Ciao lettori e buon lunedì! Come state? Come avete trascorso il fine settimana? Io mi sono rilassata un po', dopo una settimana un po' pesante. Oggi sono qui per parlarvi di I nostri cuori perduti di Celeste Ng, un romanzo distopico che racconta del viaggio di un bambino di 12 anni alla ricerca della madre. Mi sarà piaciuto? Leggi la mia recensione!
Bird è un ragazzino di dodici anni che vive a Cambridge, Massachusetts, con suo padre, un ex linguista ora impiegato nella biblioteca universitaria di fronte a casa. Sua madre, Margaret, una poetessa di origini cinesi, li ha abbandonati quando lui aveva solo nove anni in circostanze misteriose, dopo che una sua poesia è diventata il manifesto dei dissidenti contro le leggi in vigore. Leggi autoritarie, volte a preservare "la cultura e le tradizioni americane", a bandire i libri o le forme d'arte non allineati, e a "ricollocare" i figli dei soggetti sovversivi. In questo clima di paura, Bird sa che non deve fare domande; è cresciuto rinnegando sua madre e le sue poesie, ma quando riceve una lettera al cui interno c'è un foglio cosparso di minuscoli gatti disegnati, capisce che si tratta proprio di un suo messaggio in codice. Inizia così l'affannosa ricerca per ritrovarla. Partendo dalle storie che lei gli raccontava da piccolo, attraverso una rete clandestina di bibliotecari che aiuta le famiglie dei bambini rapiti, Bird approda a New York, dove un estremo atto rivoluzionario può cambiare il futuro per sempre.
I nostri cuori perduti non è stata esattamente la storia che mi ero immaginata, ma questo è un bene perché il libro mi è piaciuto molto.
Un primo elemento che ho apprezzato molto è il world building creato dall’autrice, sebbene l'ho trovato terribilmente realistico. La storia è ambientata in un America molto diversa da quella che conosciamo oggi, che ha affrontato una grave crisi economica e ne è uscita martoriata. Per preservare ciò che è rimasto, e riportare l’America alla gloria di un tempo, è stato istituito il PACT - Preserving American Culture and Traditions. Questa legge, nata allo scopo di proteggere la cultura americana, in realtà minaccia tutto ciò che è diverso. In particolare è contro la Cina, considerata un po’ il capro espiatorio di quello che è accaduto. Ne consegue, ovviamente, che tutto ciò che è cinese, dalle persone agli oggetti, viene eliminato e crescendo in questo clima di odio e con un padre che ha cancellato ogni traccia della ex moglie, Bird ha rinnegato le sue origini e tutto ciò che sua madre ha fatto.
Nonostante questo suo comportamento, Bird è un protagonista che mi è piaciuto molto. A 12 anni si è in quell'età a metà tra la fanciullezza e l'adolescenza, in cui si inizia a capire un po' come va il mondo e si capisce che le scelte sbagliate hanno delle conseguenze. Spesso queste conseguenze possono essere pericolose o mortali. Sono riuscita a legare molto con Noah/Bird perché è un ragazzino molto riservato, taciturno e che sta tanto sulle sue. Non riesce ad integrarsi con il mondo esterno e con i suoi coetanei, e al tempo stesso gli è molto difficile anche capire i suoi genitori. Perché la madre li ha lasciati senza spiegazioni? Perché il padre fa di tutto per fargliela dimenticare?
In conclusione, consiglio I nostri cuori perduti a tutti coloro che sono alla ricerca di una storia di coraggio e speranza, che riesce a toccare i punti giusti di ognuno di noi.
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