Buongiorno lettori! Oggi torno con la recensione di una romanzo che esce giusto oggi nelle nostre librerie: Hide di Kiersten White.
Hide
La sfida: trascorrere un'intera settimana a giocare a nascondino, dal sorgere del sole al tramonto, in un parco divertimenti abbandonato da decenni e fare di tutto per non essere presi (da chi non è dato saperlo). Il premio: denaro a sufficienza per rivoluzionare completamente la propria vita. Anche se gli altri concorrenti sono determinati a vincere – per ritagliarsi un futuro da sogno o sfuggire a un passato che li perseguita –, Mack è sicura di poterli battere tutti. In fondo, ciò che deve fare è nascondersi e lei, fin da bambina, non fa altro. Anzi, è proprio questa la ragione per cui è ancora viva mentre la sua intera famiglia è morta. Ma, quando capisce che l'eliminazione dei concorrenti nasconde qualcosa di sospetto, Mack comprende che il gioco è molto più sinistro di quanto potesse immaginare e che per sopravvivere sarà necessario unire le forze...
Dunque, che dirvi lettori, bene ma non benissimo. Ho letto Hide perché ero incuriosita dalla tematica del romanzo survivor ambientato in un Parco Divertimenti, e soprattutto perché l’autrice lo ha categorizzato come un fantasy dalle tinte horror. Ma non è niente di tutto ciò.
La parte spaventosa è molto blanda e il fantasy… sono abbastanza arrabbiata. In realtà, ad un certo punto del romanzo, avevo già capito quale sarebbe stata la piega che l’autrice voleva prendere ma ho continuato comunque perché speravo in un colpo di genio finale. Invece, il colpo avrei voluto darglielo io ma in testa per farla ripigliare.
L’elemento che ho più apprezzato di questo romanzo è l’ambientazione. L’autrice si è presa il suo tempo per descrivere il luna park e renderlo abbastanza tetro è spaventoso da essere il setting perfetto per raccontare una storia di sopravvivenza e orrore.
Altro elemento che almeno inizialmente mi è piaciuto é Mack, principale protagonista e voce narrante, l’unica dei personaggi di cui si scopre il background e con cui diventa facile empatizzare. Ciononostante non ho apprezzato come la White ha gestito la sua crescita personale all’interno del romanzo, il suo modo di superare i suoi traumi.
In conclusione, Hide non mi ha fatto impazzire ma non lo cestinerei completamente. Il suo dovere di tenere incollato il lettore alle pagine lo sa fare, anche se poi la storia prende una piega molto diversa da quelle che erano le aspettative iniziali.
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