono fin da quando erano bambini ma che non hanno mai interagito prima.
Prima della morte dell’incidente stradale che ha ucciso il padre, Kit aveva una personalità spumeggiante. Allegra, divertente, popolare, con due grandi migliori amiche con cui condivideva ogni cosa e che la appoggiavano in tutto, non aveva alcun problema a stare fra la gente. Scriveva per il giornalino della scuola e il suo sogno era diventarne la direttrice. Ora Kit è l’ombra di se stessa e tutto ciò che prima le interessava, tutto ciò per cui ha lavorato duramente, non le interessa più. Non vuole parlare di banalità durante le pause pranzo, consigliare alle sue amiche quale capo di vestiario sia il migliore o scherzare e divertirsi come se non fosse successo nulla. 
Perché qualcosa è successo e quel qualcosa l’ha cambiata. 
Kit è devastata e non ha più alcuna ragione per sorridere. Non sopporta gli sguardi compassionevoli della gente, le continue frasi di dispiacere che le propinano e quindi preferisce isolarsi e allontanarsi da tutti. Finisce così a trascorrere il pranzo allo stesso tavolo di David, conscia che lui non la infastidirà.
David capisce perfettamente che cosa significhi ricercare la solitudine a causa di persone che non ti comprendono e non cercano nemmeno di farlo. Intelligente, gentile, caparbio, ironico, goffo e sensibile, David è una bellissima persona. Peccato solo che nessuno lo sappia. A causa del suo autismo e della sua incompatibilità nei rapporti con i suoi coetanei, David non ha mai avuto alcun amico e trascorre le sue giornate in solitudine. La sua migliore amica e punto fermo è sua sorella maggiore Lauren, detta Miney, che lo ha sempre sostenuto e lo ha aiutato a redigere un diario che lo aiuta durante le sue giornate e lo fa sentire sicuro. 

Quando Kit si siede affianco a lui la prima volta, David crederà che sia una casualità. Quando inizierà a farlo ogni giorno, lui capirà che è una cosa seria e che è arrivato finalmente il momento in cui può conoscerla. Ed è per questo che quando la ragazza, alla ricerca di una spiegazione dell’incidente, non fiduciosa di ciò che le ha detto la polizia, gli chiederà  di aiutarla a scoprire il tassello mancante, David accetterà senza ripensamenti.  
Ciò che il ragazzo scoprirà sarà molto più di ciò che inizialmente entrambi credevano di dover cercare e tutto ciò potrebbe far sprofondare Kit nella tristezza oppure far accendere una luce di speranza.


«Magari dovresti. Potrebbe aiutare a chiudere il cerchio.»
«Sei ossessionato dalle questioni irrisolte.»
«Pensa al simbolo dell’infinito» le dico e aspetto che lo faccia. […] 
«Vedi come scorre dentro se stesso. O anche il concetto di pi greco. Ha un ordine e un ritmo e non finisce. Mai. Scorre senza sosta. È così che dovrebbero andare le cose. Cerchi chiusi. Chiedi a tua madre il perché.»

Vorrei dirvi che è stato facilissimo immedesimarmi in Kit e un'impresa titanica farlo con David, ma mentirei. Sì, non nego che sia stato molto più facile comprendere Kit, i suoi sentimenti e le sue azioni, ma questo perché so cosa significhi affrontare il mondo nei panni di una Kit. Tuttavia, ho scoperto durante la lettura che riuscivo a comprende un po' troppo bene anche che cosa significasse essere un David e non perché siamo simili o abbiamo vicissitudini simili, ma perché l'autrice è stata bravissima nel far capire questo personaggio al mondo. Oltre ad essere stata bravissima a rappresentare una persona affetta da SA e una persona in lutto. Ho profondamente amato il modo in cui ha rappresentato questi due temi delicati, le varie problematiche che scaturiscono e il modo in cui il mondo esterno le affronta e affronta le persone affette da autismo o quelle che soffrono. 
Altra cosa che ho amato è il rapporto che si instaura fra Kit e David. Inconsapevolmente, con la sua schiettezza e il suo poco tatto, David aiuta enormemente Kit a uscire fuori dalla tana in cui si era nascosta. E Kit darà una mano a David nello scoprire gli altri, nel comprendere i meccanismi dei rapporti sociali e che cosa significhi avere ed essere un amico. Ciò che crescerà fra i due sarà un sentimento genuino e dolcissimo che farà sbocciare qualcosa di più di una semplice amicizia. 
Li altri personaggi mi sono piaciuti quasi tutti, in particolare i genitori di David. È qualcosa di purissimo e sarebbe davvero bello se fossero tutte così. A proposito di ciò, ho apprezzato un sacco che l'autrice abbia scelto di far essere la famiglia così presente perché non è assolutamente una cosa scontata. La madre e la sorella sono molto protettive nei confronti del ragazzo, ma allo stesso tempo non gli negano nulla e non lo trattano come se fosse un bambino. Mi sono piaciute anche Violet e Annie, le amiche di Kit, e il modo in cui la affrontano e cercano di farle capire che non se ne andranno, per quanto lei tenti di spingerle via. 
Concludo consigliandovi la lettura di questo libro e, se non lo avete fatto, andate a curiosare nelle tappe del blog tour perché ci sono contenuti davvero interessanti! 


