Recensione | "La cacciatrice di fate" di Elizabeth May

Buona sera, lettori! Oggi torno con la recensione di un libro che ho trovato ieri sera nel Kobo, mentre ero nella fase di indecisione da 'che libro leggo ora?', e che ho concluso questa mattina. Sì, ho fatto le ore piccole per finirlo perché non riuscivo a staccarmene!
Il libro di cui vi sto parlando è La cacciatrice di fate di Elizabeth May, suo romanzo d’esordio e primo volume di una trilogia historical fantasy! 


La cacciatrice di fate (The Falconer, #1)
di Elizabeth May
Sperling & Kupfer
€ 8,99 (ebook) € 16,90 (cartaceo) 
Uscito il 18 Febbraio 2014
Lady Aileana non ha paura della notte: è nelle pieghe del buio che può compiere la sua missione. Non ha paura degli stretti vicoli di Edimburgo e dei pericoli che vi si annidano: è lì che può trovare le sue prede. Perché Aileana, giovane figlia del marchese di Douglas, nasconde un segreto: se di giorno è una perfetta gentildonna del diciannovesimo secolo, alle prese con gioielli, vestiti e feste scintillanti, di notte è una spietata cacciatrice di fate. Tutto è iniziato un anno prima, la sera del suo debutto in società: la stessa, tragica sera della morte di sua madre, uccisa da un essere soprannaturale. Da allora, Aileana sente dentro di sé una voce selvaggia che la sprona alla vendetta. Da allora, ha intrapreso un duro addestramento per imparare a combattere le fate: creature assetate di sangue che si nutrono dell’energia vitale degli umani. È stato Kiaran, il suo affascinante maestro, a fare di Aileana una guerriera, allenandola alla battaglia. E sarà lui a farle scoprire lo straordinario destino che l’attende. Perché Lady Aileana è l’ultima cacciatrice di un’antica stirpe, l’unica in grado di proteggere l’umanità la notte in cui tutte le fate si risveglieranno. La notte, ormai imminente, del solstizio d’inverno.

La cacciatrice di fate segue le vicende che accadono a Lady Aileana Kameron, giovane debuttante dell'alta società di Edimburgo di giorno e temibile cacciatrice di fate di notte. Dopo che ha assistito alla morte della madre - assassinata da una fata che solo lei era in grado di vedere -, la ragazza ha scoperto che il mondo in cui vive è popolato da creature che bramano la carne umana e che sono invisibili agli occhi delle loro vittime. In seguito a ciò, scopre di possedere la grande capacità di poterle vedere.
Per vendicare la morte della madre, Lady Aileana decide di sottostare ad un lungo ed estenuante allenamento che la fa diventare abbastanza forte ed agile per cacciare ed uccidere le fate.
Ciò che tuttavia ignora è che lei non è una ragazza qualunque, che ha scoperto per caso l'esistenza delle fate e del suo potere. Lei è la Falconiera, colei che fermerà l'invasione delle fate oppure le aiuterà a distruggere il suo mondo.

Il tempo non mi rimetterà a posto. Il tempo mi permette solo di diventare più brava a nascondere quanto soffro dentro. Il tempo fa di me una grande bugiarda. Perché, quando c’è di mezzo il dolore, a tutti piace fingere.

Ciò che ho apprezzato moltissimo di questo romanzo sono i suoi personaggi. Lady Aileana è una protagonista che mi è piaciuta praticamente fin da subitoÈ molto testarda e coraggiosa, ma sotto la scorza dura nasconde una grande fragilità. Il suo nuovo stile di vita notturno le ha fatto capire che non è più una giovane debuttante interessata alle frivolezze, quanto più una giovane donna che vorrebbe essere libera di scegliere per il proprio futuro e di decidere se sposarsi e con chi. Sfortunatamente, Lady Aileana sa che le donne nel XIX secolo hanno ben poca scelta quindi decide ogni giorno di prendersi un pezzo in più di autonomia. L'altro personaggio principale è Kiaran, colui che l'ha addestrata e che  nasconde piccoli e grandi segreti. Kiaran è molto affascinante, freddo, distaccato e un bravo combattente. Il rapporto fra loro due mi è piaciuto molto, soprattutto perché è fatto di alti e bassi. Trascorrono le nottate a discutere e litigare, e se potessero si ucciderebbero a vicenda, ma ci tengono molto l'uno all'altro. Personalmente ho iniziato a considerarli una coppia prima ancora che loro stessi notassero che il loro legame era molto più profondo del semplice rispetto. 
I personaggi secondari che principalmente interagiscono con Aileana e Kiaran sono Catherine, Gavin e Derrik. I primi due sono fratelli e amici d'infanzia della protagonista, che mi sono stati simpatici. In particolare, ho apprezzato tantissimo Catherine perché è una buona amica per Lady Kameron, che non crede ai pettegolezzi che circolano su di lei ma anzi la appoggia in ogni sua scelta nonostante sappia che le nasconde qualcosa. Derrik è invece un adorabile Pixie che vive nell'armadio della protagonista e che in cambio di una dose di miele le rattoppa i vestiti. Oltre a ciò, le fa anche da consigliere sulle varie tipologie di Fae che la ragazza potrebbe incontrare e le dà consigli non richiesti sul comportamento migliore da tenere con Kiaran - che detesta con tutto se stesso.  
Oltre ai personaggi, gli altri due aspetti che mi sono piaciuti molto di questo libro sono l'ambientazione (Edimburgo è semplicemente meravigliosa!) e i Fae. L'autrice descrive le fate come creature interessate al sangue e alla morte, molto diversi dall'immaginario comune che le vede come piccoli esseri alati e carini. Ho apprezzato che non abbia citato le stesse tipologie di Fae che si incontrano negli altri libri ma che sia andata oltre. 

In conclusione, consiglio la lettura di La cacciatrice di fate a tutti coloro che sono amanti del genere fantasy e delle fate. La trilogia fa parte delle saghe interrotte dalle CE, ma non preoccupatevi perché esiste una traduzione amatoriale dei due successivi volumi! 

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Cosa ne pensate della mia recensione? Avete già letto il romanzo e la pensate come la sottoscritta? 
Fatemi sapere, 
Leen  

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