Ciao lettori! Oggi torna un appuntamento della rubrica Questa volta leggo e vi porto la recensione di Il mio migliore amico è fascista di Takoua Ben Mohamed, una delle ultime storie lette che purtroppo non mi è piaciuta. Continua a leggere per scoprire il perché!
Il primo anno di superiori è complicato per tutti. Figurarsi per Takoua, che di cognome fa Ben Mohamed, è di origine tunisina, è musulmana, porta il velo e vive nella periferia di Roma, dove uno dei suoi compagni di scuola è un bulletto di nome Marco che si professa fascista… peccato che Marco è così scemo che nemmeno lui sa bene cosa vuol dire!Quando la prof ha la brillante idea di metterli in banco insieme, per Takoua andare a scuola diventa un vero e proprio tormento, come se non bastassero le occhiatacce dei vicini di casa, convinti che abbia una bomba nascosta da qualche parte nello zaino, o le battutine degli insegnanti, che pensano che i suoi genitori siano dei semi-analfabeti. Tra Takoua e Marco la convivenza a scuola diventa una vera e propria guerra, fatta di sguardi in cagnesco e di una trincea disegnata sul banco con il righello. Un muro che di giorno in giorno sembra sempre più insuperabile… Ma sarà davvero così?