BlogTour | "Il bosco di Mila" di Irma Cantoni | La grande fuga: come scappare e salvarsi da soli




Ciao lettori, 
oggi il blog partecipa al blog tour per l'uscita recente de Il bosco di Mila di Irma Cantoni, un romanzo thriller ambientato a Brescia. La mia tappa è un po' diversa dal solito poiché vi darò le indicazioni per scappare da un rapitore. Ho scelto di prendere in esempio due scenari, il primo in cui si riesce a scappare già fin dal momento del rapimento, e il secondo in cui si riesce a scappare in seguito al rapimento. 
Ho evitato di inserire morti per avere un clima un po' meno... tetro! 



Il bosco di Mila

di Irma Cantoni
LibroMania
€ 4,99 (ebook)
Amazon | Goodreads
Uscito il 6 luglio 2017
La notte di Santa Lucia è la più lunga dell’anno, una notte magica di trepidante attesa nelle case di Brescia per l’arrivo dei doni che anticipano il Natale. Nella villa dei Morlupo tutto tace, le luci sono spente, nessuno attende regali, ma notizie della piccola Mila, scomparsa quella mattina nel bosco di Mompiano. Le ricerche delle forze dell’ordine e dei volontari che setacciano la zona non si fermano neanche al calar del buio: i Morlupo sono una delle famiglie più ricche e influenti della città. A complicare le cose la scoperta della scomparsa di un’altra compagna di classe di Mila. Un intrico di voci, verità sussurrate e silenzi ostili in tutti gli ambienti cittadini fanno temere il peggio.
La capo commissario Vittoria Troisi è riluttante ad accettare le indagini, ma la delicatezza del caso richiede la sua esperienza. In quella ricca città di provincia del Nord è stata trasferita solo l’estate prima da Roma, per riprendersi da un brutto incidente e curare le ferite che ancora si porta addosso. Accompagnata dal giovane agente del posto Mirko Rota, dal suo angelo custode rimasto nella capitale e dai fantasmi che non la abbandonano, Vittoria Troisi si trova a rimestare tra torbide relazioni vendette e rancori mai sopiti che risalgono agli anni di piombo e ancora più indietro fino all’epilogo della Seconda guerra mondiale.
Come scappare e salvarsi da soli


Scenario 1: Scappare da un tentato rapimento
C'è qualcuno che ti spia. Ti controlla. Ti segue. Controlla i tuoi orari, i tuoi movimenti, cosa fai e quando lo fai e dove lo fai. 
E poi sceglie. Giorno, orario, luogo. Vuole prenderti. Vuole rapirti. Vuole portarti via. 
Ma tu, chissà come, riesci a sfuggirli.
Però non puoi tornare a casa, nella sicurezza di quelle quattro mura, perché ora lo sai che non eri al sicuro. Ora lo sai che c'era qualcuno lì, fuori, dalla finestra o dalla porta, che ti guardava e aspettava. 
Andare dalla polizia è fuori discussione. Quindi cosa fare? Come non farsi prendere da qualcuno che sa tutto di te, ma di cui tu non sai nulla? 
Come puoi salvarti la pelle? 
Per prima cosa: staccare il GPS dal cellulare. Non entrare sui social network. Non fare sapere ad anima viva dove sei o dove stai andando. 
Andare ad uno sportello bancomat e prelevare il più possibile, ripetere il procedimento con altri sportelli se necessario. Mai e mai prelevare soldi mentre si è in fuga. 
Mai lasciare una traccia. 
Se il rapitore è stato messo k.o. e ci si sente abbastanza sicuri delle proprie capacità si può passare da casa a fare uno zaino o una valigia con l'essenziale. Altrimenti, il primo centro commerciale disponibile. In pubblico è più difficili venire rapiti, ma non è impossibile. Guardia alta e rimanere sempre vigili. 
(Se si conosce qualcuno, magari, farsi fare una carta d'identità fasulla non sarebbe male, ma non è un granché realistico)
Prendere la macchina e dirigersi verso un luogo che si sa essere sicuri, ma che non rientra nei primi dieci. Se il rapitore ti ha studiato abbastanza a lungo sa dove si trovano famiglia e amici e dove venirti a cercare, se necessario. Quindi, non mettere in pericolo i tuoi affetti. 
Cercare un hotel economico o un ostello dove passare la notte, controllare se è video-sorvegliato e se c'è sicurezza durante la notte. Pagare esclusivamente in contanti, giorno per giorno. Se non necessario, non rilasciare i propri dati. Se necessario, farsi chiamare con un altro nome. 
Passare in un negozio e prendere una tinta. 
Se non vuoi tingerli, tagliali. Se non vuoi fare né l'uno né l'altro, comprati un cappello. 
Se ti senti abbastanza al sicuro, vai ad un telefono pubblico lontano dal luogo in cui alloggi. Chiamata anonima alla polizia. Lascia i tuoi dati, senza dire che sei tu, lascia una descrizione del rapitore. 
Scopri chi è la persona che ti ha rapito. Se lo hai solo visto in faccia non puoi fare molto, ma se sai chi è perché ci hai avuto a che fare, sapere di più della sua vita potrebbe aiutarti a salvarti la tua. 
Fai passare del tempo. Tanto tempo. Giorni, settimane, mesi. 
Il resto del mondo penserà che sei scappata o che ti hanno rapito. Se pensano che ti hanno rapito ancora meglio, indagheranno, e se la fortuna è dalla tua scopriranno la sua identità.