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Cosa ne pensate? Vi è piaciuta la mia recensione e vi ho incuriositi abbastanza?
Fatemi sapere, 
Leen

BlogTour | "La teoria imperfetta dell'amore" di Julie Buxbaum | L'Asperger


Buondì lettori e buon lunedì! 
Come state? Come avete trascorso il fine settimana? 
Finalmente è arrivato il mio turno per il blog tour del nuovo romanzo di Julie Buxbaum. Siete curiosi di scoprire che cosa vi propongo? 


La teoria imperfetta dell'amore
di Julie Buxbaum 
DeA 
€ 6,99 (ebook) € 14,90 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
Uscito il 4 settembre 2018
Da quando suo padre è morto in un incidente d'auto, Kit non è più la stessa. Non ha più voglia di ridere, scherzare o confidarsi con le amiche di sempre. L'unica cosa che desidera è chiudere fuori il mondo intero. Per questo decide di lasciare il tavolo affollato a cui si siede ogni giorno in mensa e prendere posto a quello di David. David, che ha la sindrome di Asperger e non parla mai con nessuno. David, che odia il mondo e ama la scienza. I due non potrebbero essere più diversi, ma lentamente quei pranzi in solitudine diventano un appuntamento fisso, atteso. Tra sguardi e parole sussurrate, Kit e David imparano a essere amici, e forse qualcosa di più. Sarà proprio lui a ricomporre i pezzi del cuore infranto di Kit. E sarà lei ad aiutare il ragazzo ad affrontare sé stesso e gli altri. Ma quando le cose si complicano per davvero, il sentimento che li lega sarà abbastanza forte per salvare entrambi?
Sindrome diAsperger
La sindrome d’Asperger (abbreviata in SA) è un disturbo pervasivo dello sviluppo ed è considerata come una forma poco conosciuta e poco diagnosticata di autismo, motivo per cui viene spesso scambiata per schizofrenia o fobia sociale. Il termine fu coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing, in una rivista medica del 1981, quando pubblicò il lavoro del medico e pediatra Hans Asperger su questa variante dell’autismo. 
Essa è molto più comune di quanto si pensi. Le persone affette da SA provengono da tutte le nazionalità e background culturali, religiosi e sociali. Colpisce più i uomini che donne e, nonostante le cause siano sconosciute, si è notata una certa familiarità genetica nello sviluppo di questa patologia, in particolare quando era il padre ad esserne affetto. 
Un altro fattore che aumenta la complessità è legato al fatto che i principali autori che si sono occupati della sindrome di Asperger hanno elaborato dei propri criteri diagnostici e costruito delle scale di valutazione sviluppate su questi criteri che non collimano.

Avrete ormai capito che sono diverso. Di solito non ci si mette molto a rendersene conto. Un dottore pensava che potessi soffrire di una “forma borderline della sindrome di Asperger”, il che è stupido perché non si può avere una forma borderline dell’Asperger. In realtà non è neanche più possibile avere una qualunque forma della sindrome di Asperger, dal momento che è stata tolta dal DSM-5 (cioè la quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel 2013: ora alle persone che manifestano quell’insieme di caratteristiche viene diagnosticato un autismo ad alto funzionamento (o HFA), il che è comunque fuorviante. Lo spettro dell’autismo è multidimensionale, non lineare. 
Quel dottore era chiaramente un idiota.

