Buon pomeriggio, lettori! Come state? Oggi torno da voi con la recensione di una nuovissima uscita: Hotel Magnifique di Emily J. Taylor. Siete curiosi di scoprire se mi è piaciuto oppure no?
Hotel Magnifique segue le vicende delle sorelle Jani e Zosa Lafayette, due giovani che in seguito alla morte della madre sono fuggite dal paese in cui sono cresciute per cercare fortuna nella città di Durc. Purtroppo il loro sogno di una vita migliore si è presto infranto e ora Jani, la sorella maggiore, sta mettendo da parte tutto ciò che riesce per acquistare due biglietti di ritorno ad Aligny. Tutto cambia il giorno in cui il magico Hotel Magnfique fa tappa nella loro città, in quanto stanno cercando personale. Le due sorelle riescono entrambe a trovare un modo per farsi assumere, tuttavia ben presto Jani si rende conto che l’hotel non è magnifico come tutti credono. C’è qualcosa di terribilmente pericoloso dietro allo sfavillante luccichio.
Ho letto Hotel Magnifique senza troppe aspettative, anche se ero molto incuriosita dalla trama e dalla meravigliosa copertina.
Un elemento positivo di questo libro è sicuramente l'ambientazione e il sistema magico. L'Hotel Magnifique è un albero, ma è come se contenesse un intero universo al suo interno, grazie a tutti gli incanti che sorreggono questa struttura. Si sposta di città in città, all'interno dell'Altrove, che al contrario di ciò che pensavo non è un luogo bensì il mondo intero, per attirare a sé chiunque sia disposto a spendere una cospicua cifra per soggiornare al suo interno per due settimane. Il sistema magico, invece, è piuttosto semplice: esistono in tutto il mondo persone, i cosiddetti Suminari, che possiedono delle doti magiche ma solo all'interno dell'hotel possono utilizzarla in piena sicurezza. Quest'ultimo punto è ciò che mi ha incuriosito di più per tutto il libro, in quanto è ciò che di fatto li differenzia da altri maghi.
Sulla protagonista del romanzo stendo un velo. Jani Lafayette è una diciassettenne che è dovuta crescere in fretta per potersi occupare di sé e della sorella minore, dopo che la madre è morta. Per farlo ha messo da parte quasi tutti i suoi desideri, perché Zosa è sempre stata più importante. Nella prima metà del libro ho faticato a sopportarla perché mi è sembrata molto irresponsabile, agiva troppo d'istinto e pensava molto poco alle conseguenze delle sue scelte. Non sono riuscita ad entrare in sintonia con lei però mi è stata un pelo più simpatica continuando la lettura. D'altra parte, Bel, il protagonista maschile, nonché uno dei Suminari più potenti dell'hotel, mi è piaciuto da matti! È un bel tipo molto misterioso e dall'atteggiamento un po' freddino, ma aiuta come può Jani a cavarsi fuori dai tutti i guai in cui inciampa. Mi è dispiaciuto non scoprire di più sul suo passato ma comprendo il perché della scelta. Gli altri personaggi secondari mi sono piaciuti tutti, in particolare Béatrice (di cui per fortuna si scopre qualcosa in più).
Nonostante Hotel Magnifique non abbia conquistato appieno il mio cuore l'ho comunque trovato una bella lettura, molto scorrevole e con alcuni colpi di scena interessanti (uno, purtroppo, era molto ovvio). Consiglio questo romanzo a tutti coloro che amano i fantasy, in particolari quelli incentrati su luoghi magici fuori dallo spazio-tempo, e auto-conclusivi. Ecco, questa storia ottiene sicuramente un punto in più perché ha un bell'epilogo.
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