Scenario 2: Scappare da un rapimento
C'è qualcuno che ti spia. Ti controlla. Ti segue. Controlla i tuoi orari, i tuoi movimenti, cosa fai e quando lo fai e dove lo fai. 
E poi sceglie. Giorno, orario, luogo. Vuole prenderti. Vuole rapirti. Vuole portarti via. 
Ci riesce. Ti prende. Ti porta in macchina e ti chiude nel bagagliaio. Oppure ti lega e ti chiude nel furgone. 
Prima cosa da fare: non farsi prendere dal panico. Più facile a dirsi che a farsi. Sangue freddo e mente lucida. Non piangere. Non mostrarsi debole. Se l'occasione lo permette, fingere di dormire, ma tenere ogni singolo senso allerta. 
Se hai il cellulare addosso e puoi muovere le mani fino a recuperarlo, stacca la suoneria e spegnilo. Ora non ti serve a nulla, più avanti potrebbe essere prezioso. 
Nascondilo, se puoi. 
Non ribellarti. Non attaccarlo. Non dargli alcun motivo per farti del male. 
Calmati. 
Attendi. 
Pensa positivo. 
Mantieniti in forze. 
Appena ti porta nella stanza o nel luogo dove ti lascerà non tentare la fuga. Non ancora. Aspetta che le sue difese si abbassano. Attendi il momento giusto. Se cerchi di sfuggirgli ora, lui capirà che tenterai nuovamente di farlo e ti legherà o ti controllerà attentamente. 
Ogni. Singolo. Minuto. Della. Giornata. 
Mostrarsi deboli e inoffensivi è un'ottima strategia. 
Sii astuta. Sii furba. 
Studia il luogo in cui ti trovi. Studia dove si trova ogni singolo oggetto. Studia i suoi orari, quando viene da te, quando ti porta da mangiare, quando se ne va. Se se ne va durante la notte o se dorme lì. Se quella è la casa in cui vive o se è solo il luogo in cui ti ha sequestrato. 
Mangia. Bevi. Mantieniti in forze. E, ricordati, tenere sempre da parte un po' di cibo. Nascondilo e poi, quando pensi che si arrivato il momento giusto, prendilo e tienitelo addosso.  
Trova una strategia. Scopri se c'è un modo per uscire o un punto debole. Scopri se lui ha un punto debole. 
Se ha un punto debole, se riesci a prendere un oggetto e fargli del male, se riesci a scappare da quel luogo, NON buttare l'arma. Potrebbe SEMPRE servirti nuovamente. 
Esci da quella casa e controlla se c'è un auto nelle vicinanze. Se c'è ed è sua e tu non puoi in alcun modo rubarla, allora studiala. Segnati mentalmente il numero di targa, il modello e il colore. Poi scappa. 
Se trafficata, stare sulla strada principale. 
Se sterrata o strada secondaria, stare coperta. 
Se senti un auto, avvicinati e controlla. Se l'auto è la sua, nasconditi. Se l'auto è diversa, fare un segnale. 
Ricordati che hai il cellulare a portata di mano, per ogni evenienza. 
Trova un luogo di riparo. 
Riposati. 
Riacquista le forze. 
Mangia. 
Stai ferma. 
E, inutile dirlo, chiama immediatamente la polizia e aspetta che rintraccino la tua chiamata. 






1° tappa: La leggenda di Santa Lucia - Il confine dei libri

2° tappa: Strane sparizioni e leggende dei boschi - Different Magazine
3° tappa: Chi l'ha visto? Partiamo alla ricerca di Mila - Hook a Book
4° tappa: La grande fuga, come scappare e salvarsi da soli - Il tempo dei libri
5° tappa: Recensione e un piccolo estratto - Libro Fatato







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Mi sono abbastanza divertita ad immaginare come si potrebbe scappare e spero di essere riuscita a renderlo il più realistico possibile. 
Fatemi sapere cosa ne pensate della tappa e qual è la vostra, di strategia, da seguire per momenti come questi
A presto, 
Leen 

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