Come già accennato, la SA è difficile da diagnosticare ma esiste comunque un test molto affidabile. Le persone vengono valutate in base ad una persistente difficoltà nella comunicazione ed interazione sociale, con schemi e comportamenti limitati e ripetitivi.
La sindrome d’Asperger è diversa da persona a persona, ma esistono tratti che possono essere comuni in molti individui. In particolare, comprendere le regole sociali non scritte e fare amicizia può essere molto difficile. Altre caratteristiche comuni possono essere: la ricercatezza e cura del linguaggio, il QI elevato, una grande memoria e attenzione al dettaglio, la tendenza ad isolarsi, mancanza di empatia, difficoltà nel riconoscere una verità da una menzogna o uno scherzo, disturbi con luci, colori, rumori o odori troppo forti, difficoltà nei movimenti, focalizzarsi eccessivamente su un particolare o su una passione.
Le persone con la sindrome di Asperger vedono, ascoltano e sentono il mondo in modo diverso dalle altre persone. Se hai la SA, ce l'hai per tutta la vita, anche se non ne sei cosciente, non è una malattia che può essere curata. 
Spesso le persone sentono che la sindrome di Asperger sia un aspetto fondamentale della loro identità.


Scoprite le altre tappe e non perdetevi di tornare sul blog il 12 settembre per leggere il mio pensiero su questo libro! Che vi anticipo essere molto positivo.  


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Cosa ne pensate della tappa che vi ho proposto? 
A presto, 
Leen 

Anteprima | "Dimmi tre segreti" di Julie Buxbaum

Questa mattina vi ho pubblicato la recensione di Wolf. La ragazza che sfidò il destino mentre ora vi parlo della prima segnalazione del mese.
Dimmi tre segreti di Julie Buxbaum è stato definito da Teen Vogue come "Il miglior romanzo young adult dell'anno".  Dimmi tre segreti racconta la storia della sedicenne Jessie che si ritrova costretta a trasferirsi dall'altra parte del paese, a Los Angeles, dove frequenterà una scuola in cui si sentirà un pesce fuor d'acqua. Le cose iniziano a prendere una piega positiva quando sulla sua casella di posta elettronica le compare una mail da uno sconosciuto che, mantenendo l'anonimato, si offre volontario ad aiutarla a sopravvivere. Jessie non sa chi sia costui, ma gli è grata per tutto ciò che fa. Perfetto Sconosciuto, così verrà ribattezzato da Jessie, pian piano inizia a diventare il suo maggior confidente e il rapporto che instaurerà con lui diverrà sempre più profondo, finché non diventerà la persona che la conosce meglio al mondo e verrà considerato dalla ragazza come il suo migliore amico. Jessie però arriverà al punto di volerlo incontrare di persona, di scoprire chi si nasconda dietro lo schermo del computer, poiché stufa di tutto questo anonimato. Eppure certi segreti è il caso che non vengano svelati mai...  Chi sarà Perfetto Sconosciuto?
L'autrice per scrivere la storia si è ispirata ad un fatto realmente accaduto: una mail anonima arrivata proprio a lei. Date queste premesse, e il mistero che avvolge Perfetto Sconosciuto, mi sembra un romanzo che valga la pena di essere letto. 


Dimmi tre segreti
di Julie Buxbaum
DeA

€ 6,99 (ebook) € 9,90 (cartaceo)
Amazon | Goodreads
In uscita il 10 maggio 2016
E se la persona che ti conosce meglio al mondo fosse l’unica che non hai mai incontrato?
Jessie ha sedici anni e una vita da schifo. O almeno così le sembra il giorno in cui lascia Chicago per frequentare il liceo più snob di Los Angeles. Ma proprio quando le cose si mettono male, riceve una mail misteriosa. Una mail in cui Un Perfetto Sconosciuto si offre di aiutarla a orientarsi nella giungla della nuova scuola, mantenendo però l’anonimato. Jessie è perplessa: si tratta di uno scherzo di cattivo gusto o qualcuno vuole davvero darle una mano? Il punto è che lei non è nelle condizioni di rifiutare un aiuto tanto generoso: sua madre è morta ormai da un paio di anni, e suo padre si è risposato, costringendola a trasferirsi dall’altra parte del Paese, in un posto che odia con un fratellastro che odia ancora di più. Ecco perché Jessie non può fare altro che fidarsi: presto, Un Perfetto Sconosciuto diventa il suo migliore amico, e lei decide che è arrivato il momento di incontrarlo. Ma, si sa, ci sono segreti che è meglio non svelare mai…
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E voi cosa ne pensate? Vi sembra un romanzo che vale la pena di essere letto?
Ditemi cosa ne pensate,
Leen