Ciao lettori! Oggi torno da voi con la recensione di La figlia della dea della luna di Sue Lynn Tann, un fantasy ispirato alla mitologia cinese.
La figlia della dea della luna
Cresciuta sulla Luna, Xingyin non sa che la stanno nascondendo dal temibile imperatore del Regno Celeste, che ha esiliato sua madre per aver rubato l'Elisir di Lunga Vita. Quando però, utilizzando inconsapevolmente la magia di cui è dotata, rivela la propria esistenza, è costretta a fuggire abbandonando la sua casa. Sola, incapace di controllare i propri poteri e piena di paura, si dirige verso il Regno Celeste, terra di meraviglie e di segreti. Qui, sotto mentite spoglie, impara l'arte dell'arco e della magia insieme al figlio dell'imperatore, cercando di ignorare la passione che presto inizia a divampare tra di loro. Per salvare la madre, Xingyin sarà costretta a intraprendere un viaggio avventuroso e ad affrontare creature leggendarie e pericolosi nemici.
La figlia della dea della luna segue le vicende che hanno per protagonista Xingyin, l’unica figlia di Chiang’e, la dea della luna, e di un mortale coraggioso. La ragazza ha sempre vissuto sulla Luna, solo con la madre e l'ancella Ping'er, senza mai ricevere alcuna visita, perché sua madre è in esilio e nessuno deve venire a conoscenza della sua esistenza. Chiang’e infatti è divenuta immortale in modo singolare: bevendo l’elisir di immortalità del marito, un dono speciale dell’Imperatore Celeste. Un giorno tuttavia l'Imperatrice Celeste fa visita a Chiang'e e la Luna diventa un luogo troppo pericoloso in cui restare per Xingyin, che si ritrova costretta a fuggire per non venir processata lei stessa. Durante la fuga Xingyin troverà rifugio nell’unico luogo in cui non sarebbe saggio rimanere, ma che d’altra parte si rivela essere il più sicuro: nel Palazzo Celeste.
Quando ho iniziato La figlia della dea della luna non sapevo bene cosa aspettarmi, ma sicuramente non avrei mai immaginato di ritrovarmi a leggere una storia così ricca di avventure. Alla protagonista ne succedono di ogni, e non ci si stanca mai! Devo ammettere che la prima parte di libro non mi ha entusiasmata particolarmente, e anche un colpo di scena che si rivelerà nel corso della storia, ma nel complesso non posso negare che sia una piacevole lettura.
Xingyin non è stata una protagonista malvagia, anche se non mi è “entrata dentro” e non sono riuscita a trovarmi in sintonia con lei. Inizialmente appare come una ragazza molto fragile, ma più passa il tempo è più tirerà fuori la sua grinta ed il suo coraggio. Degli altri personaggi in realtà non ho molto da dire perché nessuno ha spiccato, nemmeno il Principe Lowli che è uno dei pretendenti al cuore di Xingyin.
Un aspetto di questo romanzo che ho apprezzato molto è il world building creato dall'autrice, con il mondo diviso in tanti regni differenti e così connessi alla mitologia cinese.
Una cosa davvero bella de La figlia della dea della luna è che può essere considerato quasi un auto conclusivo, poiché la storia ha un inizio ed una fine, ed io in effetti non penso che andrò avanti con la saga.
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